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Speciali
Problemi con la linea ADSL: come difendersi?
20 dicembre 2013

Nonostante le tante promesse delle pubblicità, i disservizi delle linee adsl sono i più disparati. Dalle connessioni troppo lente ai continui malfunzionamenti. Ma difendersi si può: ti spieghiamo quali passi seguire e cosa scrivere per mettere alle strette gli operatori.
I dati sono purtroppo impietosi: il nostro Paese è molto arretrato in termini di velocità della connessione. Senza contare che ci sono zone dove la banda larga è ancora un bel miraggio. Promesso dalla pubblicità e mai realizzato, come spieghiamo nel nostro speciale. Insomma, tra la velocità sbandierata dalla pubblicità e quella reale, spesso c’è una gran bella differenza. Vediamo come è possibile difendersi dai disservizi sulla telefonia fissa.
Come verificare l'efficienza della connessione
Non basta la sensazione di navigare lentamente per aprire un contenzioso con l’operatore: serve una verifica oggettiva e una prova certa. Per fortuna, la soluzione c’è, per quanto sia ben poco nota: bisogna collegarsi al sito www.misurainternet.it, il progetto italiano di misurazione della velocità di connessione. Qui è possibile scaricare un programma compatibile con quasi tutti i sistemi operativi dei pc, chiamato Ne.Me.Sys. Il software analizza il collegamento e produce una certificazione dell’effettiva velocità di connessione in formato pdf, che vale come prova certa di inadempienza contrattuale da parte dell’operatore. A questo punto basta confrontare i dati del pdf con quelli del contratto: se divergono è possibile chiedere che venga ripristinata la velocità promessa o, se ciò è impossibile, recedere dal contratto senza penali.
Cos'è la velocità minima garantita
Le cose sono un po’ più complicate di come le abbiamo descritte qui sopra. In effetti, la velocità prevista dal contratto non è quella strombazzata dalla pubblicità (ad esempio 20 mega). Questa è solo la velocità massima che la compagnia, con molti se e molti ma, sostiene di poter ottenere in condizioni ottimali. Quella che conta è invece la cosiddetta velocità minima garantita, che ogni operatore per legge è obbligato a fornire ai propri clienti: rimanendo nei 20 mega parliamo di una connessione che deve essere almeno di 7,2 mega, secondo quanto stabilito dall’Autorità garante (in realtà Fastweb ne garantisce spontaneamente 10,2). La prima cosa da fare, perciò, è leggere attentamente il contratto e capire qual è la banda minima garantita.
Inviare un reclamo all'operatore
Tanto per capirci: se Fastweb vi fa navigare a 11 mega e avete l’adsl a 20 mega, non potete contestare nulla. Se invece vi fa navigare a 6 mega, potete inviare una raccomandata a.r. (puoi utilizzare il nostro modello di lettera) chiedendo che venga risolto il problema e allegando come prova il pdf del programma di misurazione. Generalmente molti problemi possono essere facilmente risolti cambiando il modem oppure i doppini telefonici. Quindi, aspettatevi la visita a casa di un tecnico inviato dalla compagnia. In altre occasioni, invece, la questione dipende da problemi di linea non risolvibili: ad esempio, la zona non è servita dall’adsl a 20 mega oppure i collegamenti sono insufficienti a garantire la velocità prevista. In questo caso, scatta la trattativa tra cliente e operatore.
I dati sono purtroppo impietosi: il nostro Paese è molto arretrato in termini di velocità della connessione. Senza contare che ci sono zone dove la banda larga è ancora un bel miraggio. Promesso dalla pubblicità e mai realizzato, come spieghiamo nel nostro speciale. Insomma, tra la velocità sbandierata dalla pubblicità e quella reale, spesso c’è una gran bella differenza. Vediamo come è possibile difendersi dai disservizi sulla telefonia fissa.
Come verificare l'efficienza della connessione
Non basta la sensazione di navigare lentamente per aprire un contenzioso con l’operatore: serve una verifica oggettiva e una prova certa. Per fortuna, la soluzione c’è, per quanto sia ben poco nota: bisogna collegarsi al sito www.misurainternet.it, il progetto italiano di misurazione della velocità di connessione. Qui è possibile scaricare un programma compatibile con quasi tutti i sistemi operativi dei pc, chiamato Ne.Me.Sys. Il software analizza il collegamento e produce una certificazione dell’effettiva velocità di connessione in formato pdf, che vale come prova certa di inadempienza contrattuale da parte dell’operatore. A questo punto basta confrontare i dati del pdf con quelli del contratto: se divergono è possibile chiedere che venga ripristinata la velocità promessa o, se ciò è impossibile, recedere dal contratto senza penali.
Cos'è la velocità minima garantita
Le cose sono un po’ più complicate di come le abbiamo descritte qui sopra. In effetti, la velocità prevista dal contratto non è quella strombazzata dalla pubblicità (ad esempio 20 mega). Questa è solo la velocità massima che la compagnia, con molti se e molti ma, sostiene di poter ottenere in condizioni ottimali. Quella che conta è invece la cosiddetta velocità minima garantita, che ogni operatore per legge è obbligato a fornire ai propri clienti: rimanendo nei 20 mega parliamo di una connessione che deve essere almeno di 7,2 mega, secondo quanto stabilito dall’Autorità garante (in realtà Fastweb ne garantisce spontaneamente 10,2). La prima cosa da fare, perciò, è leggere attentamente il contratto e capire qual è la banda minima garantita.
Inviare un reclamo all'operatore
Tanto per capirci: se Fastweb vi fa navigare a 11 mega e avete l’adsl a 20 mega, non potete contestare nulla. Se invece vi fa navigare a 6 mega, potete inviare una raccomandata a.r. (puoi utilizzare il nostro modello di lettera) chiedendo che venga risolto il problema e allegando come prova il pdf del programma di misurazione. Generalmente molti problemi possono essere facilmente risolti cambiando il modem oppure i doppini telefonici. Quindi, aspettatevi la visita a casa di un tecnico inviato dalla compagnia. In altre occasioni, invece, la questione dipende da problemi di linea non risolvibili: ad esempio, la zona non è servita dall’adsl a 20 mega oppure i collegamenti sono insufficienti a garantire la velocità prevista. In questo caso, scatta la trattativa tra cliente e operatore.