detersivi lavatrice

Come scegliere l'ammorbidente

Trova l'ammorbidente che più si adatta alle tue necessità

Avere un bucato perfettamente pulito è il desiderio di ognuno di noi, ma anche profumo e morbidezza dei panni lavati fanno la loro parte: il piacere di indossare indumenti soffici e dall’odore gradevole è sicuramente importante. Aggiungere l'ammorbidente al bucato non è sempre necessario (anzi in alcuni casi sarebbe da evitare), ma piace perché profuma e ammorbidisce i capi. E se è vero che il primo senso a voler essere soddisfatto è l'olfatto (alzi la mano chi non annusa i detersivi prima di comprarli), cos'altro guardare per scegliere l'ammorbidente? Ecco tutti i nostri consigli.

La guida passo passo

Come funziona l'ammorbidente

L’ammorbidente è una specie di balsamo che viene aggiunto al lavaggio del bucato per rendere più soffici i capi lavati. Nel lavaggio in lavatrice, l’ammorbidente viene immesso nel risciacquo finale dei capi con lo scopo che possa rimanere parzialmente sulle fibre, le distenda e le separi bene durante l’asciugatura, conferendo al tessuto morbidezza al tatto e volume.

Quando un tessuto lavato si asciuga, infatti, le forze elettrostatiche dell’acqua fanno sì che le fibre di tessuto rimangano vicine e impaccate durante l’asciugatura all’aria e il tessuto asciutto risulti più rigido e ruvido dopo il lavaggio con il solo detersivo. Questo, però, avviene principalmente sulle fibre naturali ad alto contenuto di cellulosa, come il cotone, il lino, la canapa. Molto meno su altre fibre naturali, come la lana o il cachemire e per nulla sulle fibre sintetiche. Certo, l’ammorbidente un effetto di “scivolamento” al tatto sulle fibre sintetiche ce l’ha, ma ha anche effetti non molto positivi sui tessuti che andiamo a trattare.

Ammorbidenti profumati

Quando si acquista un ammorbidente, a prescindere dal fatto che venga utilizzato per rendere i tessuti soffici, lo si sceglie in base al profumo che lascerà sui nostri indumenti. Sul mercato esistono profumazioni per tutti i gusti: vaniglia, che conferisce ai capi quel tocco di dolcezza, muschio per portare con sé una sferzata di freschezza, aromi fruttati e fiorati e anche cioccolato o fragranze che catturano i sensi.

Generalmente l’ammorbidente è in grado di fare sì che il profumo persista a lungo una volta che i capi sono asciutti: una sensazione decisamente piacevole, in particolare quando ci si avvolge nelle lenzuola pulite o in un caldo e profumatissimo accappatoio.

Ma per scegliere l’ammorbidente ideale non basta il profumo: è bene anche tenere in considerazione la composizione chimica e l’impatto ambientale, e ricordare che non va bene per tutti i tessuti e che si deve usare in maniera corretta.

Torna all'inizio

Ammorbidenti ecologici e impatto ambientale

Dal punto di vista degli agenti ammorbidenti, i prodotti oggi in commercio contengono tutti il Dialkyl Ammonium Methosulfate, una sostanza biodegradabile che non ha problemi in fase di smaltimento nell’ambiente acquatico. Le fragranze e i conservanti, invece, sono molto meno digeribili per l’ambiente: ogni flacone contiene almeno tre fragranze allergizzanti (come hexyl cinnamal, limonene, linalool, eugenol, citronellol, geraniol, amyl cinnamal….) a volte anche sette o otto. Quindi, chi è sensibile al contatto o ai profumi, dovrebbe controllare bene in etichetta quali fragranze sono presenti.

Anche i conservanti sono da evitare: bene quindi le formulazioni concentrate, come tutte quelle del nostro test, rispetto ai vecchi flaconi da 2-3 litri ancora disponibili in molti punti vendita. Chi desidera avere un minore impatto ambientale può fare del tutto a meno di usare l’ammorbidente, oppure sostituirlo con alternative più rispettose sia dell’ambiente sia della nostra salute (per esempio, con piccole quantità di acido citrico).

Diciamolo subito: l’ammorbidente non è un prodotto indispensabile per avere un bucato pulito, ai fini dell’igiene, un buon detersivo è sufficiente per avere capi puliti e freschi. Viceversa, l’ammorbidente, con il suo carico di fragranze, solventi e conservanti apporta un certo numero di inquinanti all’acqua di scarico dei nostri lavaggi, quindi è meglio usarlo solo dove aggiunge effettivamente morbidezza ai capi (es. asciugamani, capi in cotone) anziché aggiungerlo sempre a ogni bucato. Il nostro test di laboratorio, con la valutazione di morbidezza in tre diversi momenti effettuata da tecnici esperti, ci dà informazioni affidabili su quali prodotti migliorano la morbidezza dei capi e quali no. Molti prodotti commerciali, infatti, puntano più che altro sul profumo per conquistare i clienti e la morbidezza di alcuni prodotti lascia a desiderare.

Tutti gli ammorbidenti commerciali contengono tensioattivi cationici come agenti ammorbidenti, ma anche molte fragranze (come Limonene, Hexyl cinnamal, Butylphenyl methylpropional, Citronellol, Eugenol, Geraniol…) e conservanti (come Benzisothiazolinone e 2-bromo-2-nitropropane-1,3-diol). Tra tutti i prodotti del test, abbiamo contato più di 70 ingredienti diversi: un ammorbidente contiene da 10 a 24 ingredienti. Dihydrogenated tallow hydroxyethylmonium methosulfate e Fatty acids, C16-18 (even numbered) and C18 unsatd, reaction products with TEA, di-Me sulfate-quaternized sono i due principali ingredienti ammorbidenti presenti nei prodotti in concentrazione generalmente tra il 5 e il 15%, hanno una biodegradabilità accettabile e bassa tossicità per gli organismi acquatici.

Come scegliere un ammorbidente ecologico? La Migliore Scelta Green del nostro test evidenzia i prodotti con un ottimo giudizio di impatto ambientale e buone prestazioni di morbidezza nel test: sono prodotti che danno un valore aggiungo al bucato, senza pesare troppo sull’ambiente, perché non contengono sostanze dannose o persistenti.

Scegliere un prodotto concentrato, con un flacone compatto, è un’altr abuona idea per ridurre l’impatto ambientale. Prodotti concentrati richiedono meno conservanti e questo è un bene per l’ambiente, a patto che poi in fase d’uso si faccia attenzione a dosare correttamente il prodotto. 25 ml è la dose più diffusa tra i prodotti del test: è praticament la metà di una dose media di detersivo liquido per lavatrice, che ormai è quasi sempre di 50 ml. Ne basta poco.

Torna all'inizio

Come usare l’ammorbidente in maniera corretta

Usare l’ammorbidente in maniera corretta è importante sia per non rovinare i nostri capi che per la salvaguardia dell’ambiente. Ma come dosare la giusta quantità di ammorbidente? E in quale vaschetta della lavatrice bisogna inserirlo?

La maggioranza degli ammorbidenti che troviamo sugli scaffali sono all’interno di pratici flaconi che hanno un tappo che in genere si utilizza come dosatore: è importante seguire le istruzioni riportate in etichetta per non sbagliare e avere il buon senso di diminuire le dosi piuttosto che aumentarle, ricordando che i capi non diventano più morbidi e più profumati con una maggiore quantità di ammorbidente, che deve essere inserito in una vaschetta dedicata, generalmente indicata da un fiorellino.

Una volta avviato il programma di lavaggio, l’ammorbidente si scioglierà nell’acqua, penetrando a fondo nelle fibre dei tessuti e rendendole morbide ed elastiche.

L’ammorbidente non è per tutti i tessuti

Un capo trattato con ammorbidente ha una superficie esterna più accogliente verso le sostanze grasse, quindi avrà più facilità a sporcarsi nuovamente. Un asciugamano trattato con ammorbidente ha una superficie più ricca di sostanze lipofile, che quindi trattengono più a lungo l’umidità con cui vengono in contatto. Quindi un asciugamano ammorbidito fa più fatica ad asciugarsi nuovamente tra un utilizzo e l’altro e deve essere lavato più spesso perché risulta meno assorbente e più pesante per chi lo usa.

Torna all'inizio

Dove comprare i prodotti ammorbidenti

Puoi comprare gli ammorbidenti nei supermercati o ipermercati, nei negozi specializzati nella cura della casa, nei discount (dove potrai trovare qualche referenza dei leader di mercato, ma soprattutto i prodotti delle marche vendute esclusivamente dal discount presso il quale ti recherai). Puoi acquistare gli ammorbidenti anche online sui principali market place, oppure sui siti dei supermercati e, in alcuni casi, direttamente dal sito del produttore.

Ora che hai tutte le informazioni utili per poter scegliere l’ammorbidente per il tuo bucato, a seconda del tuo gusto personale ma anche nel rispetto dei tessuti e dell’ambiente, non ti resta che consultare il nostro test per scoprire quali siano i prodotti che hanno superato le nostre prove in laboratorio.

Torna all'inizio

Domande frequenti

Rispondiamo alle domande più frequenti sugli ammorbidenti

Dove si mette l’ammorbidente nella lavatrice?

L’ammorbidente va versato sempre nell’apposito comparto con il fiorellino nel cassetto dei detersivi della lavatrice. Mai inserire l’ammorbidente direttamente nel cestello della lavatrice: da lì verrebbe immediatamente disperso negli scarichi ben prima di poter esercitare il suo effetto ammorbidente durante l’ultimo risciacquo.

E se la lavatrice non ha la vaschetta per l’ammorbidente?

Uno scomparto apposito per l’ammorbidente è necessario, perché è da qui che la lavatrice va ad aggiungere l’ammorbidente al bucato nella giusta fase finale del lavaggio. Senza vaschetta bisogna rinunciare all’ammorbidente ma si può ricorrere a qualche altro espediente ecologico per avere capi più morbidi dopo l’asciugatura.

Meglio usare l’ammorbidente normale o concentrato?

Come per i detersivi liquidi, consigliamo di scegliere una formula concentrata ma di dosarla poi correttamente. Il flacone di prodotto concentrato permette di risparmiare plastica e richiede anche meno conservanti, dannosi per l’ambiente acquatico.

Si può usare l’aceto come ammorbidente?

L’aceto non ha lo stesso effetto dell’ammorbidente, perché non rimane sulle fibre e non è in grado di aumentare significativamente la morbidezza degli indumenti. L'unica funzione che ha è quella di contrastare, in parte, la durezza dell’acqua, ma questo non è sufficiente a lasciare le fibre morbide e lisce e, alla lunga, l’aceto potrebbe danneggiare la lavatrice.

L'unica alternativa ecologica all’ammorbidente è una soluzione al 10% di acido citrico che si compra online nei negozi di giardinaggio,  o specializzati in prodotti per la pulizia. I risultati in morbidezza non saranno eccellenti, ma almeno l’impatto ambientale dell’acido citrico è molto basso.

È possibile usare l’acido citrico come ammorbidente?

La dose suggerita sulle confezioni è di circa 2-3 cucchiai sciolti in un bicchiere d’acqua (soluzione al 10-15%) ma il nostro test sugli ammorbidenti ha dimostrato che la morbidezza ottenuta lascia a desiderare e che anche a livello economico non è vantaggioso. Vi sono prodotti rispettosi dell’ambiente più efficaci dell’acido citrico.

Torna all'inizio