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Nonostante la flessione nei ricavi e negli utili e la perdurante incertezza sul futuro, De’ Longhi ha deciso di premiare gli azionisti con lo stacco di un dividendo per il 2022 di 0,48 euro per azione. Il titolo ha pagato il calo recente dei mercati, ma non troppo.
Prezzo al momento dell'analisi (24/03/2023): 21,10 euro
Consiglio: mantieni
I risultati ottenuti da De’ Longhi nel 2022 confermano in gran parte quanto anticipato dai dati preliminari. Come prevedibile, dopo due anni eccezionali, in cui le vendite sono state spinte dai vari lockdown, De’ Longhi ha dovuto fare i conti con il ritorno generalizzato alla socialità. I ricavi 2022 sono diminuiti rispetto al 2021 soprattutto in Europa (-10,8%), ma la flessione complessiva si è fermata al 2% (-5,6% a cambi costanti) per l’intero anno. Meno positivi i dati relativi al quarto trimestre 2022 (che comprende anche il Natale), con ricavi in flessione del 4,9%. L’aumento dei costi delle materie prime e della logistica ha inciso pesantemente sui risultati finali: il 2022 si è chiuso con un utile netto in flessione del 43% rispetto al 2021. Il futuro resta incerto e il gruppo non si è sbilanciato in previsioni per i prossimi mesi. Ai prezzi attuali e con le nostre nuove stime, il titolo resta correttamente valutato.
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