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Nuove offerte telefoniche: tanta concorrenza, poca trasparenza
La competizione tra operatori telefonici non è mai stata accesa come adesso. I pacchetti proposti, a parità di prezzo, sono più generosi di un tempo. Grazie al guanto di sfida lanciato da Iliad. C’è da gioire? Solo in parte, perché l’opacità regna sovrana.
01 marzo 2019

Come si suol dire, “in guerra la prima vittima è la verità”. Non fa eccezione la guerra a colpi di giga ingaggiata dalle compagnie telefoniche per strapparsi i clienti l’un l’altra. La prima vittima è stata la trasparenza. È quanto emerge dalla nostra inchiesta, che ha messo in luce le pecche delle offerte cosiddette “operator attack”. Si tratta di offerte commerciali formulate per essere o apparire particolarmente convenienti in termini di prezzo e di traffico incluso, generalmente rivolte solo a chi proviene da certi operatori, in particolare Iliad. Sono offerte sulle quali l’opacità regna sovrana. Nei siti delle compagnie telefoniche non se ne trova traccia. Negli store ufficiali o presso i rivenditori autorizzati non esistono brochure o prospetti stampati. Le caratteristiche delle offerte vengono illustrate solamente a voce, da addetti alle vendite non sempre precisi, e senza che venga rilasciata alcuna documentazione. Al massimo (sempre dietro espressa richiesta) un riepilogo (parziale) scritto a penna dal venditore. Così viene negata agli utenti la possibilità di fare confronti con la concorrenza. Intendiamoci: ben vengano le offerte convenienti (quando lo sono davvero), ma non a spese della trasparenza.
Extra costi in agguato
Nei punti vendita i negozianti si limitano a citare spontaneamente solo il costo mensile, i minuti per chiamare e i giga di traffico inclusi. Solamente in second’ordine le spese di attivazione. A meno che non vengano sollecitati con domande molto precise, non fanno alcun riferimento ai costi extra-soglia (cioè il prezzo dei minuti, dei giga e degli sms, quando terminano quelli inclusi nel pacchetto mensile). Allo stesso modo, non fanno alcun riferimento (se non dietro esplicita richiesta) ai servizi aggiuntivi a pagamento (per esempio la segreteria telefonica, l’opzione richiamami, l’antivirus) né al fatto che siano automaticamente attivati sulla sim e bisogna disattivarli. Bocche cucite in particolare sul vincolo contrattuale (fino a 24 mesi) e alle penali in caso di recesso anticipato: informazioni che ci sono state comunicate solo dopo aver posto domande puntuali sull’argomento.
Si è rivelato scorretto ho.Mobile, l’operatore virtuale di Vodafone, che penalizza proprio i clienti Vodafone. Poiché Vodafone non ha alcun interesse a far passare i propri clienti da un prodotto Vodafone (più remunerativo) a uno ho.Mobile (low cost) ha deciso di triplicare i costi di attivazione per gli utenti che vogliono fare questo passaggio, per scoraggiarli. Non ci si fa concorrenza da soli. Un'informazione, quella dei costi gonfiati, che non viene riportata nel sito di ho.Mobile o nella pubblicità dell’offerta. La si scopre solo una volta giunti in negozio e la cifra cambia da un rivenditore all’altro.
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Spesso le offerte più economiche non sono divulgate attraverso canali di comunicazione ufficiali. Le si scopre solo nei punti vendita. Valuta i tuoi consumi. Il primo passo è capire bene quale uso fai del tuo smartphone. Le offerte sul mercato sono molto differenziate e tarate su vari profili di utilizzo. È inutile sottoscrivere un abbonamento più costoso con 50 giga di traffico, se poi ne consumi cinque.
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Se non devi sottoscrivere ex novo un piano tariffario con un nuovo numero di telefono, ma cambiare operatore tenendo il tuo numero, è fondamentale fare un giro nei punti vendita fisici, prendere nota e decidere. Come dimostrato in questo articolo pubblicato sul numero di Inchieste di marzo, molti operatori telefonici praticano tariffe che non divulgano nei propri canali di comunicazione ufficiali. Sono spesso promozioni a tempo, destinate a utenti che vanno nei punti vendita e differenziate in base all'operatore di provenienza.