1) Denunciare subito alle autorità
Il primo passo è sporgere denuncia alle forze dell’ordine, in particolare alla Polizia Postale (se la truffa è avvenuta online) oppure ai Carabinieri o Polizia di Stato presso una qualsiasi stazione. È importante fornire il maggior numero di prove: email, messaggi, coordinate bancarie, nomi dei soggetti coinvolti, movimenti sul conto corrente e via dicendo.
2) Segnalare a Consob o IVASS
Se la truffa riguarda un presunto investimento (azioni, forex, criptovalute, assicurazioni), conviene segnalarla a Consob (truffe finanziarie legate a investimenti, piattaforme di trading o promotori non autorizzati) o IVASS se riguarda assicurazioni o “polizze vita” fasulle.
Le autorità possono inserire i soggetti nella blacklist ufficiale, pubblicare avvisi e collaborare con le forze dell’ordine.
3) Contattare la propria banca
Se hai effettuato un bonifico o una transazione verso un conto sospetto, puoi provare ad avvisare immediatamente la tua banca o il servizio di pagamento (ad es. PayPal o carta di credito).
- In alcuni casi, la banca può bloccare il pagamento se non è stato ancora completato.
- In caso di frodi con carte, puoi attivare una procedura di chargeback (richiesta di rimborso) se paghi con carta di credito o debito. Attenzione, il chargeback non è sempre garantito, ma è una strada che è possibile cercare di intraprendere nei primi giorni dalla transazione.
4) Valutare un’azione legale (con cautela)
In alcuni casi si può intentare una causa civile per danni, ma la possibilità va valutata con cura: ha maggiori probabilità di successo, se i responsabili sono noti e rintracciabili, o se si tratta di una truffa operata da soggetti italiani.
Prima di decidere, bisogna anche tener conto dei costi legali che possono essere superiori alle somme perse. Inoltre, va considerato il fatto che, se la truffa è organizzata da soggetti esteri o ignoti, l’esito è quasi sempre sfavorevole.
Fai attenzione anche ai falsi “recuperatori di fondi”: spesso sono ulteriori truffe che chiedono anticipi per avviare finte pratiche di recupero.
5) Rivolgersi a un’associazione di consumatori
Altroconsumo, per esempio, può fornirti supporto legale, aiutarti a redigere reclami o denunce, raccogliere denunce collettive per rafforzare le indaginie segnalare il caso alle autorità.