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Come compilare gli assegni per evitare sanzioni

Anche se viene percepito come obsoleto, in realtà l'assegno è uno strumento ancora molto utilizzato. I numeri lo confermano: nel 2017 sono stati 165 milioni i titoli di pagamento emessi. Ma attenzione a compilarlo bene: dallo scorso luglio, infatti, chi commette errori rischia una sanzione fino a 50.000 euro.

  • contributo tecnico di
  • Anna Vizzari
  • di
  • Roberto Usai
19 dicembre 2018
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  • Anna Vizzari
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  • Roberto Usai
Assegni, tutto quello che c'è da sapere

Con 165 milioni di titoli emessi nel 2017, l'assegno continua a essere uno strumento di pagamento ancora piuttosto diffuso. Rispetto al passato ne utilizziamo molti meno (sono circa la metà rispetto a quelli di 10 anni fa), forse anche per merito delle diverse alternative disponibili sul mercato in fatto di pagamenti, in primis il bonifico. A causa di errori nella compilazione, però, sono diverse le segnalazioni di sanzioni: ecco cosa è bene sapere.

Le differenze tra un assegno e l'altro

Tra la varie tipologie di assegni disponibili, è importante conoscere le differenze, per evitare di sbagliare e di incombere in sanzioni. In alcuni casi l'errore può costare caro: se non rispettiamo la clausola di non trasferibilità per importi pari o superiori a 1.000 euro, sono previste infatti delle sanzioni. Finora erano molto salate, comprese tra i 3.000 e i 50.000 euro. Con la legge di conversione del decreto fiscale (legge 136 del 2018) qualcosa è cambiato: se l’assegno ha un importo inferiore a 30.000 euro l’importo minimo della sanzione è pari al 10% dell’assegno. Ricorda comunque di fare attenzione se utilizzi libretti di qualche anno fa: scrivi sull’assegno "non trasferibile" quando il suo importo è pari o superiore ai 1.000 euro.

Cos'è l'assegno circolare

Gli assegni circolari sono quelli che vengono emessi dalle banche su richiesta dei loro clienti. Essendo emesso direttamente dall'istituto bancario, è ritenuto uno strumento più affidabile perché l'operazione viene conclusa solo se sul conto corrente del richiedente la somma è effettivamente disponibile. Viene intestato a un determinato nominativo (chiamato prenditore) che può essere sia lo stesso cliente che una terza persona. Generalmente l'assegno circolare non è trasferibile ma, previo richiesta del cliente, lo può diventare: può così essere "girato" a un'altra persona, ma solo se il suo importo è inferiore ai 1.000 euro.

Assegno bancario: cosa cambia rispetto al circolare?
L'assegno bancario viene emesso direttamente dal correntista per pagamenti a favore di terzi. Si tratta dei titoli contenuti nei classici libretti che vengono consegnati all'apertura di un conto corrente. Se l'importo dell'assegno è inferiore a 1.000 euro può anche non essere intestato, in questo caso è detto "al portatore", ed essere incassato da chi ne fa richiesta. 
Trasferibile o non trasferibile: le differenze
Un assegno può essere trasferibile, quindi "inoltrato" a un altro soggetto tramite un'operazione chiamata "girata", solo se di valore inferiore a 1.000 euro. Generalmente gli assegni contenuti nei libretti sono non trasferibili ma, previo richiesta in banca, è possibile averli trasferibili. Attenzione ai libretti ritirati molto tempo fa: gli assegni potrebbero non riportare la clausola di "non trasferibilità" e quindi questa va indicata per assegni di valore pari o superiore ai 1.000 euro. In caso contrario, non bisogna sottovalutare il rischio di incorrere in una sanzione che può essere salata: da 3.000 a 50.000 euro.
Cosa succede se l'assegno è scoperto
A differenza dell'assegno circolare, l'assegno bancario può essere emesso anche se sul conto corrente la somma non è disponibile. Se l'assegno viene emesso senza la cosiddetta provvista, ovvero il denaro necessario per il suo pagamento, il cliente rischia il protesto con conseguente sanzione amministrativa.
Come si incassa un assegno
Entrambi gli assegni, sia quello bancario che quello circolare, possono essere incassati dal beneficiario presso una qualsiasi agenzia della banca emittente. Gli assegni possono anche essere versati sul proprio conto corrente, sia direttamente allo sportello della propria agenzia che utilizzando un ATM evoluto. Si tratta di sportelli bancomat automatici dove, oltre alle operazioni di prelievo contanti e versamenti, è possibile versare l'assegno da incassare. È sufficiente inserire la propria carta di debito, il proprio PIN e selezionare la voce "versamenti". A questo punto, dopo aver selezionato "assegno" il sistema richiede di indicare data di emissione, importo e numero di assegno. L'assegno viene quindi letto dallo scanner e, dopo aver confermato l'operazione, il sistema accredita la somma direttamente sul conto corrente. A titolo di prova, consigliamo sempre di stampare la ricevuta dell'operazione.

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