In barba alle previsioni del mercato, pressoché unanimi, la Bce ha spiazzato tutti annunciando un quantitative easing (cioè il riacquisto di titoli di Stato per dare liquidità al mercato e far ripartire l’economia) ben più aggressivo rispetto ai pronostici. Acquisterà titoli di Stato e di enti sovranazionali per 60 miliardi di euro al mese, da marzo 2015 a settembre 2016: in pratica, ha messo sul piatto 1.000 miliardi di euro, praticamente il doppio dei 550 miliardi di euro che il mercato si aspettava. E potrebbe andare anche oltre: se l’obiettivo di riportare l’inflazione verso il 2% non dovesse essere raggiunto, gli acquisti potrebbero continuare anche oltre quella data.
C’è da festeggiare? Sì… ma solo fino a un certo punto. Dopo aver “gettato la bomba”, la Bce ha ridimensionato l’impatto di questa notizia con una serie di pali e paletti su come verranno effettuati gli acquisti: il rischio degli acquisti, ad esempio, resterà per l’80% in carico alle singole banche centrali (in pratica, saranno loro e non la Bce a contabilizzare le perdite nel caso in cui il prezzo dei bond cali). Altro punto critico, la Grecia: la Bce ha rimandato fino a luglio la decisione su se (e come) includere anche i bond greci negli acquisti, segno che teme un peggioramento della situazione ad Atene.
Che fare ora con le tue obbligazioni? Se le cose dovessero andare come negli ultimi due quantitative easing negli Usa, nel giro di un anno i rendimenti dovrebbero calare di un 1% circa e, di conseguenza, i prezzi di un bond trentennale salire del 30% lordo. Certo da noi, tra Grecia e “litigi” tra banche centrali nazionali, la situazione è più critica: in ogni caso, anche supponendo che il ribasso dei tassi si fermi alla metà rispetto agli Usa, c’è comunque margine per guadagnare.
Puoi quindi puntare sui BTpa lunghissimo termine (li trovi nella tabella qui sotto), visto che il processo di ribasso dei tassi non si esaurirà da un giorno all’altro, ma fallo con cautela. Non è infatti detto che con il quantitative easing tutti i problemi dell’eurozona si risolvano: meglio perciò mantenere un “cuscinetto di sicurezza” di investimenti a breve termine.
Scegli una strategia graduale: se non prevedi spese particolari a breve termine, investi nei bond lunghi circa un terzo dei tuoi investimenti in conti deposito liberi e, man mano che arriveranno a scadenza, investi il ricavato dei conti deposito vincolati. In questo modo, puoi approfittare dei potenziali guadagni ma allo stesso tempo evitare di dover vendere i BTp lunghi nel momento sbagliato: se le cose dovessero andare male, puoi permetterti di incassare il colpo (e le cedole) aspettando che passi la bufera.
Isin | Scadenza | Cedola annua | Prezzo | Rendimento netto |
IT0003535157 | 01/08/2034 | 5% | 133.3 | 2.23% |
IT0003934657 | 01/02/2037 | 4% | 117.34 | 2.46% |
IT0004286966 | 01/08/2039 | 5% | 135.12 | 2.44% |
IT0004532559 | 01/09/2040 | 5% | 134.85 | 2.50% |
IT0004923998 | 01/09/2044 | 4,75% | 132.62 | 2.56% |