I conti di Acea (10,4 euro al 10/8; Isin IT0001207098) mostrano un calo dell'utile industriale Ebitda assolutamente marginale (-1,7%), mentre l'aumento degli ammortamenti e accantonamenti ha spinto la stessa voce al netto di questi costi pluriennali (Ebit) in ribasso più deciso (-13,9%). La crescita dei costi finanziari, bilanciata da minori imposte, ha portato un utile complessivo per il periodo di 0,67 euro per azione contro gli 0,86 di un anno fa. La società tiene a precisare che la base di confronto del semestre di un anno fa aveva una serie di componenti positive una tantum che rendono il confronto più impegnativo.

Al di là di queste precisazioni e dei buoni propositi che la società manifesta verso un mondo più verde con diversi impegni di carattere Esg che contribuiranno senz'altro alla buona immagine di Acea, l'elemento che ci pare più interessante in sede di comunicazione dei dati è che, comunque, l'incertezza legata alla guerra in Ucraina continua a resta importante, unita al fatto che l'aumento dei tassi d'interesse comporta sempre un costo impattante su società che operano in settori che richiedono molti investimenti.

Per questi motivi abbiamo lievemente tagliato le nostre attese di utile 2022 da 1,5 a 1,45 euro per azione e quelle di utile 2023 da 1,56 a 1,52 euro per azione (invariato il dato 2025, anno per cui speriamo che anche il lungo strascico degli effetti della guerra e del rialzo dei tassi si siano attenuati). 

L'azione conserva, comunque, a livello di multipli indicatori di convenienza interessanti, tuttavia vista la qualità "media" dei bilanci e il momentum neutro, visto anche che l'atmosfera di incertezza legata alla guerra al momento sembra destinata a persistere, non cambiamo il nostro giudizio sul titolo che rimane corretto, né il consiglio che resta "mantieni".