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Preservativi: qualità alla prova

Sono dispositivi medici essenziali nella contraccezione e per proteggerci dalle malattie sessualmente trasmissibili. Per questo abbiamo voluto mettere alla prova 15 marche di preservativi, con un test di laboratorio e con prove pratiche svolte con l’aiuto dei nostri soci. Ecco i risultati.

  • di
  • Manuela Cervilli
01 dicembre 2021
  • di
  • Manuela Cervilli
preservativo

I preservativi sono dispositivi medici importantissimi, essenziali nella contraccezione e per proteggerci dalle malattie sessualmente trasmissibili. Per questo motivo abbiamo sottoposto al test 15 marche di condom: per verificare se la loro qualità è all’altezza del compito che hanno.

I preservativi sono disponibili in una varietà di forme, dimensioni, colori e spessori diversi; con o senza lubrificanti o spermicidi; e con o senza serbatoio.

In genere sono lunghi circa 180-200 mm, larghi 52-56 mm e spessi fino a 0,08 mm. Per la maggior parte in Europa sono realizzati in lattice di gomma naturale: di solito sono meno costosi di quelli realizzati con materiali sintetici (come poliuretano  o poliisoprene); questi ultimi però sono anallergici e si conservano più a lungo. Nel nostro test abbiamo confrontato 12 condom in lattice e tre sintetici, tutti con serbatoio, di lunghezza standard, lubrificati e senza spermicidi, con diverso spessore e forma (classica o anatomica).

Condom: tante buone ragioni per usarli

Non serve visita medica né prescrizione; si possono comprare ovunque, in supermercati, farmacie, distributori automatici e online; sono tra i contraccettivi più economici (alcuni programmi di prevenzione li offrono gratuitamente); si trasportano facilmente e discretamente; hanno effetti indesiderati minimi. I preservativi (chiamati anche condom o profilattici) senza dubbio come metodo anticoncezionale hanno tanti vantaggi. Ma c’è un motivo importante per cui sono da preferire ad altri sistemi: tutelano dalle malattie sessualmente trasmissibili. Non si tratta solo di Aids ed epatite. Le patologie causate da virus, batteri e parassiti sono moltissime: oltre alla sifilide e alla gonorrea, ci sono, tra le altre, i condilomi, l’herpes genitale, le infezioni da clamidia, le uretriti, le vaginiti batteriche e le micosi. Insomma molte buone ragioni ne caldeggiano l’uso. E noi li abbiamo messi alla prova.

scopri i risultati del test

Preservativi, le prove sulla qualità

Da quando negli anni 80 è stato chiaro che l’Hiv veniva trasmesso sessualmente, la comunità scientifica ha spinto molto affinché i preservativi fossero di qualità sufficientemente elevata da fornire una protezione adeguata anche contro le malattie sessualmente trasmissibili. In Europa sono regolamentati dalla Direttiva sui dispositivi medici 2017/745 (MDD): sono classificati “dispositivi medici non sterili” e devono essere privi di punti deboli che potrebbero causare perdite. I produttori li testano a campione e verificano che non siano presenti fori o punti deboli microscopici. Tre prove che abbiamo svolto in laboratorio valutano la presenza di fori; altre valutano la facilità di rottura e la presenza di difetti visibili o sigillature visibilmente aperte nelle confezioni. Per la prova d’uso ci siamo fatti aiutare da 280, tra soci e no, iscritti alla piattaforma ConTEst, che li hanno testati per noi.

Ci sono ingredienti pericolosi?

I produttori non hanno l’obbligo di mostrare in dettaglio gli ingredienti dei condom, ma devono segnalare il lattice di gomma naturale (che può causare reazioni allergiche, incluso lo shock anafilattico); se il preservativo è in materiale sintetico va indicato il tipo di materiale. Le linee guida, inoltre, raccomandano ai produttori di eseguire un’analisi chimica per verificare la presenza e la migrazione di alcune sostanze potenzialmente dannose (ad esempio plastificanti, N-nitrosammine e parabeni). Le abbiamo cercate anche noi e abbiamo verificato anche la presenza di ingredienti potenzialmente dannosi.