La risposta è… nessuno dei due! A parte il fatto che la scadenza di questo tipo di titoli è molto più breve, il vero problema è che ai prezzi attuali hanno rendimenti nulli, se non addirittura negativi. I prezzi di tutti i BoT in circolazione sono infatti superiori a 100, il valore a cui ti saranno rimborsati tra pochi mesi. E con i CcT non va meglio, perché in pratica sono solo dei BoT con una piccolissima “extracedola”. Perché, allora, investirci?
Probabilmente ti eri orientata su questi strumenti perché hai paura di un rialzo dell’inflazione, e quindi dei tassi, ma non è questo lo strumento giusto per tutelarti da questo scenario. Né sono lo strumento giusto altri titoli di Stato legati al carovita, come il BTp Italia (le cui cedole seguono l’inflazione italiana) o il BTpi (legato all’inflazione dell’eurozona). Anche questi strumenti, infatti, hanno oggi prezzi tali da rendere praticamente nullo il loro rendimento.
Che fare quindi? Posto che, nonostante la politica monetaria della Bce, non crediamo in un rialzo in tempi brevi dell’inflazione, se vuoi prepararti al meglio alla possibilità di un rialzo dei tassi la strategia migliore è quella che ti suggeriamo da tempo: investi per un terzo in conti deposito, in modo da avere una “riserva” sempre a tua disposizione, e dedica gli altri due terzi ai bond bancari che ti segnaliamo nella rivista cartacea (li trovi a pagina 11) e all’Etf Amundi euro high yield liquid bond iboxx (184,45 euro, Isin FR0011494822) in modo da dare un po’ di “pepe” ai rendimenti, ma limitando il grado di rischio complessivo. Trovi tutti i dettagli su Altroconsumo Finanza n° 1157.