Lezione 3 : Le caratteristiche dei certificati

Le caratteristiche dei certificati
Le caratteristiche dei certificati
Ci sono i certificate a capitale protetto, capitale condizionatamente protetto, non protetto e poi i certificate a leva.
Capitale protetto
Sono tutti quei certificate che hanno una protezione del capitale, in maniera incondizionata: a prescindere da come andrà il sottostante, il valore di rimborso è garantito. Il sottostante ha perso il 10%, il 20%... il 50%? Il capitale rimborsato è comunque garantito. E se il sottostante ha guadagnato? Quanto otterrai è comunque il valore garantito, niente di più. Attenzione. Il valore di rimborso non è detto che sia per forza pari al 100% del valore nominale, cioè 100 euro o 1.000 euro. Esistono per esempio certificate a capitale protetto al 95%: significa che il rimborso avverrà a 95 euro (o 950 euro). La maggior parte hanno capitale garantito al 100% (rimborso a 100 o 1.000 euro), ma ce ne sono anche alcuni con un capitale garantito superiore al 100% (per esempio, al 105% o al 110%, cioè rimborsano 105 o 1050 euro, e così via). Ultima cosa a cui prestare attenzione: capitale protetto non è automaticamente sinonimo di non poter mai perdere. Essendo quotati, i certificate possono essere venduti anche prima della scadenza. In quel caso la protezione non vale (vale solo al rimborso), e se vendi sul mercato l’incasso sarà pari al prezzo in quel momento (e potrebbe essere più basso del prezzo a cui hai acquistato). Se invece aspetti il rimborso, anche in questo caso non è automaticamente certo che guadagnerai. La regola è: guadagni sicuramente se il prezzo di acquisto è inferiore al valore di rimborso. Quindi, per esempio, se un certificate con capitale garantito al 100% lo compri a 97, sei sicuro di guadagnare. Per un certificate a capitale garantito al 95%, devi comprare ad un prezzo inferiore a 95 per esser certo del guadagno, e così via.
Capitale condizionalmente protetto
Sono tutti quei certificate che proteggono il capitale, ma a patto che si verifichi una data condizione – come dice il nome stesso. La condizione ovviamente varia da prodotto a prodotto. A titolo di esempio, spesso il certificate rimborsa il 100% del valore nominale, quindi viene rimborsato a 100 o 1.000 euro, se il sottostante non perde più di una determinata percentuale (es. il 40%). Se il sottostante non solo guadagna, ma anche perde meno del 40%, allora il rimborso avverrà a 100 o 1.000 euro. E se invece perde più del 40%? Il valore del rimborso sarà pari all’andamento registrato dal sottostante: per esempio, se perde il 45% il valore di rimborso sarà di 55 o 550 euro (a meno di altre caratteristiche del certificate che riducono la perdita). Per cui, c’è la possibilità di perdere dovuta all’incertezza dell’andamento del sottostante, sebbene questo rischio sia smussato dalla specifica condizione prevista. Inoltre, anche in caso di rimborso al valore nominale, quindi 100 o 1.000, bisogna ricordarsi sempre del principio visto prima, cioè del prezzo a cui si è acquistato: se superiore a quello di rimborso si perde, se
inferiore si guadagna. Questo significa che, per tornare all’esempio di prima, se il certificate è acquistato a 500 euro, e a scadenza il sottostante ha perso il 45% e verrà rimborsato a 550, si è comunque in guadagno nonostante non sia scattata la protezione del capitale e il sottostante abbia perso.
Capitale non protetto
È il caso più semplice: il certificate non ha alcuna protezione: l’investitore riceve, in positivo o in negativo, quanto fatto dal sottostante. Quest’ultimo ha perso il 5%? Il certificate perde il 5%. Il sottostante ha guadagnato il 5%, il certificate ha guadagnato il 5%.
Certificate a leva
Sono certificate che amplificano, in positivo e in negativo, l’andamento del sottostante. Di quanto lo amplificano? Dipende dalla cosiddetta leva, cioè il fattore con cui si moltiplicano guadagni/perdite del sottostante. Per esempio, se la leva è 5, il certificate amplierà 5 volte l’andamento del sottostante: quest’ultimo fa ±4%, il certificate farà ±20%. La Leva può poi essere fissa (è sempre la stessa) o variabile (cambia nel tempo) e i certificate possono essere di due tipi. Il primo ha un prezzo che si muove nella stessa direzione del sottostante (quindi tu guadagni se il sottostante guadagna, e viceversa): in questo caso sui mercati viene chiamato certificate “long”. L’altro tipo di certificate è quello che ha un prezzo che va nella direzione opposta di quello del sottostante (quindi tu guadagni se il sottostante perde, e viceversa): in questo caso viene chiamato “short”. Il capitale non è quindi protetto.
Tra i vari certificate presenti sul mercato, si può fare una classificazione guardando anche alle cedole. Seguendo questo schema ci possono essere certificate con cedole incondizionate, con cedole condizionate – e in questo caso un certificate può anche avere il cosiddetto effetto memoria.
Cedole condizionate
Le cedole condizionate sono quelle che ti vengono pagate solo al verificarsi di un determinato evento, dunque solo a certe condizioni, di solito legate all'andamento del sottostante. Se il sottostante non perde più di un determinato valore, la cedola verrà pagata; se invece questo valore è inferiore non verrà pagata. Questo controllo si fa ad ogni data predefinita e che si sa già da quando il certificate viene quotato sul mercato. Ad ogni data di valutazione cedola, come viene chiamata, si va a verificare se la condizione è stata soddisfatta o meno. La frequenza di pagamento varia da caso a caso: può essere mensile, semestrale…
Cedola incodizionata
La cedola incondizionata, come dice la parola stessa, invece, vuol dire che il certificato paga sempre e comunque una cedola, non ci sono condizioni da soddisfare.
Effetto memoria
Come funziona? Se esiste questa caratteristica è come se il certificate si ricordasse se ha pagato o meno in passato una cedola. Può capitare, infatti, che a una data di valutazione la condizione per staccare la cedola non sia stata soddisfatta e che tu non riceva nessun pagamento. Può capitare che salti un solo pagamento, oppure più pagamenti di fila. Se però c'è l'effetto memoria, c'è la possibilità di recuperare le cedole. Infatti, se a una delle date successive si verifica la condizione per il pagamento della cedola, ti vedrai accreditata non solo la cedola di competenza, ma anche quelle precedenti. È quindi una caratteristica che rende interessante il certificate, perché seppur il rischio di non vedersi pagata una cedola permane, con l'effetto memoria il rischio di perderle per sempre si riduce. Non si può eliminare, invece, l'incertezza di quando la si riceverà.
I certificate sono strumenti finanziari basati su un sottostante e si distinguono per la protezione del capitale e la tipologia di cedole. Possono essere a capitale protetto (rimborso garantito), condizionatamente protetto (protezione legata a una soglia) o non protetto (segue l’andamento del sottostante). Esistono anche certificate a leva, che amplificano guadagni e perdite. Le cedole possono essere incondizionate (sempre pagate), condizionate (dipendono dall’andamento del sottostante) o con effetto memoria, che permette di recuperare cedole perse in passato.
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