Bambola Adorn Article: troppi ftalati

Nella bambola Adorn Article, prodotta in Cina dalla Jiaruifeng Toys Factory, gli ftalati superano la concentrazione massima consentita dalla normativa: parliamo dello 37,3% contro lo 0,1%. I prodotti importati in Italia da Royal Collection Group di Monselice (600 bambole a detta della ditta) sono stati tutti venduti. Se sei tra coloro che hanno acquistato la bambola, puoi riportarla nel punto vendita dove l'hai acquistata e far valere la garanzia di conformità (fino a 2 anni dalla consegna).
Se il rivenditore dovesse rifiutarsi di far valere la garanzia, puoi rivolgerti al nostro servizio gratuito Reclama Facile.
Nel frattempo, il consiglio è quello di non far giocare i tuoi bimbi con la bambola Adorn Article. Ma vediamo nel dettaglio cosa sono gli ftalati e quali sono i rischi.
Cosa sono gli ftalati?
Gli ftalati sono sostanze utilizzate per rendere morbida la plastica e migliorarne la flessibilità. Alcuni (DEHP e DINP) si sospetta siano cancerogeni. Altri (BBP , DBP , DEHP , DINP , DIDP e DNOP) sono tossici per il sistema riproduttivo e potrebbero causare effetti negativi sul sistema endocrino. Per questo la direttiva europea sulla sicurezza dei giocattoli ne limita la presenza. Il loro utilizzo non è consentito a concentrazioni superiori allo 0,1% del peso totale del materiale utilizzato, né nei giocattoli, né negli articoli destinati all'infanzia. Il motivo della restrizione è dovuto al pericolo di esposizione che può derivare dal masticare o succhiare per lunghi periodi di tempo oggetti che contengono ftalati.
I rischi per la salute
Il rischio maggiore si ha quando gli ftalati vengono a contatto con la saliva: queste sostanze si sciolgono con la possibilità che vengano ingerite. Il pericolo è più elevato per i bambini da 0 a 3 anni, che sono più vulnerabili e che portano tutto alla bocca. C’è poi anche il rischio di ingestione di piccole parti con conseguente possibile soffocamento. Anche il sudore e lo sfregamento potrebbero creare problemi. La pelle, infatti, potrebbe assorbire queste sostanze. La reazione più comune è, comunque, quella di un’irritazione da contatto.