730 precompilato: cinque cose a cui fare attenzione
Dallo scorso 16 aprile puoi consultare la tua dichiarazione precompilata sul sito dell'Agenzia delle Entrate: per modificarla e invarla, invece, dovrai attendere fino al 2 maggio). Nel mentre, però è bene accertarsi che vi sia riportato tutto in maniera corretta: ecco le 5 cose da controllare con molta attenzione.
- contributo tecnico di
- Tatiana Oneta
- di
- Luca Cartapatti

Nel 730 precompilato trovo proprio tutti gli scontrini dei farmaci che ho acquistato? E come mai ci sono segnati due importi per il mio mutuo? Sono già inserite correttamente anche tutte le spese di ristrutturazione detraibili? Se hai deciso di fare la dichiarazione dei redditi del 2018 con il 730 online, è facile che non tutto ti sia chiaro e soprattutto che qualcosa non ti torni.
Dal 16 aprile il precompilato lo puoi visualizzare sul sito dell'Agenzia delle Entrate (ma per farlo ricordati di recuperare il PIN) e dal 2 maggio potrai finalmente modificarlo e inviare il tutto. Fino ad allora, però è bene che ti armi di santa pazienza e controlli cifre e voci di spesa che trovi già inseriti nel modello precompilato. In particolare ti suggeriamo di guardare con cura cinque aspetti del tuo 730, perché i conti potrebbero non tornare. Vediamoli assieme.
Tra gli oneri e le spese possiamo vedere il dettaglio delle spese sanitarie. Il nostro consiglio è di armarti di pazienza e controllare le voci di spesa, non è raro purtroppo che gli importi delle singole voci siano sbagliati o che manchino del tutto. Un esempio comune sono le fatture che hanno l’imposta di bollo da due euro, spesso caricate nel precompilato al netto di queste: ricordati di inserirle nel totale perché sono detraibili insieme alle spese sanitarie. Oppure i farmaci segnati come tali sullo scontrino vengono talvolta indicati come farmaci veterinari nel riepilogo delle spese sanitarie: in questo caso è facile che abbia ragione l’Agenzia delle entrate, se volete verificare cercate on line il numero di Autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) che trovate sullo scontrino.
Altri errori possono essere commessi nel caricare le fatture degli specialisti, anche veterinari, dove vengono persi per strada i contributi alla cassa previdenza o l’Iva se applicata: ricordati che è sempre detraibile il totale della fattura.
Se hai un’assicurazione che ti rimborsa le spese sanitarie, sappi che nella maggior parte dei casi questa comunica all’Agenzia delle Entrate solo il totale che ti ha rimborsato nell’anno, non il dettaglio ricollegabile alla singola spesa. Questo significa che se tu hai una fattura di 100 euro per cui hai ricevuto un rimborso totale o parziale, nella riga del dettaglio spese sanitarie troverai un NO sotto la voce rimborso. Sta a te verificare che i totali coincidano.
In caso di indennizzo diretto, cioè l’assicurazione ha sostenuto la spesa medica al tuo posto, spesso trovi comunque l’importo tra le spese sanitarie detraibili. Ripetiamo ancora una volta: controlla sempre i totali perché le spese rimborsate non devono essere detratte (a meno di casi particolari).
Se hai sostenuto una spesa sanitaria per 100 euro a dicembre 2016 e la tua assicurazione ti ha rimborsato nel 2017, tu non dovresti aver portato in detrazione la spesa nel 730 dell’anno scorso. Tuttavia, quando l’assicurazione sanitaria comunica al fisco i rimborsi che ti ha erogato nel 2017 riporta anche quello relativo a dicembre 2016. Il Fisco, che non può sapere se tu hai detratto o meno la spesa nello scorso 730, prudenzialmente la inserisce tra i redditi diversi, cioè nel quadro D per tassarla separatamente. Ti trovi in questa situazione se nei “dati di sintesi” alla voce “altri redditi” trovi la dicitura “Comunicato da ………… - Rimborso per spese sanitarie sostenute nel 2016” con l’importo e il dato risulta utilizzato. Se ti sei comportato nel modo corretto lo scorso anno ricordati di cancellare questo importo dal quadro D, altrimenti ci pagherai le imposte.
Nella sezione oneri e spese, alla voce “Interessi per mutui ipotecari per acquisto abitazione principale” potresti trovare due voci, come se avessi più di un mutuo, ma che entrambi gli importi indicati non sono stati utilizzati. Questo succede normalmente in caso di surroga, cioè quando in corso d’anno si cambia la banca con cui si ha il mutuo in essere. Altre volte è dovuto al fatto che il mutuo è stato “cartolarizzato”, cioè ceduto dalla banca in toto o in parte ad altre società finanziarie. In entrambi i casi, benché il dato non venga utilizzato dal Fisco per compilare il 730 non devi preoccuparti, puoi inserire tu l’importo nel rigo E7 sommando quanto risulta indicato, o comunque quanto riportato sulla certificazione rilasciata a fine anno dalla banca con il prospetto degli interessi versati.
Se, nel corso del 2017, hai sostenuto spese di ristrutturazione edilizia o riqualificazione energetica nel riepilogo dei dati considerati per preparare la tua dichiarazione dei redditi trovi solo i bonifici che hai fatto per il pagamento delle spese, ma il dato non viene utilizzato per predisporre il 730. Le spese vere e proprie devi inserirle tu nella dichiarazione dei redditi perché al Fisco risultano esclusivamente i bonifici effettuati in modo corretto, non ha modo di sapere preventivamente se tutta la procedura si sia svolta correttamente. Verifica che la documentazione in tuo possesso sia a norma e dopo il 2 maggio inserisci le cifre corrette.
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