Vaccini: guida completa alla vaccinazione

La conversione in legge del decreto legge del 7 giugno 2017 ha ridotto a 10 le vaccinazioni obbligatorie che vengono richieste a bambini e ragazzi fino ai 16 anni al momento dell’iscrizione ad asili e scuole dell’obbligo. L’inadempienza comporterà l’esclusione solo dagli asili, non da scuole elementari, medie, superiori e scuole professionali. Le Regioni, per questo, stanno adottando diverse modalità per le verifiche.
Le domande più frequenti dei genitori
Dietro il calo delle vaccinazioni si nascondono le paure dei genitori, spesso alimentate da notizie che circolano in rete, infondate, quando volutamente false, sui danni derivati dalle vaccinazioni. Proviamo a dare risposta alle domande più frequenti.
No, anzi, lo aiutano. Le vaccinazioni simulano ciò che accade quando viene contratta una malattia, ma in forma decisamente attenuata permettendo al sistema immunitario di sviluppare una difesa contro batteri e virus e, soprattutto, di tenerne memoria, preparando il campo ad un futuro contatto con gli agenti infettivi e scongiurando il rischio di complicazioni che in alcuni casi possono essere letali.
Falso. Dai due mesi di vita il bambino è già in grado di affrontare tutti i virus, i batteri e i funghi presenti nell’ambiente. A confronto con questi, i pochi “antigeni” presenti nei vaccini - i frammenti di virus e batteri che suscitano la risposta difensiva dell’organismo - sono ben poca cosa. Rimandare le vaccinazioni non offre quindi alcun vantaggio in termini di sicurezza, anzi, lascia il bambino scoperto e suscettibile di malattie, anche letali, come per esempio pertosse e tetano.
Gli effetti collaterali legati alla vaccinazione sono per lo più reazioni locali nella sede dell’iniezione (gonfiore, rossore, dolore), il pianto per il fastidio della puntura e la febbre entro le 72 ore. Gli effetti gravi sono davvero rari: lo shock anafilattico a seguito dell’iniezione è un caso eccezionale. Gli esiti fatali sono scongiurati stando in ambulatorio nei successivi minuti: alcuni di questi effetti rari, come le convulsioni, sono addirittura più frequenti con le malattie che i vaccini prevengono.
Il legame tra vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia e autismo non è mai stato provato e trova origine in una frode scientifica, svelata qualche anno fa dal Sunday Times.
La frode parte da uno studio a firma del medico inglese Andrew Wakefield, pubblicato nel 1998 sulla nota rivista scientifica The Lancet. Gli esiti della ricerca, confezionata ad arte, suggerivano un legame tra vaccinazione trivalente, infiammazione intestinale, danno cerebrale e autismo. La ricerca di Wakefield era in realtà una frode deliberata perché il medico era in combutta con l’avvocato Richard Barr, che stava portando avanti per conto di famiglie con bambini autistici una class action milionaria ai danni dei produttori del vaccino, sfruttando appunto gli esiti fasulli della sua ricerca. Non solo: una richiesta di brevetto per un nuovo vaccino contro il morbillo - che si avvantaggiava proprio della caduta in disgrazia del trivalente - portava dritto all’indirizzo di alcuni “soci” del medico.
Alla luce di questi fatti, nel 2010 la rivista britannica The Lancet, per la prima volta nella sua storia, ha sconfessato lo studio pubblicato sulle sue pagine. Wakefield nel frattempo è finito sotto processo ed è stato radiato dall’ordine dei medici inglese. Nonostante ciò, restano ancora paura e disinformazione.
Le case farmaceutiche hanno un grande conflitto d’interessi, questo è vero: vendono cure, ma per guadagnare hanno bisogno di pazienti e di persone sane preoccupate. In questo caso, però, preoccuparsi per malattie come morbillo, parotite e rosolia, non è sbagliato. Nella domanda successiva trovi alcune delle complicazioni più frequenti che queste malattie possono portare.
Le malattie che sono benigne per la maggior parte dei bimbi possono, in alcuni casi, avere complicazioni, a volte anche letali.
Il morbillo può causare polmoniti in un caso su venti ed encefaliti, in un caso su 2000, che possono essere letali o lasciare danni neurologici permanenti.
Gli orecchioni (la parotite) possono causare encefaliti con frequenza simile (fino una su 3000), meningiti (più frequenti) e danni all’udito, tra cui la perdita completa in un caso su 20.000. La parotite, inoltre, è la principale causa di sordità infantile acquisita. Dopo la pubertà, da un quarto a un terzo dei maschi sviluppa un’orchite, una malattia infiammatoria dei testicoli molto dolorosa, che in rari casi causa sterilità.
La rosolia è, invece, di solito benigna nei bambini. Il pericolo maggiore è quando la si prende in gravidanza, soprattutto nel primo trimestre: nella gran parte dei casi, causa aborto spontaneo e morte intrauterina, oppure può infettare il feto e dare la cosiddetta sindrome da rosolia congenita, che causa difetti della vista o cecità completa, sordità, malformazioni cardiache e ritardo mentale. La frequenza delle complicazioni è per fortuna bassa, nell’ordine dell’uno su 2000 o di più, tanto bassa che possiamo anche non accorgercene, a meno di non viverle in prima persona. Ma ci sono e la loro frequenza è di molto superiore a quella degli effetti indesiderati gravi dei vaccini.
Hai ancora qualche dubbio? In questo contenuto ti riassumiamo cosa dice nel dettaglio il decreto e cosa devi fare per i tuoi bimbi.
La vaccinazione è un fondamentale intervento di sanità pubblica che si prefigge di proteggere sia l’individuo sia la comunità da pericolose malattie infettive, i cui effetti diretti e complicanze siano causa rilevante di sofferenza, disabilità o morte. L’obiettivo è infatti quello di limitare la diffusione e progressivamente arrivare a eradicare l’infezione all’interno della comunità creando una diffusa copertura immunitaria, attraverso lo sviluppo di una difesa specifica contro le infezioni.
Come funzionano i vaccini
Basta somministrare al soggetto vaccinato una piccolissima quantità di antigeni, cioè quelle componenti di un agente infettivo (un virus o batterio, ad esempio) contro cui si attiverà la risposta anticorpale specifica del sistema immunitario, oppure esporlo al microrganismo intero ucciso (“inattivato” in gergo medico) o vivo, ma attenuato (non più in grado di dare la malattia quando somministrato). In questo modo la vaccinazione attiva tutti i meccanismi di riconoscimento e difesa da parte del sistema immunitario, che sarà quindi in grado di eliminare l’agente patogeno nel momento in cui il soggetto immunizzato dovesse essere esposto al contagio. La protezione è offerta dunque non solo a chi si vaccina, ma anche a chi non è vaccinato o a coloro in cui la vaccinazione non ha stimolato una sufficiente risposta anticorpale protettiva. Per questo motivo, le vaccinazioni sono diventate un presidio preventivo fondamentale per la salute pubblica, avendo permesso di ridurre in modo rilevante, se non del tutto, alcune tra le patologie infettive più gravi.
Se ho un dubbio sulle vaccinazioni, a chi mi posso rivolgere?
Per qualsiasi dubbio è possibile rivolgersi al centro vaccinale della propria azienda sanitaria territoriale oppure è possibile contattare il proprio medico di base o pediatra di libera scelta. Accanto a queste fonti di informazioni classiche, la Società Italiana d’Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica ha creato un portale di informazione medica e scientifica sulle vaccinazioni, patrocinato dal Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità e da numerose altre istituzioni.
Le vaccinazioni offerte gratuitamente ai nuovi nati e agli adulti sono riassunte dal calendario delle vaccinazioni per l’infanzia, redatto dal Ministero della Salute.
Il calendario delle vaccinazioni
Il calendario è periodicamente aggiornato tenendo conto delle conoscenze scientifiche, della situazione epidemiologica delle diverse malattie e dell’evoluzione delle esigenze organizzative e dei nuovi vaccini autorizzati dall’Agenzia Europea del Farmaco. Anche se il numero di malattie contro cui è raccomandata la vaccinazione è elevato, ciò non significa che occorre effettuare un'iniezione per ogni vaccinazione. Esistono infatti formulazioni combinate che consentono, in maniera sicura ed efficace, di vaccinare con un’unica iniezione il bambino contemporaneamente contro più malattie. Le combinazioni di vaccini in commercio sono diverse e qualora il genitore non fosse d’accordo con la somministrazione contemporanea di tutti i vaccini proposti dall’Azienda sanitaria territoriale, è possibile richiedere l’esclusione di alcuni di questi ricorrendo a vaccini con solo alcuni componenti. Purtroppo però sappiamo bene che non tutte le richieste sono soddisfatte. Ad esempio, un quadrivalente con le sole vaccinazioni obbligatorie non esiste ad oggi sul mercato, o un vaccino tetano-difterite senza la componente pertosse specifico per i neonati.
Il Piano Vaccini
Con la pubblicazione del Piano Vaccini è stata modificata l’offerta vaccinale del Servizio Sanitario Nazionale. Infatti, il nuovo calendario vaccinale presenta, oltre ai precedenti vaccini che sono stati mantenuti, nuove vaccinazioni offerte gratuitamente a tutta la popolazione in determinate fasce di età e ai soggetti considerati a rischio. Qui trovi le vaccinazioni offerte secondo il Piano Vaccini 2017-2019 e in base al nuovo decreto legge del 7 giugno 2017.
Cosa possono fare le regioni
Le Regioni hanno la possibilità di espandere le fasce di popolazione a cui offrire le specifiche vaccinazioni e le modalità (gratuità completa, partecipazione al costo, a pagamento, ma prezzo più basso rispetto all’acquisto privato, etc…), così come di includere nel calendario vaccinale regionale nuovi vaccini, autorizzate al commercio in italia ma non inclusi nel calendario nazionale. Questa discrezionalità regionale crea di fatto grosse differenze in termini di offerta vaccinale sul suolo italiano.
Sono gratuite?
Tutte le vaccinazioni contenute nel calendario vaccinale sono gratuite per le fasce di popolazione cui è destinata l’offerta, anche se le modalità di tale offerta possono variare da regione a regione, nel senso che possono essere ampliate oltre quanto previsto dai livelli essenziali di assistenza, in cui le vaccinazioni del calendario ministeriale rientrano.
Le vaccinazioni vengono eseguite nei centri vaccinali presso la propria Azienda sanitaria territoriale o dal proprio medico di base o pediatra di libera scelta.
Qui puoi vedere dove si trovano i centri vaccinali della tua Azienda Sanitaria Territoriale.
Presso i centri vaccinali, gli operatori addetti alla vaccinazione sono a disposizione per offrire le informazioni di cui gli assistiti hanno bisogno.
In Italia si è deciso di garantire il diritto alla prevenzione vaccinale per tutti i bambini attraverso l’introduzione dell’obbligo vaccinale, atto da cui è derivata l’istituzione di centri vaccinali distribuiti in modo capillare sul territorio e che ha determinato l’offerta gratuita delle vaccinazioni.
Le vaccinazioni obbligatorie
L’obbligo vaccinale è stato introdotto in un periodo storico in cui alcune malattie causavano un numero elevatissimo di casi e di morti, per cui lo Stato ha deciso di introdurre l’obbligatorietà per raggiungere coperture elevate e per garantire il diritto alla vaccinazione, a tutela della salute dei cittadini. Questa distinzione ha quindi solamente una connotazione storica, non è stata fatta in base all’efficacia o sicurezza dei vaccini: infatti, le stesse vaccinazioni non sono ugualmente obbligatorie o raccomandate in tutte le nazioni.
Le prime vaccinazioni introdotte come obbligatorie sono state:
- la vaccinazione antidifterica (Legge 6 giugno 1939, n° 891);
- la vaccinazione antipoliomielitica (Legge 4 febbraio 1966, n° 51);
- la vaccinazione antitetanica (Legge 5 marzo 1968, n° 292);
- la vaccinazione antiepatite virale B (Legge 27 maggio 1991, n° 165).
Ad oggi però, con il Decreto 73/2017, a causa di un aumento dei casi di morbillo e un calo generale dell’adesione alle vaccinazioni, lo Stato ha ritenuto necessario allargare l’obbligatorietà ad altre vaccinazioni. Sono quindi state rese obbligatorie per i minori da 0 a 16 anni, oltre a quelle già così definite, ulteriori vaccinazioni precedentemente solo raccomandate:
- anti-pertosse;
- anti-Haemophilus influenzae tipo b;
- anti‐morbillo;
- anti‐rosolia;
- anti‐parotite;
- anti‐varicella.
L’anti-pertosse e l’anti Haemophilus influenzae tipo b sono inserite nel vaccino esavalente insieme ad anti-difterite, anti-polio, anti-tetano e anti-epatite B. Mentre le vaccinazioni anti-morbillo, parotite, rosolia e varicella possono essere inserite in un vaccino tetravalente (MPRV) o in un trivalente (MPR). Nello specifico, il Ministero della Salute, con cadenza triennale può revocare l’obbligo di una o più vaccinazioni contro morbillo, parotite, rosolia e varicella sulla base dei dati epidemiologici e delle coperture vaccinali.
Le vaccinazioni raccomandate
È prevista poi l’offerta attiva e gratuita di altre vaccinazioni raccomandate secondo le indicazioni presenti nel calendario vaccinale:
- anti-meningococcica B;
- anti-meningococcica C;
- anti-pneumococcica;
- anti-rotavirus
Per quanto riguarda gli adulti, esistono vaccinazioni raccomandate per alcune categorie professionali o categorie di persone suscettibili di andare incontro a complicanze in caso di infezione. Ad esempio:
- la vaccinazione contro l'epatite virale B è raccomandata, e offerta gratuitamente, agli operatori sanitari e al personale di assistenza degli ospedali e delle case di cura private, alle persone conviventi con portatori cronici del virus dell'epatite B, agli operatori di pubblica sicurezza, ai politrasfusi e agli emodializzati e a tutte le altre categorie indicate nel D.M. del 4 ottobre 1991; l’aggiornamento del protocollo per l’esecuzione della vaccinazione contro l’epatite virale B è stato effettuato con il D.M. 20 novembre 2000, con relativa circolare esplicativa n. 19 del 30 novembre 2000;
- la vaccinazione contro l'influenza è raccomandata a tutte le persone di età superiore a 65 anni e a coloro che sono sofferenti di malattie croniche e debilitanti a carico dell'apparato cardiovascolare, broncopolmonare, renale, nonché agli addetti a servizi di pubblica utilità;
- la vaccinazione contro le infezioni da pneumococco è raccomandata alle persone di età superiore a 65 anni o sofferenti di malattie croniche e debilitanti a carico dell'apparato cardiovascolare, broncopolmonare, renale, o senza milza.
- La vaccinazione contro il papilloma virus (Hpv) protegge dalla gran parte dei tumori correlati all’Hpv ed è offerto dal Ssn dagli 11 anni di età.
Nonostante la sicurezza dei vaccini sia valutata attentamente, non è mai possibile escludere del tutto effetti collaterali anche gravi legati alla loro somministrazione. Per questo motivo, la legge ha previsto che chiunque abbia riportato un danno di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie (per legge o per ordinanza di una autorità sanitaria) o di vaccinazioni non-obbligatorie effettuate per motivi di lavoro (come i sanitari) o per accedere a uno stato estero, ha diritto a un indennizzo ai sensi della legge del 25 febbraio 1992, n. 210, così come lo hanno i soggetti danneggiati da trasfusioni e somministrazione di emoderivati. L'indennizzo è da richiedere direttamente all’Azienda sanitaria territoriale entro tre anni da quando si è venuti a conoscenza del danno.
L’indennizzo consiste in un assegno, reversibile per quindici anni, il cui ammontare è definito per legge (tabella B allegata alla legge 177/76). L’assegno è cumulabile con altri emolumenti, con l’indennità integrativa speciale (definita dalla legge 324/59) e con l’assegno una tantum che va a coprire il periodo compreso tra il manifestarsi dell’evento dannoso e l’ottenimento dell’indennizzo, pari per ciascun anno, al 30% della somma dovuta (Legge 238/97 art.1 comma 2). Insieme all’indennizzo c’è il riconoscimento dell’esenzione dal ticket per le prestazioni inerenti la diagnosi e cura delle patologie. Qui puoi trovare i riferimenti normativi per questo tipo di indennizzo.
Che cos’è l’indennizzo aggiuntivo
Secondo la Legge 229/2005. i cittadini beneficiari dell’indennizzo della legge 210/92 possono poi presentare direttamente al ministero della Salute la domanda per un ulteriore indennizzo pari rispettivamente a sei, cinque o quattro volte la somma attribuita dalla legge 210/92 a seconda della categoria assegnata dalla competente Commissione medico-ospedaliera. Questo indennizzo è corrisposto per metà al soggetto danneggiato e per metà ai congiunti che prestano assistenza in maniera prevalente. A questo si aggiunge la corresponsione di un assegno una tantum pari al 50% dell’ulteriore indennizzo, per il periodo ricompreso tra il manifestarsi dell’evento dannoso e l’ottenimento del beneficio stesso. La domanda vien poi inserita in una graduatoria, in base ad un criterio cronologico di presentazione delle domande degli aventi titoli, accompagnato da parametri correttivi della gravità dell’affezione o difficoltà economica degli stessi e dei loro nuclei familiari. Il parametro della gravità dei danni è stabilito in base a quanto previsto dalla legge 210, mentre il parametro della difficoltà economica viene determinato in base all’indicatore economico ISEE. Qui puoi trovare ulteriori indicazioni rispetto all’indennizzo aggiuntivo esclusivo per i danneggiati da vaccinazione.
Rispetto a eventuali contenziosi in materia di risarcimento del danno, il ministero della Salute ha avviato nel 2014 una procedura denominata “equa riparazione” per i soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie (o ai loro eredi, in caso decesso) che abbiano presentato domanda di adesione alla “procedura transattiva” entro il 19 gennaio 2010. Le procedure transattive sono accordi che il ministero della Salute ha avviato con quei soggetti danneggiati da trasfusioni, somministrazioni di emoderivati infetti o vaccinazioni obbligatorie, che hanno intrapreso prima del 1° gennaio 2008 un’azione di risarcimento danni su cui nel frattempo non si è formato il giudicato. L’equa riparazione prevede la corresponsione di una somma di denaro in un’unica soluzione, subordinata però alla formale accettazione della medesima e alla contestuale formale rinuncia all’azione risarcitoria intrapresa, compresa la procedura transattiva, e a ogni ulteriore pretesa di carattere risarcitorio nei confronti dello Stato anche in sede sovranazionale. A questo proposito, il Ministero ha provveduto ad inviare ai destinatari del beneficio, come individuati dalla normativa, una lettera raccomandata al fine di ottenere la formale adesione, nel termine indicato nella stessa. Leggi maggiori informazioni sulla procedura.
Hanno diritto all’indennità prevista dalla legge 210/92 le persone che hanno riportato lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente dell'integrità psicofisica a seguito di:
- vaccinazioni obbligatorie per legge o per ordinanza di una autorità sanitaria;
- vaccinazioni non obbligatorie, ma effettuate per motivi di lavoro o per incarichi d'ufficio o per poter accedere ad uno stato estero;
- vaccinazioni non obbligatorie, ma effettuate in soggetti a rischio operanti in strutture sanitarie ospedaliere;
- vaccinazione antipoliomielitica non obbligatoria nel periodo di vigenza della legge 30 luglio 1959, n. 695;
- persone non vaccinate che hanno riportato, a seguito e in conseguenza di contatto con persona vaccinata, lesioni o infermità dalle quali sia derivata una menomazione permanente dell'integrità psico-fisica;
- le persone che hanno già diritto all’indennizzo della legge 210/92 possono fare domanda e entrare in graduatoria per l’indennizzo aggiuntivo previsto dalla legge 229/2005.
I cittadini interessati a ottenere l'indennizzo previsto dalla Legge 210/92 devono presentare domanda all’Azienda sanitaria di residenza. L’azienda ha il compito di svolgere l’istruttoria, controllare la documentazione necessaria, verificare il possesso dei requisiti e inviare il fascicolo alla commissione medico ospedaliera che in seguito convoca l’interessato, lo visita, valuta la documentazione e redige il giudizio sul nesso causale tra la vaccinazione e la menomazione dell’integrità psico-fisica o la morte. Il verbale viene poi notificato ai diretti interessati, che hanno trenta giorni per presentare ricorso contro il giudizio della commissione, sul quale è competente il ministero della salute. Entro tre mesi dalla presentazione del ricorso, il ministro della sanità, sentito l’ufficio medico-legale, decide sul ricorso stesso con atto che è comunicato al cittadino che ha fatto ricorso, entro trenta giorni. Se il giudizio della commissione medico ospedaliera è favorevole, è poi la regione a farsi carico della liquidazione dell’indennizzo e delle spettanti somme aggiuntive. Per le regioni a statuto speciale la competenza resta ancora al Ministero della Salute, sia per la notifica del giudizio della Commissione, sia per l’erogazione dei benefici previsti. Qui puoi trovare informazioni aggiuntive sulla procedura.
Per quanto riguarda l’indennizzo aggiuntivo per i danneggiati da complicanze di tipo irreversibile causate da vaccinazioni obbligatorie (L 229/05), gli aventi diritto possono presentare la domanda all'ufficio ministeriale preposto (Direzione Generale della Vigilanza sugli Enti e della Sicurezza delle Cure (DGVESC) - Ufficio 4 - Indennizzi ex L. 210/90) che provvede a istruirla ai fini della predisposizione della graduatoria. La graduatoria viene realizzata sulla base del criterio cronologico di presentazione delle istanze, dei parametri della gravità dell'infermità o della difficoltà economica dei richiedenti e dei loro nuclei familiari.
Per informazioni sulla procedura, i destinatari, sull’istruzione della graduatoria e sui tempi, si può consultare questa pagina del ministero della Salute.
Il riconoscimento dell'indennizzo previsto dalla Legge 210/92, non preclude la possibilità di rivolgersi all'Autorità Giudiziaria per ottenere il risarcimento del danno. Il risarcimento del danno è una questione di natura giuridica, al contrario del riconoscimento dell’indennizzo.
- Qualora il danno sia derivato da un'intrinseca pericolosità o nocività del vaccino, il singolo cittadino può perseguire il risarcimento del danno in sede giudiziaria, dove verrà accertata se esiste una responsabilità colposa o dolosa dell’amministrazione, come stabilito da dell'art. 2043 del Codice Civile.
- Se invece l’effetto lesivo si è verificato per negligenza o imperizia del medico o della struttura sanitaria (per esempio, per un’interazione dannosa tra il vaccino e una terapia farmacologica assunta dal paziente o il non rispetto di controindicazioni note) ne risponderanno direttamente i professionisti sanitari coinvolti e la struttura in cui operano.
Attenzione però: il risarcimento del danno non è perseguibile se si vuole richiedere l’indennità aggiuntiva previsto dalla legge 229/2005. Questa legge, infatti, prevede che i soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie che già usufruiscono dei benefici di cui alla legge 210/1992 e che intendano accedere ai benefici previsti dalla suddetta legge, debbano rinunciare con atto formale alla prosecuzione di eventuali contenziosi giudiziali, in qualsiasi stato e grado del giudizio, ivi compresa la fase esecutiva.
Prima di partire è opportuno rivolgersi al centro vaccinale dell’Azienda sanitaria del territorio per valutare la necessità o meno di intraprendere un piano di vaccinazione o una profilassi, che tenga conto:
- dello stato di salute generale;
- della meta;
- della tipologia e della durata del viaggio.
Alcune malattie infatti sono state eradicate in Italia, ma sono ancora endemiche o epidemiche in alcuni Paesi. Queste vaccinazioni non rientrano nei Livelli Essenziali di Assistenza, quindi sono a pagamento e i prezzi possono variare nelle diverse aziende sanitarie. Qui è possibile trovare informazioni su cos’è necessario fare prima della partenza a seconda della destinazione.
È bene però tenere conto del fatto che particolari condizioni, tra cui la gravidanza e alcuni regimi terapeutici, rendono rischioso o non raccomandabile viaggiare in zone con situazioni climatiche e ambientali diverse da quelle abituali o sono anche controindicate la profilassi farmacologica o vaccinale.