Ldc: il cappone è servito

Nel n° 1559 avevamo detto di vendere e incassare i guadagni della francese Ldc (67,9 al 18/12 euro; Isin FR001400SF56; carne di pollo e ristorazione). Dopo sei mesi torniamo a guardare i risultati (1° semestre chiuso al 31/8, ma pubblicati il 27/11) da cui risultano volumi in crescita del 4,9% e fatturato in calo dell'1,2%. Per il pollame abbiamo +4,5% i volumi (-4,1% le vendite), a livello internazionale vendite: -4,6% (meno anatre compensate in parte dal pollo), ma volumi +3,9%. Meglio va il catering (+7,2% le vendite, +7,7% i volumi). A livello di conti l’utile industriale prima della quota parte dei costi pluriennali (Ebitda) cala dell’11,6% e l’utile netto scende del 18,9%. Per tutto l’anno Ldc spera in 6,2 miliardi di euro di fatturato che saranno 7 nel 2026/27 con un Ebitda di 560 milioni (livello di vendite mai toccato prima e un Ebitda tra i 551 milioni del 2023 e i 583 del 2024). In tabella trovi i dati finanziari. Ldc viaggia su prezzi convenienti con un momentum neutro, la qualità buona e un rischio pari a 1/5. In attesa di conoscere il prossimo 6 gennaio le vendite al terzo trimestre, può valere una piccola scommessa per il lungo periodo nella speranza che il mercato smetta di sottovalutarla.