Immagina: sei un imprenditore con un’idea forte, hai già un po’ di fatturato e un piano di crescita... ma la banca? Fa resistenza. Fortunatamente, esiste un’alternativa sempre più popolare: il crowdlending.
Il crowdlending è una forma di crowdfunding in cui un gruppo di persone presta denaro a un’impresa. Si tratta dunque di un prestito con interessi, da cui il nome: crowd (folla) + lending (prestare). L’impresa cerca capitale tramite una piattaforma online, senza l’intermediazione di una banca. Un gruppo di investitori si unisce per fornire l’importo necessario. Un progetto può così raccogliere da decine di migliaia fino a milioni di euro. Il crowdlending non è una donazione, né una transazione azionaria, ma un prestito rimborsabile, solitamente in 12–48 mesi, con un tasso d’interesse fisso.
Come funziona il crowdlending?
Un’azienda cerca finanziamenti – per un investimento, una nuova filiale, l’assunzione di personale, o per un progetto immobiliare.
L’impresa presenta un dossier a una piattaforma di crowdlending.
La piattaforma analizza i dati finanziari, il mercato, la capacità di rimborso, i rischi e assegna un punteggio.
Se il dossier viene approvato, il progetto viene pubblicato online.
Gli investitori consultano le informazioni, decidono se partecipare e con quale importo (spesso bastano cifre piccole, anche qualche centinaio di euro).
Una volta raggiunto l’importo target, il prestito viene attivato.
L’impresa rimborsa il prestito (mensilmente o in un’unica soluzione alla fine), con gli interessi.
Vantaggi del crowdlending
Per le imprese
- Alternativa al prestito bancario
- Accesso rapido al capitale
- Nessuna cessione di quote o azioni
- Maggiore visibilità e spesso anche nuovi clienti
- Utilizzo flessibile (per cash flow, acquisizioni, immobili...)
Per gli investitori
- Rendimento interessante (in media 5%–10%, a volte fino al 12%)
- Libertà di scelta su dove investire
- Sostegno all’economia locale
Quali sono i rischi?
Come in ogni investimento, esistono dei rischi:
- Se l’impresa fallisce, potresti perdere (parte del) capitale investito.
- La maggior parte dei prestiti non è rimborsabile anticipatamente, quindi sono molto meno liquidi di un titolo quotato e se hai bisogno del tuo capitale prima del previsto potresti trovarti in difficoltà.
- Il rischio legato a queste società, sia per le dimensioni sia per il fatto che sono giovani e non è scontato che i loro progetti vadano a buon fine, è più alto rispetto a società più strutturate come quelle che emettono obbligazioni quotate. Insomma il maggior rendimento non è certo un regalo, ma rispecchia questo maggior rischio.
- Non tutti i progetti sono altrettanto trasparenti o affidabili – è fondamentale analizzare bene la documentazione.
- La piattaforma deve essere affidabile – verifica che sia autorizzata dalle Autorità di controllo.
- Per ridurre il rischio, è consigliata la diversificazione: meglio investire cifre piccole in più progetti piuttosto che investire grandi cifre in uno solo. E in ogni caso, fallo solo se conscio di tutti i rischi che abbiamo appena visto.
Takeaway
- Il crowdlending è un prestito ottenuto direttamente da investitori, senza banche a fare da intermediario.
- Le imprese ottengono capitale in modo rapido.
- Le piattaforme fanno un’analisi approfondita di ogni progetto.
- Puoi iniziare già con cifre piccole, con un rendimento mediamente superiore a obbligazioni quotate o altre alternative.
- Anche i rischi, tuttavia, sono superiori a quelli di altri investimenti: la diversificazione e la scelta di piattaforme affidabili sono essenziali.