Tutto sui rimborsi fiscali

I rimborsi fiscali sono i soldi che il fisco ci deve restituire perché abbiamo pagato più del dovuto imposte dirette (per esempio, Irpef, addizionali regionali e comunali...) o indirette (per esempio, Iva, Imu, tassa rifiuti, imposta di registro...).
Se siete in credito con il fisco, potete chiedere ciò che vi spetta quando presentate la dichiarazione dei redditi tramite modello Unico. Per farlo, dovete compilare il quadro RX del modello Unico, dove vi sono date tre alternative:
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riportare il credito all’anno successivo e sottrarlo a quanto dovete pagare nella dichiarazione dei redditi dell’anno dopo;
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utilizzare il credito in compensazione di altri tributi che dovete versare;
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chiedere direttamente il rimborso.
Se non scegliete alcuna di queste tre possibilità, il vostro credito viene considerato in automatico come eccedenza, da utilizzare nella successiva dichiarazione.
I tempi dei rimborsi del fisco
Nel caso dichiariate di volere subito il rimborso, difficilmente riuscirete a rientrare in possesso dei vostri soldi prima di due anni. Siete invece più fortunati se al posto di ricorrere all’Unico fate la dichiarazione con il modello 730, perché in questo caso potete ottenere il rimborso direttamente dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico, con la busta paga o la rata di pensione nei mesi estivi dell’anno di presentazione della dichiarazione dei redditi. Dal 2013 il modello 730 è utilizzabile anche da chi non ha un sostituto d'imposta, infatti sarà direttamente l'Agenzia delle Entrate a elargire il rimborso spettante.
Fare domanda diretta di rimborso fiscale
Quando non potete usufruire della dichiarazione dei redditi per ottenere i rimborsi (per esempio, nel caso abbiate pagato più del dovuto l’Imu, la tassa rifiuti...), dovete chiedere direttamente all’ufficio dell’Agenzia delle entrate competente per la vostra residenza. L’istanza, in carta semplice, deve contenere i motivi per i quali ritenete di aver diritto al rimborso, con allegata tutta la documentazione necessaria a dimostrare il vostro credito. La domanda di rimborso può essere accolta o respinta. In caso di risposta positiva alla vostra domanda di rimborso, è importante che forniate all’Agenzia delle entrate le vostre coordinate di conto corrente bancario o postale (fondamentalmente, dovete fornire l’indicazione della banca tramite il codice IBAN), per permettere l’accredito della somma che vi spetta.
E se invece la vostra domanda viene respinta?
Se il rifiuto vi viene comunicato espressamente, potete presentare ricorso alla Commissione tributaria provinciale entro 60 giorni dalla notifica del rifiuto. Se sono passati almeno 90 giorni dalla vostra domanda e non vi è arrivata alcuna risposta, dato che per i rimborsi vale il cosiddetto “silenzio-rifiuto”, potete ricorrere alla Commissione tributaria entro 10 anni.