Come compilare gli assegni per evitare sanzioni
Anche se viene percepito come obsoleto, in realtà l'assegno è uno strumento ancora molto utilizzato. I numeri lo confermano: nel 2017 sono stati 165 milioni i titoli di pagamento emessi. Ma attenzione a compilarlo bene: dallo scorso luglio, infatti, chi commette errori rischia una sanzione fino a 50.000 euro.
- contributo tecnico di
- Anna Vizzari
- di
- Roberto Usai

Con 165 milioni di titoli emessi nel 2017, l'assegno continua a essere uno strumento di pagamento ancora piuttosto diffuso. Rispetto al passato ne utilizziamo molti meno (sono circa la metà rispetto a quelli di 10 anni fa), forse anche per merito delle diverse alternative disponibili sul mercato in fatto di pagamenti, in primis il bonifico. A causa di errori nella compilazione, però, sono diverse le segnalazioni di sanzioni: ecco cosa è bene sapere.
Le differenze tra un assegno e l'altro
Tra la varie tipologie di assegni disponibili, è importante conoscere le differenze, per evitare di sbagliare e di incombere in sanzioni. In alcuni casi l'errore può costare caro: se non rispettiamo la clausola di non trasferibilità per importi pari o superiori a 1.000 euro, sono previste infatti delle sanzioni. Finora erano molto salate, comprese tra i 3.000 e i 50.000 euro. Con la legge di conversione del decreto fiscale (legge 136 del 2018) qualcosa è cambiato: se l’assegno ha un importo inferiore a 30.000 euro l’importo minimo della sanzione è pari al 10% dell’assegno. Ricorda comunque di fare attenzione se utilizzi libretti di qualche anno fa: scrivi sull’assegno "non trasferibile" quando il suo importo è pari o superiore ai 1.000 euro.
Gli assegni circolari sono quelli che vengono emessi dalle banche su richiesta dei loro clienti. Essendo emesso direttamente dall'istituto bancario, è ritenuto uno strumento più affidabile perché l'operazione viene conclusa solo se sul conto corrente del richiedente la somma è effettivamente disponibile. Viene intestato a un determinato nominativo (chiamato prenditore) che può essere sia lo stesso cliente che una terza persona. Generalmente l'assegno circolare non è trasferibile ma, previo richiesta del cliente, lo può diventare: può così essere "girato" a un'altra persona, ma solo se il suo importo è inferiore ai 1.000 euro.
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