MPS ottiene il via libera dalla Bce: Mediobanca resta mirino

Risiko bancario
Risiko bancario
Solo pochi giorni fa Mediobanca ha rinviato a settembre l’assemblea che avrebbe dovuto dare il via libera all’acquisto di Banca Generali per “difendersi” dalle mire di conquista di Monte Paschi, che, a propria volta, ha appena ottenuto il via libera dalla Banca Centrale Europea per acquisire il controllo diretto di Mediobanca, nonché quello indiretto su Mediobanca Premier e Compass Banca, attraverso un’offerta pubblica di scambio volontaria su tutte le azioni Mediobanca. Questa operazione non solo rafforza la posizione di MPS, ma ha anche implicazioni di sistema: l’autorizzazione della BCE prevede che MPS presenti entro sei mesi un dettagliato piano di integrazione, che dovrà coprire aspetti come il capitale, la strategia digitale, la governance e le sinergie operative. Se l’adesione all’offerta sarà inferiore al 50%, la banca dovrà presentare un piano strategico alternativo o spiegare la natura del controllo effettivo. La notizia non cambiano i nostri consigli per le due banche (Mediobanca > vendi, MPS > mantieni).
Ma il risiko bancario non si limita al triangolo Mediobanca- MPS- Banca Generali e alla coppia Unicredit-Banco Bpm. Ci sono altre operazioni che coinvolgono banche italiane di primo piano. Sul fronte degli istituti di media dimensione, la partita si gioca tra Banca Ifis e Illimity Bank. Banca Ifis ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) su Illimity, puntando a superare il 90% del capitale sociale e favorire così il delisting della banca fondata da Corrado Passera – te ne abbiamo parlato qui. Di recente, per incentivare l’adesione all’offerta,
Ifis ha annunciato di recente un premio extra del 5% in contanti per ogni azione Illimity conferita, nel caso venga raggiunta la soglia richiesta. Il corrispettivo massimo valorizzerebbe Illimity fino a 3,87 euro per azione, con un premio del 13,2% rispetto al valore di mercato. L’operazione è stata autorizzata da Consob, Bce e Banca d’Italia, e rappresenta una delle più significative integrazioni recenti tra istituti specializzati nel credito alle PMI e nella gestione dei crediti deteriorati. Lo scopo è quello di convincere gli azionisti più “fedeli” all’attuale assetto di Illimity a cedere le proprie quote.
In parallelo, Bper Banca ha lanciato un’offerta pubblica di scambio su Banca Popolare di Sondrio, con l’obiettivo di acquisire una quota di maggioranza superiore al 50%. L’operazione, dal valore di circa 4,3 miliardi di euro, punta a creare un gruppo più solido e competitivo, soprattutto in Lombardia, il motore economico del Paese. Bper propone 1,45 nuove azioni per ogni azione Sondrio, con un premio del 6% rispetto al prezzo di chiusura e del 10,3% rispetto alla media degli ultimi tre mesi. Unipol, che detiene quote significative in entrambe le banche (circa 25% in Bper e 20% in Sondrio), è un attore chiave per facilitare l’integrazione.
La fusione porterebbe a un gruppo con quasi 200 miliardi di euro di attivi, ricavi superiori a 7 miliardi e un utile netto aggregato previsto oltre i 2 miliardi entro il 2027. Sono attesi risparmi sui costi per circa 190 milioni di euro l’anno, grazie all’ottimizzazione della rete e delle funzioni centrali, e sinergie commerciali per 100 milioni. L’operazione è vista come una mossa difensiva per consolidare la posizione di Bper in un mercato sempre più competitivo e in rapida evoluzione.
I quattro titoli di cui ti abbiamo parlato fin qui non rientrano nella nostra selezione, per cui non ci sbilanciamo nel darti consigli sul da farsi.
Attendi, stiamo caricando il contenuto