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L’offerta combinata fisso-mobile conviene? Sul mercato c’è di meglio
Rispetto a due contratti separati della stessa compagnia, costa meno. Si risparmia di più optando per due contratti separati, anche di provider diversi, scelti con il nostro calcolatore.
01 luglio 2019

Combinate, convergenti, congiunte. Sono chiamate in tanti modo le offerte telefoniche che prevedono un unico contratto “fisso + mobile”. L'accoppiata conviene davvero o si tratta di mera semplificazione burocratica? Per appurarlo, siamo andati a raccogliere informazioni nei negozi di Vodafone, Tim, Wind e Fastweb, e poi abbiamo fatto calcoli e confronti. Da un certo punto di vista la tariffa combinata conviene, nel senso che per tutte le compagnie risulta essere inferiore alla somma delle tariffe singole per il fisso (incluso internet) e per il mobile. La differenza più vistosa si registra con le offerte Wind: 6 euro in meno al mese (cioè 33,98 contro 39,98 euro), in pratica 72 euro l'anno. Seguita da Vodafone (4,90 euro al mese, 58,80 euro l'anno) e Tim e Fastweb (3 euro al mese, 36 euro l'anno). Siamo stati attenti a non usare la parola risparmio perché si tratta in ogni caso di un risparmio relativo, cioè vale solo se si comparano i prezzi singoli dello stesso operatore. Infatti, basta confrontare tra loro le quattro tariffe combinate per capire che il più economico, con 32,90 al mese, è Fastweb e non Wind, che invece offre lo scarto maggiore.
Confronta le tariffe
Ma non è finita qui, perché, interrogando il nostro calcolatore online sulla base di un profilo simile, si scopre che il risparmio maggiore si ottiene sottoscrivendo due offerte separate, una per il fisso e una per il mobile, in questo caso entrambe di Tiscali, per un totale di 26,98 euro al mese. Insomma, la tariffa combinata non è in assoluto migliore, bisogna guardare il mercato nella sua interezza.
Recesso parziale o totale
Molti si chiedono cosa succeda in caso di recesso parziale, per esempio se si vuole chiudere solo l'utenza telefonica fissa, tenendo attiva quella mobile. Il ventaglio di possibilità è ampio: Vodafone si limita a detrarre il costo per il fisso; Wind aumenta la tariffa mobile mensile di 10 euro (da 7,99 a 17,99 euro); Fastweb invece la aumenta di un euro (da 6,95 a 7,95 euro). I problemi maggiori però arrivano con Tim, che in questo caso impedisce il recesso parziale: chiude anche la linea mobile, chiedendo il pagamento di 30 euro per spese di disattivazione, più 10 euro moltiplicati per i mesi mancanti alla fine del primo anno, più le rate mancanti per l'eventuale modem.
Meno oneroso il recesso dalla sola linea mobile. Vodafone, Tim e Wind si limitano a stornare dalla tariffa combinata la parte relativa alla telefonia mobile, lasciando invariata quella della fissa. Fastweb invece aumenta di 5 euro (da 29,95 a 34,95 euro) il costo mensile per la rete fissa.
E se si vogliono chiudere contemporaneamente sia la linea fissa sia quella mobile? Vanno pagati in ogni caso penali e costi di disattivazione. Con Fastweb ce la si cava con 29,95 euro; con Vodafone, ai 28 euro di costi di disattivazione, bisogna aggiungere un euro moltiplicato per tutti i mesi mancanti ai due anni di contratto. Con Wind si è costretti a pagare 65 euro (imputabili al taglio della fissa) più 45 euro (mobile), più le rate mancanti dell'eventuale modem. Un salasso.