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TE Connectivity si occupa di connettività e sensori per la distribuzione dell’energia, lo scambio di dati, data center, fabbriche automatizzate, energia rinnovabile.
Data di pubblicazione16 maggio 2025
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TE Connectivity si occupa di connettività e sensori per la distribuzione dell’energia, lo scambio di dati, data center, fabbriche automatizzate, energia rinnovabile.
Dopo essere inciampata nella notizia dei dazi, si è rivitalizzata con la trimestrale.
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TE Connectivity (163,12 dollari Usa al 15/5; Isin IE000IVNQZ81) si occupa di connettività e sensori per la distribuzione dell’energia, lo scambio di dati, data center, fabbriche automatizzate, energia rinnovabile. Nel secondo trimestre 2024/25 (l’anno chiude a settembre) ha registrato vendite in crescita del 4%, trainate dal segmento industriale (+17%). L'utile per azione è stato di 0,04 dollari, penalizzato da un onere fiscale una tantum, al netto di questo effetto è stato di 2,1 dollari (+13%). In crescita pure gli ordini (+6%). Per il terzo trimestre la società prevede vendite in crescita dell’8% un utile per azione che a seconda delle metriche utilizzate per calcolarlo è tra i 2,02 e i 2,06 dollari, grazie anche agli effetti positivi dell'acquisizione di Richards Manufacturing e nonostante l’impatto di dazi. È stato anche annunciato un aumento del dividendo del 9% in un contesto di ottimismo per il futuro. Noi confermiamo le nostre attese di utile: 8 dollari per azione nel 2024/25, 9 dollari l’anno successivo, 9,8 dollari nel 2026/27. Il momentum è neutro, la qualità degli utili buona, la volatilità è bassa. A livello di multipli siamo oggi sopra la media, ma è anche vero che il titolo dopo essere crollato fin quasi a 120 dollari dopo l’annuncio dei dazi è stato in grado di riportarsi ai livelli precedenti subito dopo l’annuncio dei risultati, per poi crescere ancora. Consigliata nel n° 1509 a 121,39 dollari Usa, è passata a mantieni il 4/8/23 con un articolo online quando valeva 139,92 dollari Usa. Il consiglio mantieni è confermato.
