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Telefonia mobile: pessimi in trasparenza 8 operatori su 11
Inchiesta di Altroconsumo in 160 punti vendita. I leader di mercato scivolano in fondo alla classifica della correttezza. Si comportano meglio i provider virtuali.
- di
- Matteo Metta
25 marzo 2019

Dopo l'inchiesta del mese scorso dedicata al cambio di operatore telefonico con portabilità del numero, in cui abbiamo rilevato opacità e scorrettezze, siamo tornati nei negozi di telefonia. Con un diverso focus, cioè la sottoscrizione di un contratto ex novo, con l’assegnazione di un nuovo numero. Ecco la domanda da cui siamo partiti: gli operatori sono più trasparenti quando non devono sfilare un cliente legato a un concorrente ma ne hanno di fronte uno che vuole attivare un nuovo numero? Per rispondere a questa domanda abbiamo visitato 160 punti vendita (store ufficiali e rivenditori autorizzati) di undici operatori telefonici (a Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo). La risposta è assolutamente no. Sfiora la sufficienza solo Coop Voce (che su cinque punti a disposizione ne totalizza 2,5), seguita da Tiscali e da ho.Mobile. Il 70% degli operatori ha ottenuto un voto pessimo (meno di 2). Solo un punto va ai leader di mercato, Vodafone e Tim (incluso il operatore virtuale Kena), che nell’informazioni in negozio sono i peggiori.
Buio sui costi extra-soglia
Sono avvantaggiati i negozi di quei provider che confezionano offerte semplici e facili da capire e da spiegare. È questo infatti il caso dei piani tariffari di Coop Voce e ho.Mobile, che non hanno costi extra-soglia né costi di uscita per recesso anticipato. Le rete di vendita è particolarmente lacunosa se invece deve piazzare offerte più complesse, in special modo quelle con costi mensili, giga di traffico e minuti per le chiamate che variano a seconda che si scelga il pagamento su credito residuo oppure l’addebito su conto corrente o carta di credito: è il caso di Vodafone. Su alcuni temi specifici si nota una carenza comune a tutti gli operatori. I venditori non sanno dire quanto costano i giga di traffico in più nel caso in cui quelli inclusi nel pacchetto mensile si esauriscano. I più svicolano, rispondendo genericamente: «Internet si blocca». Incertezze o buio assoluto anche sul costo di eventuali sms o minuti aggiuntivi. Le informazioni sui costi extra-soglia arrivano quasi sempre dietro espressa domanda: solo il 6% dei venditori li menziona spontaneamente. Un dato, quello della spiegazione spontanea degli elementi della tariffa, che è stato valutato e la cui carenza è all'origine di voti così bassi nell'informativa precontrattuale.
Offerte con il pilota automatico
Lascia a desiderare l'attività di profilazione. Regola vuole che un buon venditore si informi circa le necessità e le abitudini di utilizzo dello smartphone del potenziale cliente, per proporgli il piano tariffario più adeguato. Non lo fa il 92% dei negozi. Altre pecche riguardano la mancata comunicazione del nome dell’offerta e la mancata consegna di materiale informativo (brochure, schede, prospetti) con il riepilogo dei dettagli del piano. Delusione anche da parte di Iliad: quattro suoi negozi (su nove visitati) non ci hanno consegnato materiale informativo. Inoltre, abbiamo ricevuto risposte imprecise sulla tariffazione extra-soglia (quando si superano i 50 giga inclusi) e sul metodo di pagamento.
Cosa c’entra l’Iban con un’offerta ricaricabile?
Per verificare quali problemi possono verificarsi durante e dopo la sottoscrizione del contratto, abbiamo anche attivato 55 schede telefoniche (una per operatore in ciascuna città). Abbiamo valutato negativamente gli operatori che per il pagamento richiedano obbligatoriamente il codice Iban o il numero di carta di credito, perché così facendo impongono limitazioni nelle possibilità di pagamento. In tre negozi Iliad - a Torino, Napoli e Palermo -, sebbene l’offerta venga descritta come "ricaricabile" (addebito su credito residuo), ci è stato richiesto l'Iban o una carta di credito di appoggio, specificando che bisognava andare nell'area clienti del sito per modificare l'opzione. In alcuni casi non abbiamo ricevuto la documentazione contrattuale, cosa grave perché i consumatori devono essere sempre messi a conoscenza delle condizioni contrattuali realmente applicate, anche per far valere i propri diritti. Per quanto riguarda la corrispondenza tra costo reale dei servizi aggiuntivi (segreteria telefonica, servizio "richiamami"...) e quello dichiarato in negozio, la situazione è migliore. Infatti, nonostante non siano mancate reticenze e inesattezze, la maggior parte dei venditori ha saputo dare a questo proposito informazioni che poi si sono rivelate corrette.
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Buongiorno,
Magari qulacuno riesce a sciogliere il mio dilemma !
Ammettiamo che una ricarica telefonica per contratto sia di 8 €. Le ricariche che si possono fare sono di 5, 10, 15 etc. Per forza devo ricaricare con una da 10€
Che fine fanno i 2 € rimasti sul credito? Dopo quatro mesi in teoria dovrei avere una ricarica già "pronta". Vedo che con qualsiasi operatore il credito scompare ... quei 2 € ogni mese che fine fanno?
Grazie
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Il mio operatore coopvoce è sempre stato corretto
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