Variazioni settimanali su prezzi al 24/07/17
Oltre ai conti societari, i mercati, in settimana, attendevano con ansia altri due eventi. Il primo: la riunione della Banca centrale europea. Chi temeva una stretta sul “doping” già fin da ora ha potuto tirare un sospiro di sollievo. Non ci sono, però, stati slanci di entusiasmo dopo la decisione: è verosimile che di stretta si riparli molto presto, già in autunno. Insomma, per ora si va avanti come si è fatto finora, ma con uno spauracchio all’orizzonte: una prospettiva non proprio rassicurante per i mercati. Il secondo: il varo della riforma sanitaria di Trump negli Usa. Ancora una volta è stato un buco nell’acqua. Bisognerà, verosimilmente, ripartire da zero nella stesura del testo – significa dover aspettare ancora parecchio tempo. Questo, assieme alle notizie di ulteriori indagini sul presidente (questa volta legate alle sue aziende), ha invogliato il mercato a continuare a essere cauto: il rischio è che la tanto attesa riforma delle tasse, che dovrebbe spingere consumi e utili societari, arrivi troppo tardi (o non arrivi mai). Si tratta di un atteggiamento di prudenza che vediamo da settimane: il rialzo complessivo di Wall Street dal 1° giugno è solo dell’1,7%.
IBM: -4,6% dopo i conti
Il settore tecnologico ha chiuso la settimana con un bilancio positivo (+1,5%), ma non tutte le società che hanno presentato i conti hanno convinto. Tra le delusioni, c’è stata IBM (147,08 Usd; Isin US4592001014). I ricavi sono scesi per il 21° trimestre consecutivo. Non ci spaventiamo: il risultato era atteso in quanto legato alla trasformazione della società da un venditore di materiali informatici a un fornitore di software e servizi alle imprese. Tra l’altro, i vertici restano fiduciosi sulla possibilità di registrare un progresso degli utili a fine anno, complice il lancio di un nuovo server in autunno. Noi confermiamo le stime su un utile per azione di 12 usd nel 2017 e di 12,8 Usd nel 2018. Il titolo secondo noi è conveniente. Acquista.
La cina spinge i titoli delle materie prime
Qualche sorriso è arrivato dalla Cina, dopo che i dati sulla ricchezza prodotta dal Paese nel secondo trimestre dell’anno si sono dimostrati lievemente superiori alle attese. La Borsa (indice Csi300) ha chiuso la settimana il rialzo dello 0,7%: se sei un investitore prudente non investirci su. Altrimenti, dedicaci tra il 5% e il 10% del tuo portafoglio. I dati cinesi hanno fatto risalire i prezzi di molte materie prime, favorendo le società del settore (+1,5% il rialzo medio). Tra queste si è distinta, ancora una volta, Schnitzer Steel (26,2 Usd; Isin US8068821060), salita in settimana di un ulteriore 2,1%. Pare che un incontro tra le delegazioni americane e cinesi sia andato malissimo: la sensazione è che gli Usa vadano sempre più verso l’introduzione di dazi sulle importazioni di acciaio cinesi. Un bene per Schnitzer Steel: puoi continuare a comprare questo titolo conveniente. Poco brillante, invece, Rio Tinto (3.353 pence; Isin GB0007188757), scesa del 2,8% dopo aver ridotto gli obiettivi sui volumi di consegna del minerale di ferro nel 2017 a causa del maltempo in Australia, dove si trovano molte sue importanti miniere. Per ora non ci spaventiamo e non crediamo che questo possa portare a una revisione del dividendo pagato dal gruppo. Il titolo resta conveniente. Acquistalo in un’ottica di lungo periodo. Per sapere esattamente quanto puntare sulla Borsa cinese e con quali strumenti visita www.altroconsumo.it/finanza/portafogli.
Balzo in avanti di jinkosolar
Tra le società cinesi, JinkoSolar (27,36 Usd; Isin US47759T1007) si è distinta con un’impennata del 18,4%. Diversi i motivi del rialzo. Dei buoni dati sull’economia cinese abbiamo già detto: quest’anno nel gigante asiatico si dovrebbe battere un nuovo record in fatto di pannelli solari installati. Poi c’è il rialzo del prezzo del greggio (+3,7% nelle ultime due settimane per quello di qualità brent): più il petrolio costa, più le aziende hanno interesse a puntare sulle energie rinnovabili. Infine, dopo San Francisco e altre 2 città californiane, anche la città di Miami ha varato una normativa che obbliga l’istallazione di pannelli solari in tutte le nuove case: fatto che lascia sperare sul fatto che altre città americane seguano questo esempio. Per questo, anche se il titolo viaggia non lontano dai massimi degli ultimi cinque anni, resta correttamente valutato. Se hai già in mano le azioni, mantienile. Se non le hai, però, non vale la pena acquistarle a questi prezzi.
L’incrocio delle autostrade tra spagna e italia
In una Milano indebolita dal rallentamento dei titoli bancari per effetto delle parole della Banca centrale europea, le Atlantia (25,39 euro, +2,3%) sono state tra le azioni protagoniste della settimana. A inizio settimana sono salite: l’offerta d’acquisto sulla spagnola Abertis (16,65 euro; Isin ES0111845014) sembrava poter procedere senza intoppi dopo che era sfumata la possibile controfferta da parte della spagnola Aena. Sul finire della settimana, però, l’umore è cambiato: un altro gruppo spagnolo, Acs, ha dichiarato di star valutando una controfferta su Abertis. Questi tentativi sembrano avere dietro una regia “politica”. È possibile che il governo spagnolo – che è della partita per via di alcune partecipazioni detenute da Abertis – chieda alla fine ad Atlantia di alzare la posta in gioco. Non è il massimo: limitati a mantenere le Atlantia senza acquistarne di nuove. Mantieni anche le Abertis, consigliate su Altroconsumo Finanza n° 1219, per beneficiare del possibile ritocco dell’offerta. Non le comprare ora se non le hai: se ci sarà, il ritocco non sarà da strapparsi i capelli e, viste le dimensioni di Abertis, le probabilità che una controfferta vada in porto restano basse.
La paura di uno scandalo “dieselgate” ha fatto perdere il 3,5% alle azioni Daimler (62,42 euro; Isin DE0007100000). La società deve fare un aggiornamento del software delle auto, ma il costo dell’operazione è tutto sommato contenuto. Puoi mantenere queste azioni.
Londra +1%
Il listino britannico è andato bene grazie alla ripresa di due titoli che avevano sofferto nelle scorse settimane. Il primo è Reckitt Benckiser (7.881 pence; Isin GB00B24CGK77), salito dell'1,8% dopo che la società ha trovato l’accordo per vendere la controllata RB Food al gruppo americano MC Cormick. Il prezzo spuntato è buono, ma l’introito serve solo a ridurre i debiti. Il consiglio non cambia: vendi. Compra, piuttosto, Vodafone (226 pence; Isin GB00BH4HKS39): il gruppo ha mostrato, a perimetro aziendale costante, un progresso dei ricavi del 2,2% (la crescita si era fermata al +1,5% nel trimestre precedente). Grazie a questi risultati il titolo ha guadagnato in settimana il 3,3%, ma secondo noi è ancora conveniente.
Risposte per te |
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@DanieleLascia stare leopzioni binarie. Non si tratta di un vero investimento finanziario, ma di una semplice scommessa come quelle che puoi fare allaSnai– per maggiori informazioni vediAltroconsumo Finanzan° 1172. |
@FrancoLe azioni americane solitamente pagano il dividendo in quattro fette ogni anno. Quello che trovi indicato nelle schede azioni allepagine 4-6è quello complessivo annuo da noi stimato a valere sul bilancio del 2017. |
@NicolaLe minusvalenze sugli Etf azionari hanno esattamente la stessa durata delle minusvalenze sulle singole azioni: 4 anni più quello in corso. Se vendi ora l’Etf, le tue minusvalenze scadranno a fine dicembre del 2021. |