Caduta del governo: ecco cosa rischiano i consumatori nei prossimi mesi
Dall'aumento sulla benzina già ad agosto a quello di luce e gas quest'autunno, passando per l'addio alla proroga del bonus 200 euro, al taglio del cuneo fiscale e a quello dell'Iva sui beni al consumo, fino ad arrivare alla riforma delle pensioni e del fisco che rischiano di saltare. Ecco tutte i decreti legge e le riforme che rischiano di passare in cavalleria dopo la caduta del governo Draghi.
- di
- Luca Cartapatti

In molti l'hanno definito il "solito teatrino della politica", ma questa volta, sulle dimissioni di Draghi, c'è ben poco da andare a teatro: la caduta del governo in questo momento rischia di far pagare lo scotto ai cittadini, perché in questa legislatura ci sono ancora proroghe e decreti legge che attendono di essere votati e diventare operativi. Si tratta di misure che impattano significativamente sulle tasche delle persone da qui ai prossimi mesi di incertezza politica. Il governo Draghi rimane infatti in carica fino alle elezioni (probabilmente a ottobre) solo per sbrigare gli "affari correnti": il prossimo Consiglio dei ministri stabilirà quali sono. Proviamo quindi a vedere quali scenari per gli italiani si aprirebbero se l'esecutivo dovesse (vista la situazione) decidere di lasciare di non far rientrare negli "affari correnti" alcune riforme e decreti fermi in attesa di approvazione.
Benzina più cara per le vacanze
Partiamo dall'immediato: le vacanze. Di recente abbiamo calcolato che, a causa dei rincari del carburante, andare in auto nelle più note località di vacanza ci costa oggi quasi il 60% in più di due anni fa; e questo nonostante la misura del governo che sconta di 25 centesimi (30,5 centesimi se si calcola anche l'Iva) il prezzo di benzina e diesel alla pompa. Ma la proroga (arrivata in extremis) dei 30 centesimi di sconto carburante arriva solo fino al 21 agosto: se un'ulteriore proroga non rientrasse tra gli "affari correnti", le famiglie italiane pagherebbero la benzina (a partire dal 22 agosto, ovvero ancora in piene vacanze) oltre 2,33 euro al litro. Aumento che si ripercuoterebbe immediatamente anche sul trasporto di merci e prodotti, che quindi non tarderebbero ad aumentare di prezzo sugli scaffali e sulle bancarelle.
Stop al bonus 200 euro
La caduta del governo, potrebbe bloccare anche la prevista (e quasi certa) proroga del bonus 200 euro: il contributo a sostegno dei redditi fino a 35 mila euro erogato con stipendi e pensioni nel mese di luglio, dovrebbe essere esteso anche per i mesi di agosto e settembre: per estenderlo, però, ci vorrebbe la conversione in legge dell'apposito decreto (già pronto per altro) entro la fine di luglio.
Nessun taglio dell'Iva e del cuneo fiscale
E poi ci sono le questioni che erano già sul tavolo del governo e che probabilmente non vedranno la luce almeno in questa legislatura: tra le più importanti la riduzione dell'Iva sui beni di consumo (il governo infatti stava valutando la possibilità di ridurre l’aliquota Iva sui beni di consumo più necessari, il cui aumento è dovuto oltre all’incremento del costo delle materie prime anche da quello dei trasporti a causa del carburante) e il taglio del cuneo fiscale sul lavoro. Attualmente l’erosione dell’inflazione sui redditi ha raggiunto l’8% e ha imposto un intervento a sostegno dei redditi che Draghi avrebbe voluto affrontare con la manovra di Bilancio che deve obbligatoriamente deve esser definita nei prossimi mesi. L’Ocse ha recentemente ricordato che il cuneo fiscale e contributivo ha raggiunto quasi la soglia del 50%, l’intervento strutturale quindi è ormai imprescindibile per garantire il rilancio delle politiche di assunzione e la conseguente riduzione del tasso di disoccupazione, a beneficio di lavoratori con redditi almeno fino a 35 mila euro annui che vedrebbero aumentare notevolmente il proprio potere d’acquisto.
Dalle pensioni alla delega fiscale: tutto bloccato
Da non dimenticare anche la riforma delle pensioni, che diventata ormai urgente perché il 31 dicembre scadono le uniche possibilità per andare anticipatamente in pensione (quota 102, Ape sociale e opzione donna), e il rischio di ritorno alla legge Fornero sarebbe più che un'ipotesi. E ancora la riforma del catasto e soprattutto del sistema tributario: la caduta del governo ha complicato le cose, aprendo di fatto nuovi scenari di revisione dei principi sinora approvati, con il rischio, tra l’altro, che salti la detrazione istantanea delle spese mediche al momento del pagamento che dovrebbe partire da gennaio 2023.
Luce e gas, ci aspetta un autunno caro
Ma guardando a dopo l'estate, con la caduta del governo, dobbiamo con ogni probabilità dire addio alla proroga delle misure di contenimento delle bollette di luce e gas (azzeramento degli oneri di sistema, riduzione dell'Iva sul gas e potenziamento dei bonus sociali), compresa la discussione già avviata su un tetto per il prezzo delle forniture di gas: il tutto in uno scenario in cui (autunno e inverno alle porte) il gas russo è sempre meno e i mercati continuano il loro trend di crescita dei prezzi (non senza sospetti di speculazione).
Meno concorrenza, costi più alti
Un altro importante aspetto riguarda il DDL Concorrenza, atteso per il voto definitivo il 22 luglio: difficile che il governo Draghi (in carica solo per le emergenze e la normale amministrazione, garantisca comunque la sua approvazione. Tuttavia il DDL tocca parecchi aspetti che interessano da vicino la concorrenza e quindi le tasche degli italiani. In particolar modo contiene due punti sui quali abbiamo fatto sentire la nostra voce nelle scorse settimane: da un lato il riassetto del sistema dei trasporto pubblico e in particolar modo la revisione dell'assegnazione delle licenze del servizio taxi (tanto osteggiata proprio dai tassisti) e dall'altra le nuove norme per l'assegnazione delle concessioni balneari, anche in questo caso accolte con scetticismo dagli attuali operatori del settore, ma indispensabili per aprire il mercato di lettini e ombrelloni ad nuovi operatori, ampliando la concorrenza e quindi dando anche un freno al caro-spiagge.
Mutui e interessi: il rialzo fra pochi giorni
Non è un buon momento per rimanere senza governo neppure sul fronte bancario: la Banca Centrale Europea ha appena alzato i tassi interesse dello 0,5% e ha annunciato un altro rialzo dei tassi già il prossimo settembre. Gli interessi su prestiti e mutui degli italiani si faranno sentire, con rate più pesanti per chi ha sottoscritto contratti a tasso variabile e con tassi fissi che schizzeranno alle stelle (più di quanto non lo siano già da qualche settimana) e che saranno fuori portata per molti cittadini (come ad esempio i giovani).
Investimenti: lo spread in salita
Infine, è non è un tema secondario, con questa caduta del governo si moltiplicano anche i problemi per i risparmiatori che devono fare investimenti: la prima conseguenza sui mercati dell'addio di Draghi è il rialzo dello spread e quindi un calo dei BTp. Le incognite sulla capacità di crescita economica dell'Italia si ampliano con la caduta del governo, e questo impatta sull'andamento della borsa e di conseguenza anche sugli investimenti.
Il nostro appello alla responsabilità
Proprio perché le conseguenze di restare senza un governo per i prossimi mesi, potrebbero impattare pesantemente, come abbiamo visto, su tutti i cittadini, Altroconsumo aveva lanciato, qualche giorno fa prima del voto in Parlamento, una appello alla responsabilità delle forze politiche in un momento così delicato:
“La crisi di governo apre diversi scenari. – afferma Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne Altroconsumo. - In attesa che il presidente Draghi si presenti in Parlamento, facciamo appello a tutte le forze politiche di considerare il momento cruciale che i consumatori stanno vivendo, con una situazione economica già resa instabile da pandemia, guerra e inflazione”.“Sono diverse le questioni su cui i cittadini aspettano delle risposte - ricorda Cavallo - a partire dal taglio delle accise sui carburanti (misura che se non verrà estesa oltre la sua scadenza il mese di agosto rischia di rincarare i viaggi estivi delle famiglie italiane), il rinnovo del bonus 200 euro e una serie di questioni che richiedono stabilità e tempo di discussione (come la riforma del sistema tributario e delle pensioni) e che non vedrebbero la luce o, come nel caso della manovra di bilancio, rischia la presa in carico da parte di un governo con poteri di ordinaria amministrazione e di non venire affrontata con la giusta attenzione. Esortiamo quindi alla responsabilità politica e a tenere conto del punto di vista dei consumatori, che maggiormente pagherebbero le conseguenze della crisi di governo”.