Roma, brucia impianto per trattare i rifiuti. Aumenta l'inquinamento nelle zone interessate dall'incendio, ma i dati sono nella norma
Preoccupa l'inquinamento dell'aria dopo il rogo nell'impianto per la raccolta di rifiuti Tmb Salario. Non ci sarebbero però rischi per la salute pubblica

Dopo Milano, Roma. Ennesimo rogo di rifiuti in Italia. Questa volta si tratta dello stabilimento di trattamento dei rifiuti in via Salaria 981, periferia nord-orientale della Capitale. L'impianto gestito da Ama lavorava circa 600 tonnellate di spazzatura al giorno, circa un quinto della produzione giornaliera di rifiuti in città.
Le analisi di Arpa
I dati delle centraline e della strumentazione messa in campo ad hoc da Arpa registrano, come era da prevedere, la presenza di inquinanti dovuti all’incendio che si è sviluppato. I valori delle analisi, pur con qualche superamento dei limiti di legge e linee-guida, non lasciano pensare a una situazione particolarmente critica per la salute della popolazione, data la diluizione degli inquinanti ad opera delle condizioni meteorologiche.
ArpaLazio ha elaborato anche una mappa con l’andamento dell’area di inquinamento sulla base dei dati rilevati dagli strumenti e le condizioni meteorologiche. I cittadini possono scaricare gli aggiornamenti emessi dall’Arpa dal sito dell’agenzia.
I consigli di Arpa
Arpa ha indicato delle precauzioni da prendere da parte dei cittadini. Le istituzioni e i tecnici suggeriscono di mantenersi lontani dalla sorgente di inquinamento e di non consumare frutta e ortaggi coltivati in zona, mentre non risulta necessario l’uso di mascherine filtranti per bocca e naso. Di sicuro, nulla possono contro questo tipo di inquinanti le mascherine antipolvere per il fai-da-te (classificate come FFP1) o quelle igieniche o chirurgiche vendute in farmacia. Per quanto riguarda i roghi di rifiuti e le possibili conseguenze per la salute, Altroconsumo si era già occupata in passato di spiegare cosa è la diossina e in cosa consiste il "rischio diossina".
Purificatori d'aria, servono?
Se vi state chiedendo se acquistare o meno un purificatore d'aria, vi diciamo che non servono a nulla nemmeno questi ultimi. Quelli in commercio (di cui pubblicheremo a breve un test) hanno buone capacità di rimuovere dall’aria le polveri, ma efficienza molto bassa nel rimuovere i COV (composti organici volatili) tra i quali rientrano anche gli inquinanti sprigionati dagli incendi di questi giorni. Non ha senso quindi dotarsi di purificatore d’aria per contrastare gli inquinanti provenienti dall’esterno: la protezione promessa da questi purificatori non è mantenuta.
Roghi di rifiuti, dal Nord a Roma
Il fenomeno dei roghi di rifiuti è diventato molto frequente nel Nord Italia dal 2017, con inchieste della magistratuta iniziate al fine di chiarire i legami tra traffico di rifiuti e criminalità organizzata. Ora anche nella Capitale si è verificato qualcosa di simile, per cause ancora da chiarire. Nel Tmb Salario, gestito da Ama, la partecipata dei rifiuti del Campidoglio, le telecamere di sicurezza erano inattive dal 7 dicembre e ora si indaga sull'origine dell'incendio.