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Prestiti per inesigibilità: cosa fare?

I prestiti inesigibili sono prestiti ottenuti da persone che sono cattivi pagatori e quindi in passato non hanno pagato o hanno pagato in ritardo delle rate oppure che hanno poca storia creditizia e poche entrate reddituali. Ecco tutto quello che c'è da sapere.

07 gennaio 2022
prestiti per inegisibilità

Come fare ad ottenere prestiti per i cattivi pagatori? E’ possibile per chi si trova segnalato nelle cosiddette liste nere ottenere ancora un finanziamento? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Cosa succede con i prestiti per inesigibilità?

Per concedere un prestito una banca o una finanziaria chiedono dei documenti personali e reddituali ed interrogano le centrali rischi private i SIC (sistemi di informazione creditizia) per verificare il merito creditizio di chiede il denaro in prestito. Se non si ha una busta paga, oppure si è disoccupati o ancora di più dei cattivi pagatori, con molta difficoltà, si potrà ottenere un prestito. Ecco i nostri consigli per chi trova nelle liste nere.

Quali sono le opzioni per i cattivi pagatori?

Di prestiti senza busta paga abbiamo parlato qui. Ora parliamo invece di chi è considerato un cattivo pagatore. Quando la banca o la finanziaria riceve una richiesta di prestito, avvia l’istruttoria cioè una analisi della documentazione reddituale e personale del cliente per verificare la sua affidabilità finanziaria e quindi la possibilità che le rate non siano pagate. Vengono anche interrogati i SIC, i sistemi di informazione creditizia, le centrali rischi private dove sono registrate le richieste di prestito e la puntualità dei pagamenti; se si è un cattivo pagatore allora assai difficilmente il prestito verrà concesso. La banca o la finanziaria in questi casi potrebbero chiedere delle garanzie aggiuntive ad esempio un fideiussore cioè un garante che in solido con il richiedente è obbligato al pagamento delle rate. Ciò significa che se una rata non viene pagata dal richiedente la banca o la finanziaria hanno il diritto di chiederne il pagamento al garante. Altra possibilità se si è un dipendente o un pensionato è di chiedere una cessione del quinto della pensione o dello stipendio; le rate infatti saranno pagate con addebiti diretti su cedolino dello stipendio o della pensione e quindi saranno più sicure per la banca o la finanziaria che comunque verificheranno sempre il merito creditizio del richiedente.

Ricordate anche che ci sono dei tempi massimi di conservazione delle informazioni nei SIC. Dopo un certo periodo di tempo le informazioni vengono infatti cancellate.

I tempi sono questi:

Tempi massimi di conservazione dei dati

 

1 o 2 rate pagate in ritardo

12 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione, a condizione che nei 12 mesi i pagamenti siano sempre regolari

 

3 o più rate pagate in ritardo

24 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione, a condizione che nei 24 mesi i pagamenti siano sempre regolari

 

Finanziamenti non rimborsati

5 anni dalla data di estinzione del prestito

 

In caso di problemi ad esempio tempi più lunghi di conservazione o segnalazioni sbagliate si può protestare mandando un reclamo alla finanziaria o alla banca che ha fatto la segnalazione e chiedendo la cancellazione o la correzione. Se l’operatore non dà risposta in 60 gg dal ricevimento del reclamo o ne dà una negativa si può fare ricorso all’Arbitro bancario e finanziario.