Opportunità obbligazioni: liquidità, volumi e prese di profitto
Opportunità tra le obbligazioni
Opportunità tra le obbligazioni
Nel corso della settimana il mercato obbligazionario è stato guidato soprattutto da quelli che sono definiti fattori tecnici di posizionamento, più che dai fondamentali economici. In particolare, si sono combinati tre elementi principali.
Anzitutto, i flussi di fine anno. Molti investitori hanno effettuato ribilanciamenti dei portafogli e prese di profitto, vendendo o acquistando titoli per chiudere l’anno in linea con i propri obiettivi. Queste operazioni hanno accentuato i movimenti di mercato, generando oscillazioni che non riflettevano necessariamente un cambiamento dello scenario economico.
In secondo luogo, la liquidità ridotta tipica del periodo natalizio. Con un numero inferiore di operatori attivi, il mercato è risultato meno profondo: di conseguenza, anche ordini di dimensioni non eccezionali hanno avuto un impatto più marcato sui prezzi.
Infine, questa combinazione ha portato a una volatilità amplificata. Con meno liquidità disponibile, gli stessi volumi di scambio hanno prodotto variazioni di prezzo più ampie, favorendo movimenti rapidi e talvolta sproporzionati.
Nel complesso, il contesto della settimana è stato quindi caratterizzato da un ambiente volatile e dominato dai flussi tecnici. In questo scenario, le variazioni dei rendimenti e degli spread, cioè i differenziali di rendimento non solo tra titoli di diversi emittenti, ma anche tra diverse tipologie di obbligazioni (per esempio, tra titoli societari e titoli di Stato) sono risultate più forti di quanto i soli fondamentali economici avrebbero giustificato.
Per quanto riguarda il mercato dei Treasury USA, gli investitori stanno preferendo scadenze intermedie (circa 5 anni) rispetto alle lunghe scadenze, sulla base delle aspettative su un ciclo di tagli dei tassi moderato da parte della Federal Reserve. Una preferenza che è allineata a quanto consigliamo, visto che la duraton media consigliata per i nostri portafogli è di cinque anni, da realizzare acquistando obbligazioni tra 3 e 8 anni. Una posizione analoga è quella consigliata per le obbligazioni in euro. In questo caso questa duration è giustificata dalla posizione della Bce: il costo del denaro rimarrà sostanzialmente stabile nel prossimo futuro e dunque una posizione intermedia sulla curva dei tassi è la soluzione ottimale.