I motivi della corsa
Dal 1° gennaio 2018 in California è legale la vendita di marijuana anche a semplici fini “ricreativi” (via, significa che fumarsi gli spinelli non è reato). La notizia era nota da un po’, ma le lunghe code che subito, fin dal primo giorno, si sono create presso i negozi che vendono “l’erba” hanno iniziato a fare pensare che altri Stati americani potrebbero seguirne l’esempio a breve. A questo vanno aggiunte anche le notizie che arrivano dal Canada: entro luglio 2018 dovrebbe diventare il secondo Paese al mondo, dopo l’Uruguay, a legalizzare l’uso della cannabis a fini “ricreativi”. Insomma, la prospettiva di un mercato legale della cannabis in crescita, a livello mondiale, del 25% medio annuo da qui al 2026 comincia a sembrare non così campata in aria.
La lunga mano degli etf
I signori del risparmio gestito hanno deciso di partecipare alla festa: da fine dicembre è possibile acquistare sulla Borsa Usa l’Etf Etfmg alternative harvest (36,07 Usd; Isin US26924G5080) – fino a poco tempo fa puntava su residenze immobiliari in Sud America, ma ora, fiutando l’affare, ha deciso di convertirsi sulle azioni legate alla cannabis. Pochi mesi prima era sbarcato, sulla Borsa canadese, l’Etf Horizons marijuana life sciences (22,28 dollari canadesi; Isin CA44054J1012). Le lunghe mani dei signori del risparmio gestito sono parte fondamentale dei rialzi delle azioni della cannabis: hanno prima comprato azioni per metterle in pancia agli Etf e lanciarli e poi hanno comprato ancora man mano che aumentava la domanda di questi Etf.
Non per il buon padre di famiglia
Seguire allora le orme dei signori del risparmio gestito e buttarsi su questi titoli? Se sei un buon padre di famiglia, no. I rischi di forti ribassi sono tanti. Primo: praticamente nessuna di queste società legate alla cannabis fa ancora utili. Tutte – da quelle che coltivano e vendono prodotti a base di marijuana alle società biotecnologiche che cercano di sviluppare medicinali a base di “erba” – finora hanno solo bruciato liquidità. Secondo: ammettiamo, però, che comincino a fare utili dall’anno prossimo. Ebbene, stando alle più rosee prospettive, queste azioni sarebbero comunque molto care. Pensa che il rapporto tra prezzo delle azioni in Borsa e utili attesi, mediamente, si attesterebbe a circa 300 – persino per i titoli tecnologici, che pure sono volati negli ultimi anni, lo stesso rapporto si attesta attorno a 20. Compreresti delle mele che vanno 3 euro al chilo se sai che ce ne sono altre sul mercato a 20 centesimi al chilo? Anche se sono di qualità eccellente – e su questo ci sono molti dubbi – probabilmente no. Terzo: negli Usa, a livello federale, la cannabis è ancora fuori legge (anche quella usata a fini terapeutici). Un importante esponente del governo di Trump ha recentemente ritirato una norma voluta da Obama che evitava l’ingerenza federale nella politica dei singoli Stati in merito alla cannabis. Che si vada verso una stretta contro la cannabis anche negli Stati che l’hanno legalizzata, magari per conquistare consenso in alcune parti di elettorato in previsione delle elezioni di novembre? Qualche rischio c’è. Per tutte queste ragioni sconsigliamo l’investimento al buon padre di famiglia.
Una scommessa sulla marijuana: Cannaroyalty
Lo speculatore, invece, può azzardare una scommessa. Lo diciamo subito: meglio non farla con i due Etf su visti – il primo ha dentro anche titoli legati in generale al tabacco e non solo alla marijuana, il secondo punta solo su società canadesi che hanno già corso molto (la legalizzazione in estate è ormai scontata nei prezzi). Meglio una scommessa secca sulla Cannaroyalty (4,5 dollari canadesi; Isin CA1376441004). Ci piace perché, pur essendo quotata in Canada, opera prevalentemente negli Usa, quindi ti permette di scommettere su una progressiva legalizzazione della marijuana in diversi Stati del Paese (fatto ancora non scontato dal mercato). Ci piace anche perché è a metà tra una società finanziaria e una holding: compra società americane (o fettine di queste) che hanno a che fare marijuana. Diversifichi, quindi, il rischio su diversi progetti – ne ha in pancia una ventina. Vale per una doppia scommessa: la prima è di lungo periodo e, come detto, è legata a una progressiva liberalizzazione della marijuana negli Usa. La seconda è di breve periodo. Nel giro di qualche settimana, la società Horizons, che ha già lanciato l’Etf sulle società canadesi di cui ti abbiamo parlato prima, dovrebbe proporre un nuovo Etf che scommette su piccole società del settore della marijuana operative negli Usa: la Cannaroyalty potrebbe essere inserita in pancia a questo nuovo Etf e beneficiare in Borsa degli acquisti di quest’ultimo. Ricorda che si parla di pura scommessa: la società è in perdita e non pagherà dividendi. Se il governo Trump dovesse decidere una stretta sul settore della cannabis, tu potresti perdere anche tutto quello che hai in mano. Investici poco, meno del 5% del valore del tuo portafoglio.
E che fine ha fatto la Gw pharmaceutical?
Ci eravamo occupati del settore della cannabis già qualche anno fa, nella primavera del 2014, in occasione delle prime liberalizzazioni in alcuni Stati americani. In quella sede (vedi Altroconsumo Finanza n° 1068) ti avevamo consigliato un titolo, GW Pharmaceuticals (131,99 Usd; Isin US36197T1034), che poi ti abbiamo fatto vendere con buoni guadagni (tra il 45% e il 110%) un annetto dopo (vedi Altroconsumo Finanza n° 1117). Che è successo da allora? Poco dopo il nostro consiglio di vendita, le azioni della GW Pharmaceuticals hanno registrato un tonfo in Borsa di quasi il 70%. Poi si sono piano piano riprese e oggi, complice il ritrovato entusiasmo sui titoli della cannabis, viaggiano sui massimi degli ultimi anni. L’andamento del titolo ha seguito gli alti e bassi delle procedure di autorizzazione dei suoi prodotti: tracollo sulla bocciatura alla vendita negli Usa del suo Sativex, progresso sui buoni risultati clinici del suo Epidiolex. Ora la società aspetta l’ok alla commercializzazione di quest’ultimo prodotto sia negli Usa, sia in Europa. Dovrebbe arrivare alla fine del 2018. Se vuoi scommettere che così sarà, compra le GW Pharmaceuticals. Ricorda, però, che la società è in perdita e un ritardo o una bocciatura alla commercializzazione potrebbero determinare un crollo delle azioni anche superiore al 70% visto nel 2015. Inoltre, considerala una scommessa alternativa a quella sulla Cannaroyalty – nel caso non riuscissi a comprare quest’ultima tramite la tua banca. Il buon padre di famiglia stia alla larga anche dalla GW Pharmaceuticals.
Visto che l’uso della cannabis è vietata a livello federale, negli Usa le società che operano esclusivamente nel mercato della marijuana non si possono quotare sui mercati ufficiali. Per questo la Cannaroyalty ha scelto la Borsa di Toronto.
La Cannaroyalty si può inebriare ancora di più
Le società canadesi del settore della marijuana (la linea sottile è l’Etf Horizons marijuana life sciences; base 100) sono volate negli ultimi mesi rispetto alle azioni mondiali (linea di peso intermedio). Le Cannaroyalty (grassetto) sono rimaste un po’ indietro rispetto alle altre, ma potrebbero recuperare il terreno perso. Scommessa rischiosa.
Gw Pharmaceuticals: una storia contrastata
Le GW Pharmaceuticals (in dollari) hanno conosciuto brusche discese e entusiasmanti risalite. Se i farmaci a base di cannabis non dovessero ricevere l’ok alla commercializzazione, il titolo potrebbe crollare più di quanto ha fatto nel 2015. Se dovesse arrivare, le azioni potrebbero continuare a correre. Comprale se vuoi scommetterci su.