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Smog e polveri sottili, l'inquinamento non lascia tregua

Smog e inquinamento non lasciano tregua al Nord, negli ultimi giorni la situazione dell'aria è preoccupante anche in Lazio. In alcune città sono già scattate le misure temporanee di primo e di secondo livello, ma per il bene dell'ambiente bisognerebbe intervenire anche su altri fattori come l'ammodernamento degli impianti di riscaldamento e l'efficientamento energetico.

17 gennaio 2020
Smog, polveri sottili oltre la soglia

Smog e inquinamento non sembrano allentare la presa ormai in tutta la Penisola. La soglia delle polveri sottili è stata superata ormai da giorni a Milano, Como, Torino, Bologna: la situazione smog è preoccupante in tutto il Nord. Anche a Roma il superamento dei limiti continua a destare preoccupazioni da giorni. Nelle diverse città sono scattate le misure temporanee di primo e, in diversi casi, anche di secondo livello. Insomma, i numeri confermano un gennaio difficile per la qualità dell'aria nelle grandi aree urbane. Ma le auto non sono le uniche sorgenti di inquinamento: al traffico veicolare e commerciale bisogna aggiungere anche le emissioni derivanti dagli impianti di riscaldamento, degli stabilimenti produttivi e anche quelle dell'agricoltura. Tutti questi fattori sono poi agevolati da condizioni atmosferiche stabili che, in assenza di precipitazioni e vento, portano all'accumulo di inquinanti nell'aria delle nostre città.

L'inquinamento causa oltre 60 mila morti all'anno

Secondo le stime dell'Agenzia Europea per l'Ambiente in Italia ogni anno sono oltre 60 mila le morti premature correlate all'inquinamento atmosferico. Ed è anche per questo motivo che PM10, PM2,5 e gli ossidi di azzoto (NOx) sono parametri importanti da monitorare, perché quando si avvicinano o superano le soglie di attenzione possono costituire un allarme per la salute pubblica. Anche se la qualità dell'aria nel nostro Paese sta gradualmente migliorando, la strada è ancora lunga. Provvedimenti coordinati ed estesi, come l'accordo di programma di Bacino Padano, sottoscritto nel 2017 dal ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare con le Regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna, sono sicuramente un buon punto di partenza, ma bisogna tenere conto delle emergenze che si verificano sempre durante i mesi invernali meno piovosi o ventosi

Le misure per ridurre lo smog

Le misure di limitazione permanenti alla circolazione dei veicoli più inquinanti sono già in vigore in diverse città in Lombardia, Piemonte e Veneto, ma se le condizioni di inquinamento dovessero permanere anche nei prossimi giorni entreranno in vigore anche le misure temporanee più forti (di 1° e 2° livello per la Lombardia). Potrebbero quindi scattare i divieti di accendere fuochi, di utilizzare stufe a bassa efficienza, di sostare con il motore acceso e di impostare il riscaldamento domestico a temperature superiori ai 20° C. Se da un lato una grossa parte la giocano le istituzioni, dall'altro è anche vero che ognuno di noi può contribuire a migliorare la situazione critica di inquinamento atmosferico con alcuni semplici accorgimenti. 

  • Riscaldamento, non esageriamo con la temperatura
    Impegnamoci a mantenere basse le temperature all'interno dei nostri appartamenti: 20° C (+/-2°) in casa sono sufficienti per garantire un buon comfort.
  • Mobilità, sì al trasporto pubblico
    Quando e dove possibile, parcheggiamo un attimo la nostra auto e preferiamo il trasporto pubblico per i nostri spostamenti.
  • Piccoli spostamenti: meglio in bici o a piedi
    Scegliamo la bicicletta oppure spostiamoci a piedi quando possibile: a motore freddo i veicoli inquinano di più, quindi non vale la pena scegliere l'auto per percorrere pochi chilometri. 

L'impatto del riscaldamento domestico 

Come abbiamo anticipato, le auto non sono certo l'unico problema che appesantisce l'aria delle nostre città. La combustione a biomassa ha infatti un ruolo importante per le emissioni di particolato e i nostri test dimostrano che, in questo, l'utilizzo del pellet ha un impatto minore rispetto alla legna. Bisogna inoltre considerare che il pellet comporta però più emissioni di NOx rispetto alla legna, ma è il traffico veicolare a incidere maggiormente sulla dispersione di questi inquinanti nell'aria. Insomma, per riscaldare l'ambiente domestico, il pellet è una valida soluzione: nell'ultimo test sulle stufe a pellet abbiamo messo alla prova 20 modelli valutandoli anche dal punto di vista del loro impatto sull'ambiente. Nelle aree dove la legna è ancora usata per motivi di costo o per mancanza di altre fonti meno impattanti in termini di PM10 occorre continuare a investire da un lato per l'ammodernamento dei sistemi di riscaldamento, anche con incentivi mirati, e dall'altro proseguire con gli interventi di efficienza energetica, così da limitare la dispersione e diminuire i consumi.