Bail-in
Bail- in come si traduce in italiano
La parola inglese bail-in si traduce in italiano come “salvataggio interno” in caso di crisi bancaria.
Chi ha approvato il bail-in?
L’ha approvato il Parlamento europeo e il Consiglio d’Europa con la direttiva 2014/59/UE, approvata il 15/5/2014, pubblicata nella Gazzetta d’Europa il 12/6/2014 e recepita in Italia lo scorso 31 luglio 2015.
Quando è entrato in vigore?
Il 1° gennaio 2016.
Bail- in: cos’è?
Con l’espressione bail-in si definisce la procedura di svalutazione di azioni e crediti detenuti da una banca e la loro conversione in azioni per assorbire le perdite e ricapitalizzare così la banca in difficoltà o fornire il capitale a una “nuova banca” – come nel caso di Banca Marche o Banca Etruria - che ne continui le funzioni essenziali. Si contrappone al cosiddetto bail-out, cioè il sistema di salvataggio delle banche che in precedenza gravava sugli Stati con gli aiuti di stato. In sintesi, con il bail-in in caso di dissesto di un istituto di credito pagheranno solo i suoi clienti e non tutti i contribuenti.
Quando scatta il bail-in?
La procedura di bail-in scatta per le banche il patrimonio di vigilanza sarà al di sotto della soglia minima stabilita per legge e quelle per le quali le azioni di risanamento “ordinarie” non saranno sufficienti a risanare la banca.
Quali sono i requisiti patrimoniali minimi per una banca?
Il Patrimonio di vigilanza deve essere sufficiente a tutelare i creditori della banca dagli effetti delle perdite. L’indicatore usato è il Total capital ratio a cui si affianca di CeT 1 ratio (Common equity tier 1 ratio). Entrambi servono per valutare se la banca è sufficientemente “attrezzata” per far fronte a eventuali problemi economici della banca. Secondo gli accordi di Basilea 3 il livello minimo di CeT1 deve essere pari al 7%e il Total capital ratio del 10,5%.
Bail-in cosa rientra e chi rischia?
Tra i prodotti “aggrediti” in caso di bail-in rientrano i titoli azionari della banca sottoposta al bail-in, obbligazioni emesse dall’istituto di credito, sia subordinate, sia “senior”, depositi (conti correnti, conti deposito, depositi vincolati) per la parte eccedente i 100.000 euro per depositante. In caso di bail-in rischia chi possiede i prodotti elencati prima.
Bail- in cos’è escluso?
In caso di procedura di bail-in sono “salvi” i depositi di importo complessivo per depositante fino a 100 mila euro, i conti correnti e conti deposito, protetti dal sistema di garanzia dei depositi, le passività garantite (per esempio covered bond) e altre passività della banca, derivanti dalla detenzione di beni della clientela (per esempio il contenuto delle cassette di sicurezza).
C’è una “gerarchia” nei prodotti oggetto del bail in?
Sì, il bail-in si applicherà seguendo una gerarchia. Chi ha investito in strumenti finanziari più rischiosi sosterrà prima degli altri le eventuali perdite. Solo dopo aver esaurito tutte le risorse della categoria più rischiosa si passa alla categoria successiva.
Qual è la gerarchia dei prodotti finanziari coinvolti nel bail-in?
La gerarchia dei titoli a cui verrà applicato il bail- in è questa: prima le azioni, poi i titoli subordinati, quindi le obbligazioni “senior” e infine i depositi superiori a 100.000 euro di piccole e medie imprese e privati.
Quali prodotti finanziari saranno “aggrediti” per primi durante il bail-in?
Le azioni sono il primo strumento finanziario a cadere sotto la falce del bail-in e gli azionisti i primi a pagare le conseguenze del dissesto della banca.
Quando parlate di azioni e obbligazioni a rischio in caso di fallimento della banca, vi riferite a i titoli della banca stessa o a tutti quelli contenuti nel deposito titoli?
Ci riferiamo ai titoli della banca stessa. Se hai sue azioni o obbligazioni puoi perdere il tuo denaro, tutto o in parte, per salvarla dal crack. I titoli di altri emittenti resteranno sempre di tua proprietà
La soglia dei 100.000 euro che non verranno toccati in caso di bail-in è per correntista o no?
La soglia dei 100.000 euro che non verranno toccati in caso di bail-in è definita per correntista: la Direttiva europea 2014/59 UE che ha introdotto il bail-in richiama la Direttiva 2014/49/UE, che specifica chiaramente che la soglia di 100.000 euro è da intendersi per correntista. In pratica, se ha il conto corrente cointestato con tua moglie, allora la soglia “protetta” in caso di bail-in si alza a 200.000 euro.
Ho un conto corrente in una banca diversa da quella sottoposta al bail-in con depositati più di 100.000 euro, devo preoccuparmi?
La liquidità depositata sul tuo conto corrente non verrà toccata, perché in caso di bail-in si ricorrerà al contributo dei correntisti della banca per il salvataggio. Ti raccomandiamo, però, di non lasciar in giacenza su qualsiasi conto corrente più di 100.000 euro a intestatario, per prudenza, comunque.
Ho un’obbligazione di una banca per cui è stato necessario ricorrere al bail- in, cosa rischio?
Se hai un’obbligazione di una banca per la quale è stato necessario ricorrere al bail-in rischi di perdere quanto hai investito nell’obbligazione, ma solo se, quanto ricavato dal capitale azionario non sarà sufficiente a salvare la banca.
Se ho obbligazioni “senior” sono più tutelato?
In caso di avvio della procedura di bail-in le obbligazioni senior della banca contribuiranno a risanare la banca solo nel caso in cui il denaro raccolto con azioni e titoli subordinati non dovesse essere sufficiente a risanarla. Quindi, in caso di bail-in, sei più tutelato rispetto a chi possiede, per esempio, bond subordinati, ma non sei del tutto al sicuro.
Alla garanzia di 100.000 euro per depositante concorrono le somme depositate sui conti correnti, conti deposito e anche "time deposit"?
Sì, la garanzia offerta dal Fondo interbancario è per depositante e per banca. Per cui, se hai aperto un conto corrente e alcuni conti deposito presso la stessa banca, le cifre depositate su ciascuno di questi prodotti contribuiranno tutte al raggiungimento della soglia dei 100.000 euro garantiti dal Fondo per ogni correntista.
Quanto ho depositato sul conto deposito fa cumulo con quanto ho in giacenza sul conto corrente presso un’altra banca?
No, il denaro che hai depositato sul conto deposito non fa cumulo con quanto ho in giacenza sul conto corrente presso un’altra banca. Anche in questo caso vale il limite dei 100.000 euro per depositante e per banca. Nel malaugurato caso in cui entrambe le banche presso cui hai aperto un conto fossero oggetto di bail-in entrambe in contemporanea avrai comunque una garanzia di 100.000 euro a depositante per ogni banca.
Ho un conto presso una banca solo online, godo degli stessi diritti di chi ha un conto tradizionale?
Sì, non ci sono differenze di tutela tra conti correnti in caso di bail-in.
Ho conto corrente e conto deposito presso la stessa banca, le somme depositate su entrambe concorrono al raggiungimento dei 100.000 euro garantiti dal Fondo interbancario?
Il limite dei 100.000 euro a correntista non è, in questo caso, fissato per il singolo prodotto finanziario, ma è da considerarsi per intestatario e si riferisce a un’unica banca. In pratica devi sommare tutti i soldi che hai depositato presso la stessa banca in conti correnti, conti deposito e anche includere anche le cifre depositate su certificati di deposito nominativi. Se la somma supera i 100.000 euro a correntista, questa eccedenza potrà essere colpita per salvare la banca in caso di difficoltà.
Ho un conto corrente con più di 100.000 euro depositati, che cosa devo fare?
Se sul conto corrente hai depositati più di 100.000 euro a correntista ti consigliamo di spostare la quota eccedente i 100mila euro - cifra calcolata per correntista e garantita dal fondo interbancario - su un conto corrente o deposito presso un’altra banca, oppure investili in un altro prodotto finanziario
Ho investito in azioni diverse da quelle della mia banca, per la quale è stato deciso il bail-in, me le porteranno via?
No, in caso di procedura di bail-in, le azioni diverse da quelle della banca oggetto di bail-in resteranno di tua proprietà. Metti però in conto delle lungaggini burocratiche prima di rientrare in possesso dei tuoi titoli.
Ho un fondo pensione, cosa rischio?
In caso di bail-in il tuo deposito nel fondo pensione non verrà toccato.
E i fondi comuni verranno toccata dal bail-in?
Anche i fondi comuni che possiedi non verranno “aggrediti” in caso di bail-in.
Ho un libretto postale, rischio di meno nel caso di bail –in?
In teoria, se possiedi un libretto postale rischi meno in caso di bail-in. I Libretti postali – così come i Buoni postali – sono garantiti dalla Cassa depositi e prestiti, un po’ come dire che è direttamente lo Stato italiano a garantirti la restituzione del tuo denaro. Resta il fatto che, in caso di “bisogno” è sempre la Cassa depositi e prestiti a mettere mano al portafogli e a salvare le aziende italiane in difficoltà, per cui un minimo rischio resta sempre. Ti consigliamo, anche in questo caso, di non superare i 100.000 euro in giacenza sul libretto.
Il conto corrente delle Poste è più sicuro degli altri?
Il conto corrente di Poste italiane è garantito da Poste Italiane Spa e non da Cassa depositi e prestiti. Dunque, sempre sulla carta, ha una garanzia inferiore rispetto agli altri prodotti postali, garantiti dalla Cdp, ma, considerando che le Poste non fanno prestiti importanti alle aziende, sono teoricamente più sicuri di quelli della maggior parte delle banche italiane.
Ho dei Pronti contro termine, cosa rischio?
Se possiedi Pronti contro termine hanno come sottostante titoli emessi dalla banca oggetto del bail-in rischi di non vederti restituire la somma investita. Se, invece, hanno come sottostante un titolo di Stato, non verrai coinvolto nel bail-in. Al momento della sottoscrizione del pronti contro termine informati sulla natura delle obbligazioni sottostanti al contratto per non avere sorprese.