Come riconoscere un pellet di qualità?
Esistono dei criteri scientifici, che stanno alla base delle certificazioni e che permettono di individuare il pellet di migliore qualità, ma ci sono anche alcuni criteri prettamente pratici che consentono di capire subito se la qualità è ottimale. Ma quali sono?
Contenuto di ceneri e combustioni
Esiste un valore, relativo ai residui di cenere che indica il grado di sporcizia che il pellet lascia all'interno dell'apparecchio che viene utilizzato per la combustione: un pellet che contiene molte ceneri, produce più polveri nella combustione e costringe a pulire più frequentemente la stufa. Come si valuta quindi questo valore? Il pellet viene distinto in tre categorie:
- Classe A1: corrisponde alla qualità più elevata, caratterizzata da un contenuto di ceneri massimo pari allo 0,7%;
- Classe A2: caratterizzata da un contenuto di ceneri minore o al massimo uguale all'1,2%;
- Classe B: per utilizzo non domestico, caratterizzata da un contenuto di ceneri massimo del 3,5%.
Percentuale di umidità
Altro valore molto importante nel determinare la qualità del pellet è la percentuale di umidità: più umido è il pellet, minore sarà il suo potere calorifico perché gran parte della combustione si concentrerà nel far evaporare l’umidità e, inoltre, la camera di combustione si sporcherà di più. Il tasso di umidità per avere un buon pellet non deve essere superiore al 12% e minino al 8%.
Materia prima
Il pellet deve essere fatto con legno vergine che ha subito unicamente trattamenti di tipo meccanico senza scarti di falegnameria verniciati o incollati mentre il tipo di legno conta meno nel valutare la qualità complessiva.
Etichetta e potere calorifico
Alcune informazioni utili - come residuo di ceneri, potere calorifico e contenuto idrico - possono essere reperite in etichetta. Si possono trovare anche le indicazioni sui metalli pesanti tra cui arsenico, cadmio e piombo. Per quel che riguarda il potere calorifico, invece, occorre relazionarlo con il contenuto di acqua. Possiamo trovare sulle etichette valori come 5,3 kWh/kg. In realtà, il potere calorifico reale del pellet è attorno ai 4,7-4,8 kWh/kg. Cifre più alte possono essere considerate imprecise e fuorvianti: il potere calorifico non può essere calcolato allo stato anidro, ma va misurato per quello specifico pellet con il suo contenuto idrico, mediamente del 6-8%.
Certificazione
A livello nazionale non vige l’obbligo di certificare la qualità del pellet. Nonostante questo, però, molti produttori sottopongono i loro prodotti a test di qualità come la DIN Plus e la EN Plus che valuta anche la certificazione della filiera dalla produzione alla distribuzione. È vietato, invece, vendere pellet contenuti in imballaggi anonimi, cioè privi del nome del produttore e di qualunque informazione sulla composizione oppure venduti sfusi.