Continuano a rallentare le vendite al dettaglio britanniche, che iniziano il nuovo anno con un ritmo decisamente fiacco.
Dato attuale: +0,9%
Attese: +1,1%
Periodo di
riferimento: gennaio 2010
Dato precedente: +2,4% (dicembre
2009)
Nuova delusione per le vendite al dettaglio britanniche, che pur rimanendo su livelli più elevati di un anno fa riducono sempre più il vantaggio accumulato. Nel mese di gennaio, le vendite sono in crescita solo dello 0,9% rispetto al +1,1% delle attese e al +2,4% di dicembre. Rispetto al mese precedente, le vendite sono addirittura calate: -1,8%, contro il -0,5% delle attese.
Questo andamento generale, e cioè la crescita (risicata) rispetto a un anno fa e il calo rispetto allo scorso mese è condiviso un po’ da tutti i settori produttivi. Il comparto alimentare, ad esempio, registra vendite in crescita dello 0,4% rispetto a un anno fa (era +2,8% a dicembre) e in calo del 2,4% rispetto allo scorso mese. Il settore non alimentare se la cava un po’ meglio, con un +2,8% annuo e vendite invariate rispetto allo scorso mese.
VENDITE AL DETTAGLIO: SAPERNE DI PIÙ
Descrizione. Una volta al mese l’Office for National Statistics (l’istituto statistico inglese) pubblica l’andamento delle vendite destinate ai consumatori finali.
Punti di forza. È un indicatore tempestivo che permette di farsi un’idea immediata dell’andamento dei consumi. I consumi, a loro volta, sono una parte importante del Pil (la ricchezza prodotta in un Paese).
Punti di debolezza. Si tratta di un dato preliminare, basato solo sui dati di alcuni Paesi; il dato è quindi soggetto a “revisioni” dopo la pubblicazione. In questo dato preliminare manca inoltre una dettagliata differenziazione per settori, che permetterebbe di farsi un’idea più precisa delle dinamiche delle vendite.
È in grado di influenzare i mercati? Sì. Le vendite al dettaglio costituiscono un importante tassello per valutare l’andamento dell’economia senza aspettare la pubblicazione trimestrale dei dati sul Pil.