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Omicron 5, salgono i contagi. Cosa sapere

Siamo entrati in una nuova nuova ondata della pandemia. A esserne responsabile è Omicron 5, l’ennesima sottovariante del virus che ci accompagna da più di due anni. Più contagiosa ed evasiva delle sorelle che l’hanno preceduta, non sembra però essere più pericolosa anche grazie alla copertura dei vaccini che ne mitigano l’aggressività. Il consiglio? Non abbassare troppo la guardia e continuare a usare le mascherine nei luoghi affollati.

  • di
  • Simona Ovadia
06 luglio 2022
  • di
  • Simona Ovadia
bigliettino con scritto Omicron5

Nonostante il periodo estivo in cui molte attività vengono svolte all’aperto, siamo in una fase acuta dell'epidemia di Covid-19. Questo nuovo picco è da imputare alla sottovariante Omicron 5 la cui caratteristica è l'estrema contagiosità. In Italia sono stati superati i 132mila casi giornalieri, tornando a un livello che non si vedeva da febbraio. Inoltre i contagi sommersi sono tantissimi a causa dei fenomeni di sottodiagnosi o autodiagnosi che non vengono segnalati ai sistemi di sorveglianza . Aumentano anche i tassi di occupazione dei posti letto in area medica e terapia intensiva, cosa che impone ancora cautela nei comportamenti e l'uso della mascherina nelle situazioni dove non è possibile mantenere un adeguato distanziamento. La malattia si presenta generalmente con i sintomi del raffreddore, ma a differenza del Covid originale, una delle caratteristiche di questa sottovariante è la febbre, che si presenta anche con temperature alte (intorno a 39) e dura per due o tre giorni.

La malattia resta meno grave di quella causata dal virus originale

La nuova ondata di contagi non porterà però a nuove restrizioni e tutti escludono un lockdown: non c’è evidenza che le infezioni causate da Omicron 5 siano associate ad un’aumentata gravità delle manifestazioni cliniche rispetto a quelle causate dalle sottovarianti di Omicron precendenti. 

Una recente revisione degli studi ha confermato ciò che si sta osservando da diverso tempo e cioè che le infezioni da Omicron sono significativamente meno gravi di quelle causate da Delta e dalle altre varianti precedenti. L'incidenza di ospedalizzazione è significativamente più bassa, sebbene cresca all'aumetare dei contagi. Nelle infezioni da Omicron sono stati osservati anche una degenza ospedaliera sostanzialmente più breve e un tasso di mortalità inferiore.

I sintomi? Alle alte vie respiratorie

La caratteristica principale riscontrata nelle infezioni causate dalla sottovariante omicron 5 è il forte raffreddore e il mal di gola , meno frequenti nelle infezioni causate dalle precedenti sottovarianti. Il virus sembra colpire preferibilmente le alte vie respiratorie senza scendere nei polmoni . C’è una minore incidenza dei disturbi di gusto e olfatto. A differenza del Covid originale, una delle caratteristiche di questa sottovariante è la febbre, che si presenta anche con temperature alte (intorno a 39) e dura per due o tre giorni. Spesso è anche accompagnata da dolori muscolari e alle articolazioni, come nell’influenza. È sempre presente anche un’estrema debolezza.

Antinfiammatori come prima scelta

La stragrande maggioranza delle persone che si ammalano adesso non hanno bisogno di cure ospedaliere. Le cure domiciliari prevedono l’uso di antinfiammatori e paracetamolo per alleviare i sintomi. Le persone considerate più a rischio come diabetici, cardiopatici o immunodepressi, possono ricorrere anche agli antivirali: sarà il medico di famiglia che valuterà la situazione e li prescriverà quando necessari.

Le reinfezioni sono diffuse

Secondo uno studio recentemente pubblicato sul British Medical Journal le persone infettate dalla variante Omicron mostrano una scarsa immunità contro una futura infezione da Covid. Questo potrebbe spiegare perché le infezioni ripetute sono state una caratteristica comune delle ondate causate da Omicron, anche tra le persone che sono state vaccinate con tre dosi. I ricercatori, tuttavia, hanno sottolineato che la vaccinazione rimane fondamentale, perché si conferma la sua efficacia protettiva contro le forme gravi e la morte per Covid. Tuttavia ancora non si sa quale potrebbe essere l'impatto sulla salute a lungo termine di molteplici reinfezioni, incluso il long Covid.

Quali precauzioni adottare

Per quanto riguarda l’estate non bisogna abbassare troppo la guardia, usando le mascherine nei luoghi chiusi e con le persone fragili anche se non sono più strettamente obbligatorie. Rimane valida l’indicazione ministeriale di procedere alla quarta dose di vaccino per le persone che hanno compiuto o superato gli 80 anni di età, per gli ospiti delle Rsa e per coloro i quali siano inseriti nelle categorie a rischio e abbiano un’età compresa tra i 60 e i 79 anni.