Consigli

Accensione riscaldamento 2022: tutto quello che c'è da sapere

Per l'accensione del riscaldamento dell'anno 2022 - 2023 le cose cambiano, in quanto le restrizioni per calmierare i costi del gas e dell'energia elettrica hanno imposto una diminuzione delle ore e del periodo complessivo di riscaldamento. Ecco cosa sapere e la tabella di riferimento aggiornata.

 

  • contributo tecnico di
  • Stefano Casiraghi
  • di
  • Roberto Usai
08 ottobre 2022
  • contributo tecnico di
  • Stefano Casiraghi
  • di
  • Roberto Usai
riscaldamento

Quando sarà possibile accendere il riscaldamento? Quante ore al giorno si può tenere acceso il termosifone? Qual è la data di spegnimento prevista?

Per chi abita in un condominio, o comunque utilizza un sistema di riscaldamento centralizzato, l'accensione dei riscaldamenti dipende dalla normativa in vigore e dalla decisione (a maggioranza) dell'assemblea condominiale. Abitualmente, bisogna fare riferimento alla tabella contenuta nell'allegato A del Decreto del Presidente della Repubblica del 26 agosto 1993, n. 412 (in breve "D.P.R 412/93"). Questo stabilisce infatti la data di accensione/spegnimento dei riscaldamenti e il numero massimo di ore giornaliere in cui l'impianto può rimanere accesso. Tutti questi elementi sono legati alla zona climatica (detta anche "fascia climatica") in cui si trova un determinato Comune.

Zona climatica Area geografica Periodo di accensione Orario consentito
Zona A Lampedusa, Sud e Isole Dall' 8 dicembre al 7 marzo 5 ore al giorno
Zona B Diffusa soprattutto nelle aree costiere di Sardegna, Sicilia e Calabria meridionale. Dall' 8 dicembre al 23 marzo 7 ore al giorno
Zona C È un'area che interessa prevalentemente il Sud, insieme alle zone costiere del Lazio meridionale, e include Napoli. Dal 22 novembre al 23 marzo 9 ore al giorno
Zona D Fanno parte di questaa zona le aree interne di tutto il centro Italia, il centro-Nord e le isole maggiori, inclusa Roma. Dall' 8 novembre al 7 aprile 11 ore al giorno
Zona E Tocca le aree dell'Appennino, la Pianura Padana, le aree subalpine e include anche Milano. Dal 22 ottobre al 7 aprile 13 ore al giorno
Zona F Interessa le Alpi e alcune zone appenniniche. Non esiste alcuna limitazione

 L'ultima parola spetta al Sindaco della propria città che può intervenire modificando la data per motivate condizioni meteorologiche.

Il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale, illustrato dal ministro Cingolani a inizio settembre 2022 è diventato legge e contiene tutti gli elementi che regoleranno l'accensione e lo spegnimento degli impianti di riscaldamento pubblici e privati, con le relative date divise per zone.

Leggi nel dettaglio cosa prevede il nuovo decreto riscaldamento.

 

 

Cosa fare prima di accendere gli impianti

Perché è importante avere sempre impianti in regolaLa manutenzione è un dovere innanzitutto per la nostra sicurezza e per quella degli altri, ma non solo. Un impianto che funziona regolarmente ci assicura consumi ridotti e, quindi, maggiori risparmi. L'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) ha stilato questi nove consigli pratici per ottimizzare i consumi domestici:

1. Attenzione alla manutenzione dell'impianto termico
Si parla di caldaie (a gas, a gasolio, energia elettrica, biomassa etc) ma anche pompe di calore, caminetti e stufe fisse purché la potenza sommata raggiunga i 5 kW per appartamento. Chi fabbrica l’impianto deve indicare la cadenza dei controlli (spesso è consigliato quello annuale). Altra cosa è il controllo dell’efficienza energetica che, a seconda dell’impianto, può essere obbligatorio ogni anno fino a ogni quattro anni (come avviene per le caldaie a gas da 24 kW, molto diffuse).
2. Tieni d’occhio la temperatura della casa
Inutile far andare i termosifoni al massimo: per star bene in casa non ce n’è bisogno. Senza contare che per legge, negli ambienti domestici bisogna stare entro i 20 gradi (+2 di tolleranza) d’estate e non scendere sotto i 26 (-2 di tolleranza) in inverno. Ogni grado in meno d’inverno fa risparmiare dal 5 al 10% sui consumi di combustibile.
3. Usare i cronotermostati intelligenti
Sono ancora in pochi a utilizzare questi dispositivi elettronici, che possono essere gestiti anche da smartphone: consentono di regolare la temperatura e l’accensione dell’impianto anche a distanza. L’ideale per risparmiare energia, accendendo i termosifoni un’ora prima del nostro ritorno a casa.
4. Applicare le valvole termostatiche
Più che un consiglio, questo (insieme ai contabilizzatori) è un obbligo già dal 30 giugno 2017. Le valvole consentono infatti di scegliere se tenere accesi o spenti i singoli termosifoni e di regolare la temperatura.
5. Installare pannelli riflettenti tra la parete e il termosifone
È una soluzione low-cost (per tre radiatori si possono spendere una ventina di euro) ed efficace soprattutto sulle pareti esterne: consentono di trattenere il calore nella stanza, evitando che si disperda all’esterno.
6. Schermare le finestre di notte
Un altro consiglio facilissimo da seguire, valido anche per l’estate (durante le ore diurne): per evitare la dispersione del calore bisogna chiudere le persiane o le tapparelle.
7. Niente ostacoli a ridosso dei termosifoni
Più facile a dirsi che a farsi, soprattutto per chi ha case piccole o è un accumulatore compulsivo di soprammobili: ma schermare il termosifone con oggetti, tende o mobili riduce l’efficienza energetica.
8. Sostituire i vecchi infissi con modelli più isolanti
Per chi ne ha la possibilità, investire nel miglioramento energetico della propria casa è sempre una buona idea. L’isolamento termico delle pareti e la sostituzione delle finestre con degli infissi più isolanti sono due interventi che possono ridurre del 20% i consumi di energia. Nella manovra dell’attuale governo sembra che le agevolazioni fiscali siano prorogate.
9. Rinnovare l’impianto di riscaldamento
Se l’impianto ha una caldaia tradizionale, la si potrebbe sostituire con una caldaia a condensazione che, recuperando il calore dei fumi di combustione fa risparmiare energia. La direttiva Erp permette solo caldaie e scaldabagni a basse emissioni: gli apparecchi a gas di nuova produzione dovranno garantire emissioni di NOx non superiori a 56 mg/kWh. Le emissioni di ossidi di azoto, espresse in diossido di azoto, per le caldaie per il riscaldamento d’ambiente e miste che utilizzano combustibili gassosi, non dovranno oltrepassare la soglia di 56 mg/kWh di combustibile di alimentazione in termini di GCV, mentre per gli apparecchi dello stesso tipo, ma alimentati con combustibili liquidi, il valore da rispettare è 120 mg/kWh. Gli scaldacqua istantanei inoltre devono rispettare - in base al profilo di carico - una determinata efficienza energetica di riscaldamento dell’acqua ancora più severa.

Scegli il meglio per riscaldare la tua casa 

Una stufa a pellet può essere una valida alternativa per riscaldare le nostre case. Il funzionamento di questi apparecchi è simile a quello delle classiche stufe a legna, ma inquinano molto meno e possono scaldare un ambiente di 35 mq. Come scegliere i modelli migliori? Nel nostro ultimo test sulle stufe a pellet ne abbiamo messe a confronto 20 per aiutarti a fare la scelta giusta. Se, invece, vuoi riscaldare ambienti di piccole e medie dimensioni o se vuoi integrare il riscaldamento domestico, puoi valutare l'acquisto di un termoventilatore. Abbiamo portato in laboratorio 18 dispositivi per valutarne le performance: fai login o registrati sul sito e scopri i risultati completi del test sui termoventilatori.

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