News

Spese veterinarie: a volte troppo care

Il veterinario può costare caro, fino 85 euro per una prima visita. La nostra indagine in sei centri urbani evidenzia grandi differenze di prezzo tra le località e anche tra le strutture nella stessa città.

27 aprile 2023
carlino

Il dottore per gli animali è solo privato: non esiste un servizio pubblico. Tutte le spese delle visite, delle vaccinazioni, del microchip e delle medicine sono a carico dei cittadini. Di conseguenza, chi vuole avere la compagnia e l’affetto di un animale deve poterselo permettere economicamente: non solo costa il cibo (sia il cibo per cani che il cibo per gatti), ma appunto anche le spese mediche. Per ora l’unico modo per recuperare le spese veterinarie, ma solo una piccola parte, è con la dichiarazione dei redditi: è prevista infatti una detrazione fiscale pari al 19%, per un importo massimo di 550 euro e una franchigia di 129,11 euro. In pratica, al massimo si possono ottenere 80 euro di detrazione Irpef. Inoltre, le spese per il veterinario sono soggette a un’Iva del 22%, al contrario delle prestazioni sanitarie per gli esseri umani, che non hanno l’Iva.

Prima visita per un cane: costi diversi tra città

La nostra indagine sul costo della prima visita per un cucciolo di cane di sei settimane è stata svolta al telefono nelle prime settimane di gennaio. Abbiamo chiamato 149 tra ambulatori e cliniche veterinarie in sei città (Bari, Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino). Abbiamo chiesto non solo il costo della prima visita, ma anche in che cosa consiste e se ci fosse un servizio di pronto soccorso. Infine, abbiamo domandato a quanto ammonta la spesa per l’applicazione del microchip, che per i cani è obbligatorio per legge. Nella tabella in alto riportiamo i risultati della nostra inchiesta: per ogni città abbiamo indicato il numero di ambulatori o cliniche contattate e il costo minimo, massimo e medio che si deve affrontare per una prima visita. Come si vede, c’è una differenza notevole di costi tra una città e l’altra, mentre con i costi medi si va dai 39 euro di Napoli ai 50 euro di Milano. A Milano, Torino e Bari abbiamo trovato anche strutture che chiedono circa 80 euro. Inoltre, altro dato interessante: 20 ambulatori su 149 propongono una prima visita gratuita per conoscere l’animale. In generale possiamo concludere che gli ambulatori sono più economici delle cliniche. A differenza dell’ambulatorio più tradizionale, le cliniche sono strutture più grandi dove operano più veterinari, che possono avere orari prolungati e che offrono un servizio di degenza. Ma in cosa consiste la prima visita? In tabella è indicato, quando possibile, il solo prezzo della visita (senza analisi delle feci o altro).

 IL COSTO DI UNA PRIMA VISITA PER IL CANE
 Città Strutture contattate  Minimo (in €)  Massimo (in €)   Media (in €)
 Bari  20  25 85  41 
 Bologna  16 35  70  48 
 Milano  30 20  80  50 
 Napoli  25 25  50  39 
 Roma  34 30  65  43 
 Torino  24 30  80  47 
 TOTALE  149 20  85  45 

Nel nostro calcolatore spese veterinarie trovi tutte le informazioni più approfondite e il dettaglio dei costi di ogni struttura, città per città. 

Alcuni veterinari ci hanno detto che visitano il cane, controllando occhi, denti, orecchie, pelo, temperatura, battito cardiaco, respirazione, tono muscolare; in alcuni casi è incluso nel costo della prima vista anche l’esame delle feci, le vaccinazioni oppure la sverminazione. Quando non sono compresi nel costo della visita, si devono pagare a parte. Ad esempio, soltanto l’esame delle feci costa in media 23 euro. Il costo di una prima vaccinazione, invece, si aggira sui 10 euro. Insomma, alla fine della visita si rischia di pagare una bella somma. Dato che dalla nostra indagine comunque emergono differenze tra le strutture della stessa città, il nostro consiglio è di fare un giro di telefonate a più ambulatori e cliniche e chiedere nel dettaglio cosa è compreso nella prima visita e quali sono gli eventuali costi aggiuntivi, così da poter fare una valutazione più approfondita.

Quante volte si va dal veterinario?

Naturalmente più il cane o il gatto hanno bisogno del dottore (magari perché anziani) più si spende. Solo per fare un esempio: se nel primo anno di vita del cane si fanno le vaccinazioni, le relative visite dal veterinario sono almeno quattro (3 dosi più il richiamo). Su questo tema abbiamo coinvolto anche la nostra community di ACmakers, per farci raccontare le esperienze sulle spese sia per i cani sia per i gatti. Ci hanno risposto in tanti (più di 1.000) e la loro osservazioni, oltre che interessanti, sono state utili per completare la nostra indagine. Poco più di 400 persone ci hanno comunicato che hanno portato il loro animale domestico (cane o gatto) circa due o tre volte dal veterinario nell’ultimo anno. Chi possiede un cane va più spesso dal veterinario rispetto a chi ha un gatto. Poi influisce anche l’età: cuccioli di cane con meno di 1 anno e cani con più di 10 anni vanno più spesso dal veterinario rispetto ai cani adulti. E quanto hanno speso in visite mediche nell’ultimo anno? Le persone di ACmakers ci hanno raccontato che in media hanno speso per il loro cane più di 220 euro dal veterinario. I proprietari dei gatti spendono di meno, circa 130 euro. Come avevamo visto nella nostra indagine dello scorso anno, le spese per un cane in un anno possono superare i 1.500 euro, tutto compreso (cibo, spese mediche, prodotti per l’igiene e altri costi), per i gatti meno: circa 1.200 euro.

Per molti sono spese pesanti ma necessarie

In molti ci hanno raccontato che considerano il loro cane o gatto un membro della famiglia e che quindi come si cura un essere umano, anche per gli animali si devono affrontare certe spese. Oltre a quelle del veterinario, c’è il costo dei farmaci in caso di malattia, anche perché solo in alcuni casi c’è la possibilità di acquistare un farmaco equivalente veterinario. Dal 2021 c’è però un’importante novità: è infatti possibile per il veterinario prescrivere un farmaco equivalente a uso umano purché abbia lo stesso principio attivo di quello destinato al nostro amico animale. Le spese ovviamente aumentano più l’animale è anziano, come ci ha raccontato una coppia che ha un cane, Jimi, un labrador di 13 anni: «Dopo i 10 anni il costo per le cure del cane è più che triplicato. Sarebbe utile una campagna d’informazione su quanto costa tenere un animale, soprattutto quando invecchia. Sentiamo solo campagne d’informazione per favorire l’adozione di un animale, ma mai sulle difficoltà che si incontrano quando un animale invecchia. Riteniamo fondamentale informare che prendere un animale non è come prendere un peluche, ma comporta sacrifici, costi, ma il lato positivo è che si riceve un affetto incondizionato». La community di ACmakers è particolarmente attenta ad alcuni aspetti, come emerge da quanto ci hanno raccontato: in molti vorrebbero un aumento delle detrazioni delle spese veterinarie, la presenza di un pronto soccorso gratuito e la possibilità di beneficiare di visite veterinarie a tariffe calmierate.

Pronto soccorso per gli animali: solo nelle cliniche

Durante la nostra indagine abbiamo chiesto alle 149 strutture interpellate gli orari di apertura e se disponevano di un servizio di pronto soccorso per le emergenze. Nel 54% dei casi gli ambulatori sono aperti solo durante i giorni feriali e non sono reperibili fuori dagli orari di visita: il 17% dal lunedì al venerdì, il 37% anche di sabato. Il 27% ci ha detto che per le emergenze è possibile contattarli al telefono. Solo il 19% ha un servizio di pronto soccorso aperto 24 ore su 24, spesso però non è ad accesso diretto: bisogna prima telefonare. Di fatto a offrire un servizio di pronto soccorso a pagamento sono le cliniche veterinarie, mentre gli ambulatori ci hanno detto di avere i nominativi di strutture alle quali rivolgersi per le emergenze, anche perché non è detto che l’ambulatorio possa fare gli accertamenti del caso come radiografie o interventi chirurgici.

La vostra voce e quella dei vostri animali

Margherita Hack è stata un’importante astrofisica e parlava così degli animali: «Gli animali sono una grande benedizione della natura, esseri viventi che ci circondano con la loro presenza,il loro spirito libero, il loro amore».

Abbiamo chiesto alla nostra community di ACmakers se la presenza di un animale abbia migliorato il clima di benessere personale o della famiglia. I racconti che ci hanno fatto sono molto interessanti.

La proprietaria di un cucciolo meticcio di pochi mesi ci ha detto che i suoi figli adolescenti «hanno cominciato a capire, per amore dell’animale, come responsabilizzarsi e accudirlo. E poi è un motivo per uscire e dimenticarsi per un po’ del cellulare».

Un’altra persona ci ha raccontato che in famiglia ci sono due cani di taglia grande e un gatto: «Seppur differenti di carattere ci fanno molta compagnia. Stimolano il movimento, le passeggiate e le gite, oltre ad agevolare l’incontro con altre persone».

Un altro commento interessante: «Prendersi cura di un animale insegna anche a vivere. Imparare a considerare anche le necessità di un animale fa crescere grandi e piccoli».

La proprietaria di due gatti ha tratto da loro insegnamenti importanti: «Ho problemi di salute da tanti anni; l’arrivo di Milù e di Birbo, due gatti, mi ha aiutato a superare i momenti più stressanti. Inoltre anche loro hanno avuto problemi di salute e il vedere con che coraggio li affrontavano mi dava la carica perché anch’io affrontassi i miei problemi con più tenacia. Quando stiamo via anche solo qualche ora, al ritorno ci accolgono come neanche un umano sa fare. Mia mamma, che aveva vissuto con noi un paio di anni ed era affetta da grave deficit cognitivo, amava Milù e se ne prendeva cura come fosse la sua bimba Un grande aiuto per avere un po’ più di serenità».

Il commento di una mamma ci ha fatto sorridere: «Con due bambine piccole il gatto si è rivelato più un peso che una compagnia, dato che non le sopporta e capisco anche il perché... sono delle pesti!».

In ogni caso, è innegabile che gli animali domestici portino serenità nelle case, di conseguenza le persone sono disposte ad affrontare i costi di una sanità privata, che in molti casi si fa sentire sul bilancio familiare.

Microchip: quanto mi costi?

Durante la nostra indagine abbiamo chiesto anche il costo dell’applicazione del microchip, obbligatorio per i cani. Nella stessa città si va da un minimo di 25 euro fino a un massimo di 65 euro. In media, a Bari si spendono 34 euro mentre a Milano 49 euro (in media a Milano costa il 50% in più). Dopo aver applicato il microchip, il veterinario si occupa dell’iscrizione all’anagrafe. A Roma alcuni veterinari ci hanno chiesto 8 euro in più per l’iscrizione. Si può applicare alla Asl e in genere costa di meno. È quello che succede ad esempio nel Lazio, dove il costo per l’applicazione del microchip e l’iscrizione presso l’Asl è di 28 euro. In Lombardia il costo è di 21,71 euro e comprende l’applicazione del microchip e l’iscrizione all’anagrafe.

 IL COSTO PER L'APPLICAZIONE DEL MICROCHIP
 Città  Strutture contattate  Minimo (in €)  Massimo (in €) Media (in €) 
 Bari  17 25  45  34 
 Bologna  7 35  65  44 
 Milano  28 30  65  49 
 Napoli  24 25  50  36 
 Roma  33 30  65  45 
 Torino  18 35  65  47 
 TOTALE  127 25  65  43 

scarica l'inchiesta completa in pdf