Il rincaro del petrolio riporta i prezzi alla produzione vicini al livello di un anno fa.
Dato attuale: -0,3%
Periodo di riferimento:
gennaio 2010
Dato precedente: -1,5% (dicembre 2009)
I prezzi alla produzione in Italia si avvicinano pian piano a quota zero: mentre a dicembre i prezzi alla produzione erano in calo dell’1,5% rispetto a un anno fa, a gennaio il divario rispetto allo scorso anno si è ridotto allo 0,3%.
Tra dicembre e gennaio, i prezzi sono saliti dello 0,6%. Un andamento tuttavia molto legato al settore energia (+2,5% mensile, +4,3% annuo) a sua volta trascinato dal +4,1% mensile e +22,3% annuo del comparto petrolio.
Negli altri settori, la dinamica dei prezzi è più “fredda”: +0,1% mensile i beni di consumo (-0,3% annuo), +0,2% i beni strumentali (-1,3% annuo).
Per il momento, insomma, il carovita sembra ancora sotto controllo, ma i segnali arrivati dall’oro nero sono da tenere strettamente sotto controllo per evitare pesanti effetti indesiderati sui prezzi al consumo.
INDICE DEI PREZZI ALLA PRODUZIONE: PER SAPERNE DI PIÙ
Descrizione. Misura la variazione dei prezzi dei prodotti nelle varie fasi del processo produttivo: beni di consumo, beni strumentali, beni intermedi. Traccia gli andamenti del livello dei prezzi di tutti i settori produttivi dell’economia nazionale.
Punti di forza. Fornisce un’informazione tempestiva sulle variazioni dei prezzi: un aumento nei prezzi alla produzione presagisce spesso un medesimo incremento di quelli al consumo.
Punti di debolezza. Dato che viene calcolato sull’economia domestica, non include l’effetto di variazioni dei prezzi per tutti quei beni di importazione impiegati a vari livelli nel processo di produzione di beni e servizi. Sono inoltre esclusi tutti i settori economici che non realizzano produzione di beni.
È in grado di influenzare i mercati? Sì, perché anticipa l’andamento dell’inflazione e quindi, visto che le Banche centrali si basano sui livelli di inflazione per decidere i tassi ufficiali, può influenzare indirettamente anche i tassi di mercato.