Scegli tra diverse strategie che variano a seconda della durata dell'investimento, della propensione al rischio, dell'importo da investire... Puoi anche copiare uno dei nostri modelli nel simulatore virtuale.
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Se la tua banca è cara, cambiarla non è peccato. La buona notizia è che se hai già seguito le nostre indicazioni un anno fa non devi più farlo: i migliori conti sono (quasi) gli stessi.
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Da 5 anni esistono regole sulla portabilità del conto corrente che aiutano il trasferimento dei servizi di pagamento e della giacenza e quindi la successiva chiusura del conto verso nuove banche. Questo entro 12 giorni lavorativi. È tutto oro quello che luccica? No: se ci sono degli investimenti, quindi un conto titoli, la procedura non è più così facile né rapida. Occorre prima aprire il nuovo conto corrente e il nuovo conto titoli, quindi trasferire i titoli (e qui ci vuole tempo), solo allora si potrà chiudere definitivamente il vecchio conto. Ciò non deve scoraggiarvi. I soldi che si possono risparmiare passando da una banca più cara a una meno cara sono molti. E il fatto che per il secondo anno di fila (ci riferiamo all’indagine condotta nel n° 1481) le banche meno care siano quasi le stesse, fa ben sperare che la scelta di una nuova banca se non è per sempre, è comunque qualche cosa che non dovrete ripetere troppo spesso. Chi non avesse cambiato conto un anno fa, in tabella trova la classifica aggiornata dei meno cari con relativo costo. Ovviamente è il costo per una gestione “standard” del conto (vedi in fondo). Se poi siete interessati a conoscere la situazione in modo personalizzato non avete che da prendere in mano i vostri estratti conto dell’ultimo anno. Vedere quali sono le operazioni che avete fatto e cliccare sul bottone “strumenti” in www.altroconsumo.it/investi/risparmiare/conti-correnti, poi su “confronta e scegli”. Una sola avvertenza: a differenza dei conti deposito (vedi pagina 20), per i conti correnti non consideriamo sconti e promozioni temporanei, ma solo le condizioni “a regime”, per tenere conto del fatto che, se è facile saltare da un conto deposito a un altro, cambiare conto corrente, sconta lentezze psicologiche (e se ci son titoli anche burocratiche) per cui preferiamo un dato che non sia inficiato da situazioni contingenti e che resti valido fino a quando la banca non decide di cambiare le condizioni.
SCEGLI IL CONTO CORRENTE MENO CARO!
Banca
Conto
Costo
Banca
Conto
Costo
I meno cari per la gestione delle
spese quotidiane
Banca
Sistema
SI
conto! CORRENTE
(1)
Illimity
Conto
Classic
34,2
Findomestic
- BNP Paribas
Conto
Corrente Smart in Promozione
11,48
ING
Conto
Corrente Arancio (Modulo Zero Vincoli)
34,2
Banca
Progetto
Conto
Key
21,25
Webank
Conto
corrente Webank
34,2
Banca
IFIS
Rendimax
Conto Corrente
26,84
BBVA
Conto
corrente BBVA
34,2
IBL
Banca
Controcorrente
- Pacchetto Semplice
31,87
La
Valsabbina
Conto
Twist
34,2
MeglioBanca
Conto
Corrente MeglioBanca
34,15
I meno cari per la gestione delle
spese quotidiane se investi anche
Banca
Widiba
Conto
Widiba "Pacchetto Start"
326,7
Banca
Sella
Conto
Start
455,08
CheBanca!
Conto
Premier
425,2
Fineco
Bank
Conto
Fineco
490,34
Webank
Conto corrente Webank
425,82
Banca Sistema + Fideuram
(2)
SI conto! CORRENTE + Conto
Direct Trader
301,5
NB: il costo è annuo e in euro. (1)
qui anziché un costo c’è un guadagno di 43,5 euro. (2) è la miglior
accoppiata tra conto corrente e piattaforma di trading.
Gestione delle spese quotidiane: un intestatario, un bancomat, utilizzo di internet, accredito stipendio/pensione, addebito diretto utenze domestiche, 8 prelievi bancomat su sportelli automatici di altre banche, 15 bonifici online verso altre banche. Giacenza media di 7.000 euro. Gestione delle spese quotidiane più investimenti: oltre alle ipotesi già viste, abbiamo considerato i seguenti investimenti (eseguiti tramite servizio di trading online della banca). Azioni italiane e Etf: 5 compravendite annue da 5.000 euro ciascuna; valore medio del portafoglio: 50.000 euro. Azioni estere: abbiamo considerato quattro gruppi di azioni: francesi, tedesche, britanniche e statunitensi. Per ciascun gruppo valgono le seguenti ipotesi: 2 compravendite l’anno da 2.500 euro ciascuna; valore medio del portafoglio di azioni estere: 20.000 euro. Obbligazioni italiane: 2 compravendite annue da 5.000 euro ciascuna; valore medio del portafoglio: 10.000 euro. Dati al 28/9.
