Residenze per anziani, ripartono le visite dei familiari
Dopo mesi di distanza forzata dettata dalla pandemia, si potrà finalmente rivedere i propri cari ospiti nelle case di riposo. Il ministro Speranza firma l'ordinanza: accesso alle RSA solo con il green pass. Ma occorre che tutti abbiano gli stessi diritti per ottenerlo. Ecco tutte le regole per le visite.
- di
- Beba Minna

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che regola le visite nelle Rsa (le residenze sanitarie per anziani) con validità immediata e fino al 30 luglio. L’ingresso è consentito ai visitatori in possesso di green pass, il certificato verde valido solo per l’Italia, in vigore dal 26 aprile, che consiste in uno dei tre documenti che provano i requisiti necessari: l’essere stati vaccinati (ciclo completo) entro i sei mesi precedenti; essere guariti dal Covid (validità 6 mesi dalla data di fine isolamento); avere fatto un tampone molecolare o test rapido negativo non più di 48 ore prima.
Le regole per le visite
Le misure da osservare al momento della visita sono di fatto quelle di protezione individuale a cui ormai siamo abituati: il visitatore, oltre a igienizzare le mani all’ingresso e all’uscita dalla struttura, deve indossare una mascherina Ffp2 o superiore. All’ingresso viene misurata la temperatura corporea. Non è possibile introdurre oggetti o alimenti portati da casa. Sono consentiti non più di due visitatori per degente, per un tempo limitato. Le visite devono essere organizzate in modo da evitare assembramenti e deve essere assicurato il mantenimento di almeno un metro di distanza tra visitatori. Per gli incontri tra familiari e visitatori, specifica l’ordinanza, vanno sempre privilegiati gli spazi aperti. Se l’incontro avviene al chiuso, la struttura deve individuare locali ampi e arieggiati, con finestre e porte aperte.
In ogni caso va assicurata la possibilità di dare continuità al supporto affettivo degli ospiti attraverso videochiamate o altre forme di collegamento da remoto, come già accade in molte strutture.
Il documento del Ministero prevede anche la possibilità di uscite programmate e rientri in famiglia per gli ospiti delle Rsa, ma è richiesta una regolamentazione specifica da parte dei responsabili delle strutture, anche in base alla stabilità clinica del residente e del suo livello di autonomia e fragilità e delle sue specifiche esigenze riabilitative.
Familiari contenti solo in parte
In base all’evoluzione dello scenario epidemiologico, queste regole potranno essere rimodulate anche in senso più restrittivo dal direttore della struttura o dall’autorità sanitaria. E questo ha già creato preoccupazione tra i familiari degli ospiti delle Rsa. Da una parte si dichiarano soddisfatti dell’esistenza di regole nazionali, che dopo oltre un anno permettono di riaprire le visite nelle residenze sociosanitarie su tutto il territorio nazionale. Dall’altra però temono che non si tratti di una vera riapertura per l’eccessiva discrezionalità lasciata ancora una volta ai direttori delle strutture, e chiedono che i vaccini dei familiari degli anziani nelle Rsa siano immediatamente inseriti nelle priorità come tutti gli altri caregiver.
La petizione di Altroconsumo per avere regole eque
Concepito per dare il via libera agli spostamenti di coloro che possono dimostrare di non rappresentare un pericolo di contagio, il pass vaccinale diventa la chiave di accesso anche per le visite nelle residenze sanitarie. Abbiamo scritto al Governo invitandolo a verificare che non si creino discriminazioni tra chi è vaccinato e chi no, tra chi può permettersi di pagare un tampone per poter circolare e chi non lo può fare. I test necessari per accertare la negatività al covid-19 dovrebbero essere resi disponibili gratuitamente a tutti, altrimenti avremo cittadini di serie A e di serie B. Aiutaci a ottenere chiarezza e trasparenza sul piano vaccinale, dire no a favoritismi nelle liste e la garanzia che il passaporto vaccinale non sia discriminatorio per i cittadini.