Consolidamento
Che cos’è il consolidamento di bilancio?
Nel mondo della finanza e della contabilità, il termine consolidamento ricorre spesso quando si parla di gruppi societari, bilanci e informazione economica. Ma che cosa significa esattamente “consolidare” e perché questo passaggio è tanto importante per investitori, analisti e stakeholder?
Il consolidamento è l’operazione contabile attraverso la quale si uniscono i bilanci delle società appartenenti a un medesimo gruppo per ottenere una visione d’insieme della situazione economica, patrimoniale e finanziaria.
In altre parole, invece di osservare i risultati di ogni singola società controllata, il consolidamento permette di rappresentare come si comporta l’intero gruppo nel suo insieme, come se fosse un’unica impresa.
Il risultato di questo processo è il bilancio consolidato, un documento che raccoglie e sintetizza i dati contabili delle varie società del gruppo. Questo bilancio deve essere redatto secondo specifiche regole tecniche previste dai principi contabili, in particolare dall’OIC 17, che disciplina la redazione del bilancio consolidato in Italia.
Il bilancio consolidato è un documento che comprende:
- stato patrimoniale consolidato, che riassume attività e passività dell’intero gruppo;
- conto economico consolidato, che mostra il risultato economico complessivo;
- nota integrativa, che spiega criteri, metodi e informazioni aggiuntive.
In questo modo, chi analizza il gruppo può comprendere non solo i singoli numeri, ma anche la struttura e i rapporti tra le società che lo compongono.
Perché si fa il consolidamento
Il consolidamento si fa per rappresentare in modo trasparente e coerente la realtà economica di un gruppo di imprese.
Quando una società madre esercita un controllo da parte sua su una o più società controllate, il bilancio individuale di ciascuna non basta a mostrare la vera forza economica del gruppo.
Infatti, le operazioni interne tra le società del gruppo, come vendite infragruppo, trasferimenti di beni o finanziamenti interni, possono falsare la percezione dei risultati se osservate singolarmente. Il bilancio consolidato serve proprio ad “eliminare” questi effetti, restituendo un quadro realistico della situazione economica, patrimoniale e finanziaria del gruppo nel suo complesso.
Il consolidamento può essere obbligatorio o facoltativo. In Italia, devono redigere il bilancio consolidato:
- le società che controllano una o più imprese;
- quelle che, complessivamente, superano determinati limiti dimensionali fissati dalla legge, come 250 dipendenti medi durante l’esercizio o specifici valori di fatturato e totale attivo.
L’obiettivo non è solo di natura contabile, ma anche informativa: fornire a investitori, banche e autorità un quadro unico, chiaro e confrontabile delle performance del gruppo.
Per chi investe, il bilancio consolidato rappresenta uno strumento fondamentale per valutare la solidità, la redditività e la struttura finanziaria complessiva di un gruppo, al di là dei risultati delle singole entità.
Cosa comporta il consolidamento
Dal punto di vista pratico, il consolidamento comporta diverse operazioni tecniche e valutative.
Innanzitutto, deve essere definito il perimetro di consolidamento, cioè l’elenco delle società del gruppo i cui bilanci vengono inclusi.
Una società controllata è tale quando un’altra detiene la maggioranza dei diritti di voto o esercita un’influenza dominante sulla gestione. Tuttavia, esistono anche casi di controllo indiretto o congiunto, che rendono più complessa la determinazione dell’area da consolidare.
Una volta individuato il perimetro, si procede all’allineamento dei bilanci delle varie società, che devono essere redatti alla stessa data e secondo criteri omogenei. Eventuali differenze nei metodi contabili vengono corrette per garantire coerenza e confrontabilità.
A questo punto si fa una sorta di “pulizia” nei conti del gruppo. Si tolgono, per esempio:
- le partecipazioni che la società madre possiede nelle controllate, sostituendole con i dati reali delle attività e dei debiti di queste società;
- i rapporti interni al gruppo, cioè crediti, debiti, ricavi e costi che le società del gruppo hanno tra loro;
- eventuali utili o perdite che derivano da operazioni interne e che non sono ancora stati realizzati verso l’esterno.
Per mostrare in modo chiaro come si passa dai bilanci delle singole società ai numeri complessivi del gruppo, si prepara un documento chiamato prospetto di raccordo. È una sorta di tabella che spiega tutti i passaggi e le rettifiche fatte per arrivare al bilancio consolidato.
I metodi di consolidamento
L’OIC 17 prevede diversi metodi di consolidamento, a seconda del tipo di controllo e della partecipazione. Il principale è il metodo dell’integrazione globale, applicato quando una società esercita il controllo totale o maggioritario sulle controllate.
In questo caso, tutte le attività, passività, costi e ricavi delle società controllate vengono integralmente incorporati nel bilancio consolidato, con l’indicazione della quota di partecipazione di terzi, se esistente.
Un altro modo per fare il consolidamento è il metodo del patrimonio netto. Si usa quando la società principale non controlla completamente un’altra impresa, ma ha comunque un’influenza importante sulle sue decisioni — per esempio, perché possiede una parte rilevante dei diritti di voto.
In pratica, con questo metodo la partecipazione della società madre viene riportata nel bilancio in base alla quota dei risultati e al valore del patrimonio della società partecipata. Se la controllata fa utili, la società madre registra la sua parte di guadagno; se invece ha perdite, ne contabilizza la quota corrispondente.
L’applicazione del metodo corretto è fondamentale per rappresentare in modo veritiero la situazione economica patrimoniale e finanziaria del gruppo e per garantire la comparabilità con altri gruppi o periodi precedenti.