Salute sul web: ecco cosa cercano gli italiani in rete
L’innovazione offre grandi opportunità per informarsi sul proprio stato di salute, ma il web è pieno di insidie. La nostra inchiesta svela cosa cerchiamo online e di cosa siamo preoccupati.
- di
- Manuela Cervilli

I rischi dell’informazione fai-da-te sul web su qualsiasi tema sono tanti, ma quando si parla di salute la situazione è ancora più delicata. Secondo una nostra inchiesta - svolta tra maggio e giugno 2018 in Italia - sono molte le persone che si affidano all’online per avere informazioni generali sulla propria salute. Lo fa di più chi ha un livello di istruzione più alto. Si tiene lontano, invece, da Internet il 31% degli intervistati della nostra inchiesta (abbiamo coinvolto più di mille persone), che dichiara di non usarlo mai per cercare informazioni sulla propria salute. Il 47% di chi lo usa dichiara di consultare siti di ospedali e cliniche o siti scientifici; il 36% siti istituzionali di salute. Scelte ragionevoli: sul web è essenziale far attenzione alla provenienza delle notizie. Meglio fidarsi di chi merita come ospedali e facoltà mediche di chiara fama, società scientifiche di lunga tradizione, enti istituzionali, come l’Organizzazione mondiale della sanità, siti di associazioni di consumatori, come il nostro. Da notare che il 43% degli intervistati che utilizzano la piattaforma sanitaria online della propria regione ha riferito che ha migliorato molto la loro accessibilità ai servizi sanitari.
Hai attivato il fascicolo sanitario? Le risposte dell’inchiesta
Accessibile via computer o dal cellulare, nel fascicolo sanitario elettronico il cittadino può trovare il proprio profilo sanitario, ma anche i referti, i verbali del pronto soccorso, le lettere di dimissione, i farmaci assunti. Per ora è attivo in 17 Regioni. La nostra inchiesta svela però che l’82% degli intervistati non ha attivato il fascicolo sanitario elettronico. Perché? Quello del fascicolo deve essere un sistema facilmente accessibile e necessariamente integrato con quelli di prenotazione e di gestione dei dati clinici dei pazienti per funzionare bene. Perché il sistema sia efficiente c’è la necessità di affrontare ancora molte questioni, dalla tecnologia alla privacy. E di superare anche altri scogli: il 63% di chi ha attivato il fascicolo sanitario elettronico dichiara di essere molto preoccupato che gli hacker possano usare i dati messi online; il 40% che le compagnie assicurative possano usarli. Oltre all’informazione online c’è poi il mondo delle app di salute: quali usiamo? Su quali dispositivi? Che cosa ci preoccupa?
Tutte le risposte nei dati della nostra inchiesta di InSalute n°138.