La Banca centrale della Sud Corea ha mantenuto i tassi fermi al 3,5%, come da attese, ma ha modificato il tono con cui ha presentato la sua politica monetaria per i prossimi mesi. Infatti, sono sempre meno gli esponenti dell’Istituto monetario coreano che vedono altri rialzi nei tassi d’interesse. Dunque, il costo del denaro rimarrà ancora su questi livelli, ma sembra oramai aver raggiunto il picco.
Tutto questo nonostante la revisione al rialzo delle previsioni di inflazione operata dalla stessa Banca centrale. Per il prossimo anno le attese sul carovita sono state portate dal 2,4% al 2,6%, mentre quelle per il 2023 son state portate al 3,6%. Non solo. Ci vorrà più tempo di quanto si pensasse per raffreddare l'inflazione, che dovrebbe convergere verso il 2% solo alla fine del 2024 se non addirittura ad inizio 2025.
Se sono queste le previsioni sull’inflazione, perché allora non alzare ancora i tassi? Il motivo risiede nell’economia. La Banca centrale ha infatti leggermente abbassato le sue previsioni di crescita per il prossimo anno al 2,1%, mantenendo quelle per quest'anno all'1,4%. Il ritocco per il 2024 è determinato dall’incertezza che c’è per l’anno che verrà ed è quindi più una mossa dettata dalla cautela. In un contesto come questo, infatti, alzare i tassi sarebbe decisamente una mossa rischiosa, in assenza di una nuova fiammata inflazionistica.