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Disoccupazione area euro: tutto fermo come da previsione

Data di pubblicazione  31 agosto 2017
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La disoccupazione nell’area euro è rimasta invariata

Dato attuale: 9,1%
Attese: 9,1%
Periodo di riferimento: luglio 2017
Dato precedente: 9,1% (giugno 2017)

La disoccupazione nella zona euro rimane fissa al 9,1% a luglio, in linea dunque con le attese di mercato e con il livello di giugno.

Tra gli Stati, i tassi di disoccupazione più bassi sono stati registrati in Germania (3,7%) e in Malta (4,1%). I tassi di disoccupazione più elevati sono stati osservati in Grecia (21,7% nel maggio 2017) e in Spagna (17,1%).

DISOCCUPAZIONE: PER SAPERNE DI PIÙ

Descrizione. Una volta al mese, l’Eurostat (l’istituto statistico dell’Unione europea) calcola la percentuale di disoccupati rispetto all’intera forza lavoro. Per disoccupati si intendono le persone tra 15 e 74 anni che presentano tutte le seguenti caratteristiche: sono senza lavoro, sono disponibili a iniziare a lavorare entro due settimane e hanno attivamente cercato lavoro nelle ultime quattro settimane. Per forza lavoro, invece, si intende il totale degli occupati e dei disoccupati.

Punti di forza. Fornisce un chiaro quadro della situazione produttiva di un Paese.

Punti di debolezza. È soggetta a revisioni continue, poiché i livelli di disoccupazione sono stimati sulla base di campioni relativamente poco estesi. Per l’Europa, poi, la significatività del dato è ridotta dal fatto che il mercato del lavoro è più “rigido” rispetto a quello americano, dove gli alti e bassi dell’economia si traducono più facilmente in una variazione del numero di occupati.

È in grado di influenzare i mercati? Sì. Un numero minore di disoccupati significa più persone che ricevono un reddito e che quindi si tramutano direttamente in consumatori. La crescita dei consumi, a sua volta, migliora le prospettive dell’economia contribuendo ad aumentare il Pil (la ricchezza complessivamente prodotta in un Paese). Un minor numero di disoccupati, quindi, è in genere accolto positivamente dalle Borse, anche se non bisogna trascurare il rischio di inflazione che può preoccupare le Banche centrali spingendole ad alzare i tassi. Viceversa un aumento dei disoccupati significa un’economia che arranca e un’inflazione più fredda: la Borsa scende, così come i tassi.