Conto corrente o conto titoli? Due rapporti giuridici diversi

Quando versi denaro sul conto corrente, diventi creditore della banca. La banca può usare quei soldi (ad esempio, per fare prestiti), ma ha l’obbligo di restituirteli su richiesta. È un rapporto di debito/credito.

Quando invece depositi sul conto titoli dei prodotti finanziari (es. azioni, BTp, Etf, fondi), non li cedi alla banca. Rimangono tuoi. La banca li custodisce per tuo conto: si tratta di un deposito in custodia e/o amministrazione. Questa differenza è fondamentale per capire quali garanzie si attivano in caso di problemi.

La protezione sul conto corrente: fino a 100.000 € garantiti

Il tuo conto corrente è protetto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), un sistema obbligatorio di garanzia in Italia.

Il FITD copre:

• fino a 100.000 euro per depositante e per banca
• senza scadenza (copertura a tempo indeterminato)
• solo per saldi liquidi: conti correnti, conti deposito, libretti
• rimborso entro 7 giorni lavorativi in caso di fallimento della banca

Esempio: hai 90.000 € su un conto corrente → copertura integrale. Hai 150.000 €? Solo i primi 100.000 € sono garantiti. I restanti 50.000 € sono esposti al rischio bancario. 

E i titoli in conto titoli? Non sono garantiti, ma restano tuoi

I titoli finanziari custoditi nel conto titoli non sono coperti dal FITD, ma non serve:

• Restano tuoi anche se la banca fallisce
• Non entrano nel patrimonio dell’intermediario
• Nessun creditore della banca può rivalersi su quei titoli

Tuttavia, esiste un rischio nel momento del passaggio tra conto corrente e conto titoli. Ad esempio:stai acquistando un ETF per 5.000 €, il denaro esce dal tuo conto corrente, ma la banca fallisce prima dell’accredito sul conto titoli. In questi casi interviene il Fondo Nazionale di Garanzia (FNG), che tutela gli investitori in caso di:

• mancata esecuzione dell’ordine;
• errore operativo dell’intermediario;
• appropriazione indebita di fondi o strumenti finanziari.

Cosa prevede il FNG:

• Rimborso fino a 20.000 euro per investitore e per ciascun intermediario (banca, SIM, SGR);
• Domanda da inviare entro 180 giorni dalla comunicazione ufficiale della crisi;
• Rimborso, di norma, entro 30 giorni dall’approvazione della richiesta (in caso di fondi insufficienti, i rimborsi possono essere proporzionali).

In sintesi: cosa è garantito e cosa no