Ecco come se la sono cavata a settembre i fondi che vi consigliamo.
· Settembre 2006 ha sfatato il mito del mese nero ed ha visto brillare le Borse di tutto il mondo che, dopo la batosta subita a primavera, hanno proseguito nella loro crescita già iniziata al principio dell'estate. In particolare New York ha messo su il 2,9%, Milano ha guadagnato l'1,7%, e Londra è avanzata dell'1,2% (avrebbe fatto meglio se solo la sterlina non avesse lasciato lo 0,6% sul terreno). I risultati migliori si sono però avuti in zona euro: la regina è stata Madrid (+6,4%) ma anche Amsterdam (+3,9%), Francoforte (+3,2%) e Bruxelles (+3%) non han scherzato. Parigi, dal canto suo, ha registrato una crescita lievemente più modesta (siamo al 2%). Venendo alle altre piazze mondiali se il risultato di Sidney (+0,6%) è stato modesto per il ripiegamento del dollaro australiano (-1,2%), Zurigo messo su il 2,4%. In rosso, infine, Tokio (-0,4%), ma se lo yen non avesse perso lo 0,3% sarebbe rimasta quasi immutata. Sul fronte obbligazionario bene i titoli in euro a lungo termine (+1,1%, contro lo 0,2% di quelli a breve), anche se non come le obbligazioni Usa di pari durata (+2%). In crescita più lieve i titoli svedesi (+0,6%, per il -0,6% della corona) e australiani (+0,3%) a lungo termine. Invariate le obbligazioni inglesi.
· A settembre le Borse mondiali han chiuso in rialzo del 2,1%. Sono andati molto bene i titoli telecom (+5,2%), media (+4%), industriali (+3,1%) e finanziari (3,1%); in rosso materiali (-1,1) e energia (-3,3%). Anima fondo trading (+1,9%) ha registrato una performance sotto il mercato risentendo della sovraesposizione a Tokio (-0,4%) e del sottopeso in America (+2,9%).· Il fondo azionario salute Nextra azioni pharma biotech (+0,7%) ha registrato una performance inferiore a quella del proprio indice di riferimento (Msci healthcare: 1,1%) perché ha ridotto il peso su alcune grandi società farmaceutiche (Eli Lilly, Novartis, Whyeth) e mantenuto il peso su alcuni titoli biotech (Amgen e Genetech).
Milano sale, ma non sfonda
· Piazza Affari (+1,7%) ha chiuso sotto le medie europee e Bipiemme Italia (0,6) ha chiuso sotto il mercato pagando il buon posizionamento su Eni (-2,2%) una liquidità elevata in elevata e il peso in alcuni titoli in ombra come Banca Intesa e Generali.
L'Europa fa di meglio
· La zona euro nel complesso ha guadagnato il 2,7%, trainata da Madrid (6,4%), Amsterdam (3,9%) e Francoforte (3,2%); più debole l’apporto di Parigi (2%) e Milano. Il fondo Leonardo euro (+1,2%) ha registrato un rendimento inferiore al mercato penalizzato anche dalla liquidità assai elevata, oltre che dal forte sovrappeso nell’energia (-1,4%). Allargando lo sguardo al resto del continente il guadagno è stato dell'1,85% favorito da Zurigo (+2,4%) e frenato da Londra (+1,3%). Pioneer fund top european players (+1,4%) ha reso meno del mercato per il lieve sovrappeso a Londra e nel settore salute (-1,29%).
· Mliif UK (+0,6% lordo; netto è lo 0,5%) che punta su Londra ha fatto meno del benchmark (Ftse all share: +0,9%). È molto presente in finanziari (+3%) e industriali (+2,6%), ma ha subito il peso nell’energia (-3,9%) e il sottopeso nelle utility (+4,6%).
Usa in gran spolvero
New York ha messo su il 2,9% e Anima America (+2,2%) ha fatto un po' meno anche perché la copertura dei cambi ha in parte sterilizzato la forza mensile del dollaro (+0,7%).
Pacifico così così
· Gestielle Pacifico (+0,5%, per speculatori) ha fatto meglio del benchmark (Msci ac Pacific free ex Japan: +0,3%) e evidenzia un sovrappeso nelle utility (+0,5%) e nei finanziari (+0,5%), a discapito di materiali (-4,5%) e energia (-5,4%). Ducato geo Asia (+0,1%, per speculatori) non è riuscito a fare meglio del mercato (+0,3%) perché ha sofferto il peso delle materie prime (-4,5%).
· Dexia equity Australia (-0,8%, lordo; netto è -0,7%) è andato poco peggio del benchmark (All Ordinaries di Sidney: -0,4%) e sovrappesa materiali (-4,6%) e salute (+9,9%) a fronte di un sottopeso nell'energia (-5,5%)
Bene anche i bilanciati
Un portafoglio bilanciato internazionale avrebbe registrato una performance mensile media dell’1,5%. Fondo Alto bilanciato (+0,8%), che punta per metà sulle azioni, ha pagato la decisione di sovrappesare Europa e Giappone al posto degli Usa. Azimut protezione (0,6%), ha una portafoglio per 1/4 circa in azioni (soprattutto europee); il resto è in obbligazioni (perlopiù in euro). Bipiemme visconteo (+1%) è investito per circa 1/3 in azioni dell’area euro. Anche le obbligazioni sono concentrate nell’area euro, ma a distinguere il fondo è la forte liquidità (circa un quinto del portafoglio).
Anche i bond crescono
· I bond in euro a breve han messo su lo 0,2%, quelli a lunga l'1,1%. Fondersel Euro (+0,5%) ha accorciato la durata media dei titoli a circa 4 anni e sottopesa i titoli di Stato italiani. Capitalgest bond euro (+0,5%) è esposto soprattutto in titoli a breve termine e si attende che il rimbalzo del mercato obbligazionario arrivi al termine. Arca rr (+0,4%) ha una scadenza media di portafoglio intorno ai 5 anni e preferisce scadenze tra 3 e 5 anni (21,2%). Astese obbligazionario (+0,4%), infine, mostra una lieve preferenza per i titoli a scadenza oltre i 7 anni.
· Le obbligazioni societarie han messo su lo 0,4% e Nextra bond corporate euro (+0,3%) si è mosso quasi in linea col mercato con una durata media di portafoglio poco superiore ai 4 anni.
· Le obbligazioni mondiali han guadagnato a settembre lo 0,8% spinte dai titoli Usa (+2%) e frenate da quelli in yen (+0,4%). Arca bond (+0,7%) punta per circa il 40% in titoli in euro, mentre un quarto è in yen e un altro quarto è in dollari. Bipiemme pianeta (+0,7%) ha una durata media di 45 mesi e al di là di una discreta liquidità dedica circa un quarto del portafoglio ai titoli in euro, un quarto ai titoli in yen e un quinto ai titoli in dollari.
· Venendo alle obbligazioni Usa (+2%) il fondo Nextra bond dollaro (+1,6%) ha una durata di 4 anni e mezzo e bilancia i titoli a scadenza oltre i 7 anni (40% circa del portafoglio), con molti titoli a breve (un terzo del portafoglio). Arca bond dollari (+1,6%) evidenzia anch'esso una durata media vicina ai 4 anni e mezzo e bilancia le scadenze brevi con una certa dose di titoli lunghi. Da questo mese potete acquistare Gestielle bond dollars (+1,6%).
· Credit Suisse bond aud (-0,2%) e Ubs bond aud (-0,3%) han registrato perdite in linea coi titoli australiani (-0,3%) a 3-5 anni. Fidelity sterling bond fund (-0,1%) e Ubam yield curve Gbp (-0,6%, lordo: netto è -0,5) si confrontano con titoli inglesi rimasti invariati. Infine Nordea 1 swedish Bond B (+0,2%) è andato in linea coi titoli svedesi a 5-7 anni.