Windows 11: poco più di un normale aggiornamento
Il nuovo Windows 11 sembra solo un aggiornamento del suo predecessore e non presenta novità rivoluzionarie. Messo alla prova su un pc di fascia bassa, offre una migliore efficienza e una maggiore fluidità (visibile soprattutto coi videogiochi), ma anche un'interfaccia un po' troppo scarna. Ecco come si fa a passare al nuovo sistema operativo, anche se Windows 10 continuerà ad essere aggiornato fino ad almeno il 2025.
- di
- Luca Cartapatti

Microsoft aveva dichiarato che Windows 10 sarebbe stata l’ultima versione di Windows; in effetti così è stato per un po’ di tempo. Tempo in cui Windows 10 è stato arricchito e persino cambiato, ma senza abbandonare mai il nome di Windows 10.
Con una certa sorpresa (anche se annunciato diversi mesi fa), quindi, è stato rilasciato il nuovo Windows 11 che, diciamolo subito, conserva l’impostazione generale di Windows 10, adotta una rinnovata interfaccia (sempre più minimalista) e, a parte una migliore fluidità, non presenta stravolgimenti e novità irrinunciabili, tanto che gli utenti di Windows troveranno il nuovo sistema operativo da subito abbastanza familiare.
Windows 11 alla prova
Noi lo abbiamo provato su un portatile volutamente di fascia bassa, un “entry level” con un processore Intel i3, 4GB di RAM ed un piccolo SSD da 128GB. Insomma, poco più di quanto Microsoft dichiara come la configurazione minima necessaria. La buona notizia è che non abbiamo notato rallentamenti e anzi, rispetto a Windows 10, ci è sembrato anche più reattivo e fluido.
Meglio per i videogiochi
Microsoft ha introdotto una serie di migliorie “sotto il cofano”, molte delle quali però interesseranno soprattutto chi utilizza il pc per i videogiochi: un’integrazione più stretta fra processore, co-processore grafico e memoria a stato solido va a tutto vantaggio di una maggiore fluidità durante il gioco. Videogiocatori a parte, in effetti, il nuovo sistema operativo sembra un po’ più rapido nel rispondere ai comandi, nel passaggio da una finestra all’altra e nella gestione di un ambiente multitasking.
Un'interfaccia troppo minimal
La cosa che colpisce maggiormente all’avvio è però l'interfaccia a partire da desktop: è nuova e, come accade ormai da Windows 8 in poi, con un look sempre più minimalista e con un design diverso delle icone più comuni. L'impressione è quella di trovarsi di fronte a un'interfaccia forse troppo piatta e scarna che ricorda quelle davvero essenziali di certe versioni di Linux.
Come scaricarlo
D’ora in poi Microsoft distribuirà Windows 11. Windows 10, comunque, continuerà a ricevere gli aggiornamenti essenziali almeno fino al 2025. Windows 11 verrà offerto gratuitamente come aggiornamento a tutti gli utenti di Windows 10 che hanno i requisiti hardware necessari per far girare il nuovo sistema operativo. Sarà Windows stesso, dopo la verifica delle caratteristiche hardware, a proporre all'utente il download dell'aggiornamento. Non c'è da preoccuparsi tuttavia se il download non viene proposto immediatamente: il passaggio sarà comunque graduale e potrebbero volerci anche mesi prima di essere invitati a passare a Windows 11.
I requisiti hardware per installarlo
Ma quali sono i requisiti richiesti? All’incirca gli stessi di Windows 10: l’unica differenza è la presenza di un modulo TPM 2.0 (Trusted Platform Module), un chip che si occupa di DRM (Digital Right Management). Molti pc degli ultimi 5 anni ce l’hanno già anche se spesso non è abilitato. La procedura per sapere se il modulo TPM 2.0 è presente nel proprio pc potrebbe in taluni casi essere complessa; meglio quindi far controllare a un esperto.
Pc nuovi e quelli senza Windows10
Chi acquista un pc nuovo o recente, non dovrebbe avere problemi a ottenere il download per l'aggiornamento al nuovo sistema operativo. Per gli altri, come detto, l’upgrade da Windows 10 è gratuito. E se non si ha un pc con Windows 10? Si può benissimo acquistare online una licenza Windows 10 a partire già da una decina di euro e poi procedere con il download di Windows 11. Occhio a dove acquistarla però. La nostra indagine che avevamo condotto l’anno passato dimostra che acquistare licenze per Windows è lecito e c’è un mercato fiorente, ma per evitare di incappare in fregature, meglio affidarsi a negozi seri, con tante recensioni e una solida reputazione online.