FAI Progetto Italia 2021 è un Pir, Piano individuale di risparmio, alternativo. I Pir sono nati nel 2017 per favorire il finanziamento delle piccole e medie imprese, che hanno sempre avuto difficoltà ad accedere al credito: per far parte di questa categoria i prodotti Pir investono una quota consistente del loro patrimonio solo in titoli delle Pmi italiane. Il vantaggio per chi li sottoscrive? I guadagni sono esentasse, a condizione di mantenere il Pir per un periodo prefissato. E ammesso di guadagnarci, naturalmente: un fatto non scontato. Di questo Pir esistono diverse classi, con caratteristiche diverse, riservate a categorie di sottoscrittori differenti.
Sottoscrivendo FAI Progetto Italia 2021 investirai nel fondo FAI Progetto Italia, che, a sua volta, investirà la maggior parte del suo patrimonio (almeno l’85%) nelle azioni del fondo di investimento alternativo italiano chiuso ECRA Progetto Italia – comparto ECRA Progetto Italia 2021.
Trattandosi di un Pir alternativo, comprandolo punti sulle piccole e medie aziende italiane, anche non quotate. Sull’andamento della gestione non possiamo qui pronunciarci – il fondo è nuovissimo e, in base alla nostra metodologia di valutazione, servono almeno 5 anni di gestione per poter esprimere un giudizio. Possiamo, però, fare delle considerazioni su alcuni aspetti di questo prodotto, per esempio, sui costi, la durata, le garanzie.
I Pir sono, in pratica, una scatola dentro cui inserire dei titoli. Sono stati creati con lo scopo di aiutare le piccole e medie imprese italiane a reperire denaro. Per attrarre gli investitori privati viene offerto a loro un vantaggio fiscale: gli strumenti finanziari all’interno del Pir sono esentasse, ma solo se vengono rispettate alcune regole.
Nel caso dei Pir “tradizionali” (sono quelli introdotti la legge 11 dicembre 2016, n. 232) i limiti da rispettare sono: il 70% dei titoli devono essere emessi da imprese residenti in Italia; una quota consistente di questo 70% deve essere investito in titoli di imprese che non sono nell’indice Ftse Mib; non puoi investire più del 10% del tuo Pir in titoli di un solo emittente; investi per non meno di cinque anni, pena la perdita dei vantaggi fiscali; puoi avere un solo Pir intestato e non puoi metterci più di 30.000 euro l’anno, fino a un massimo di 150.000 euro investiti.
I Pir alternativi sono stati introdotti articolo 136 del Decreto rilancio. Dal punto di vista del vantaggio fiscale prevedono un meccanismo simile ai Pir “tradizionali”: chi li sottoscrive e li mantiene per 5 anni può avere la detassazione dei guadagni. Le differenze toccano l’importo complessivo che puoi investire nel Pir, 150.000 euro l’anno e un totale di 1 milione e mezzo di euro, la percentuale che puoi destinare a un singolo prodotto, che passa dal 10 al 20%. Non meno importante, il Pir alternativo può investire in strumenti emessi anche da società non quotate su nessun mercato, il che, sulla carta, rende più rischioso il prodotto.
Un investimento non alla portata di tutte le tasche
In precedenza, ti abbiamo detto che esistono diverse classi del fondo, dalla A alla G. Tutte prevedono un importo minimo di sottoscrizione in Pir di almeno 100.000 euro – anche se non necessariamente tutti in questo prodotto. La classe C addirittura chiede di investire almeno 1.050.000 euro. In ogni caso, sono cifre consistenti e sicuramente non alla portata di tutti.
Fai attenzione al portafoglio in cui ti riconosci
In secondo luogo, ricorda che, quando investi, devi sempre seguire una logica di portafoglio: in passato (vedi AF n° 1217 e 1247) abbiamo sempre consigliato di puntare su prodotti Pir per approfittare del vantaggio fiscale che ti danno in un’ottica extra portafoglio. Ciò significa che prima dovresti aver investito in tutti i comparti che ti consigliamo per il portafoglio in cui ti riconosci, e, poi, puntare il denaro che ti avanza sul Pir. Tenendo conto che, in questo caso, ti è richiesto un investimento in Pir di 100.000 euro, potresti non avere sufficienti fondi per replicare integralmente il tuo portafoglio di riferimento e investire anche nei Pir. In questo caso, ti consigliamo di dare la precedenza al completamento del portafoglio.
Occhio ai costi
Non sappiamo quale classe ti abbiano proposto, pertanto abbiamo preso in considerazione, come esempio, le classi A (riservata a chi la sottoscrive nell’ambito dei piani individuali di risparmio), B (riservata a chi non la sottoscrive nell’ambito dei piani individuali di risparmio) e D (riservata a consulenti finanziari, dipendenti, dirigenti del gruppo…), vedi tabella.
FAI Progetto iIalia 2021 in sintesi | |||
Cos’è |
È un piano individuale di risparmio alternativo |
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In cosa investe |
Investe almeno l’85% del suo patrimonio nel fondo chiuso ECRA Progetto Italia – comparto ECRA Progetto Italia 2021 |
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Quanto dura? |
10 anni con la possibilità di 2 anni di prolungamento |
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Classe A |
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Quanto costa? |
Costi di ingresso: 0,8% |
Costi di transazione: 2,53% (1) |
Altri costi ricorrenti: 1,21% (2) |
Impatto dei costi sui rendimenti per anno |
3,74% |
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Quanto puoi guadagnare/perdere? |
Scenario sfavorevole |
Scenario moderato |
Scenario favorevole |
1 anno |
-6,95% |
-5,56% |
-5,56 |
5 anni |
-6,17% |
1,86% |
3,16% |
10 anni |
-2,30% |
5,54% |
6,73% |
Classe B |
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Quanto costa? |
Costi di ingresso: 0,8% |
Costi di transazione: 2,53% (1) |
Altri costi ricorrenti: 1,21% (2) |
Impatto dei costi sui rendimenti per anno |
3,74% |
|
|
Quanto puoi guadagnare/perdere? |
Scenario sfavorevole |
Scenario moderato |
Scenario favorevole |
1 anno |
-6,95% |
-5,56% |
-5,56 |
5 anni |
-6,17% |
1,86% |
3,16% |
10 anni |
-2,30% |
5,54% |
6,73% |
Classe D |
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Quanto costa? |
Costi di ingresso: 0,8% |
Costi di transazione: 2,53% (1) |
Altri costi ricorrenti: 0,56% (2) |
Impatto dei costi sui rendimenti per anno |
3,09% |
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Quanto puoi guadagnare/perdere? |
Scenario sfavorevole |
Scenario moderato |
Scenario favorevole |
1 anno |
-6,34% |
-4,90% |
-4,90% |
5 anni |
-5,02% |
2,95% |
4,30% |
10 anni |
-1,13% |
6,64% |
7,77% |
(1) Comprende i costi di acquisto e vendita degli investimenti sottostanti. (2) Comprende i costi di gestione. |
L’attività di gestione si paga, e il caso di FAI Progetto Italia 2021 non fa eccezione. I costi impatteranno sui rendimenti per il 3,74% l’anno nel caso delle classi A e B e per il 3,09% l’anno nel caso della classe D. Facciamo un confronto con l’Etf Lyxor Ftse All Cap Pir (129,08 euro; Isin LU1605710802), quotato a Milano. L’Etf ti chiede di pagare spese totali annue pari allo 0,35%, praticamente un decimo rispetto a FAI Progetto Italia 2021. Non è un caso isolato: Lyxor Ftse Italia Mid Cap Pir Ucits Etf (165,86 euro; Isin FR0011758085) ha spese totali dello 0,4% l’anno, contro il 3,09% di FAI Progetto Italia 2021 classe D e il 3,74% delle classi A e B.
Non è detto che tu possa disinvestire quando vuoi
FAI Progetto Italia 2021 non verrà quotato: nel caso in cui tu abbia bisogno di disinvestire prima della scadenza (10 anni, più altri 2 per i quali il gestore può chiedere il prolungamento) non è detto che tu riesca a farlo. Tienine conto se non sei certo di poter tenere investito il denaro per tutto il periodo.
Non hai la certezza di riavere il denaro che hai investito
Il prodotto non ti dà la garanzia di riavere indietro tutto il tuo denaro, e, se vai a pagina 2 dei documenti informativi – ricorda di farteli dare sempre – scopri che, se i mercati vanno male, potresti anche perderci, soprattutto in un’ipotesi di scenario definito sfavorevole – vedi la sezione “Quanto puoi guadagnare/perdere”. Se cerchi un prodotto che ti garantisca la restituzione integrale del capitale, non è questo il prodotto adatto alle tue esigenze.
Investire ora nei Pir?
Anche se non è mai rientrato tra le nostre forme di investimento preferite, in passato, ti avevamo consigliato il Pir fai-da-te, per abbattere i costi legati a questi investimenti, aprendo un conto titoli Pir di Directa (www.directa.it) e comprando l’Etf Pir Lyxor Italia equity. In seguito, sia per l’evoluzione normativa, che, di fatto, ha congelato il mondo dei Pir per molti mesi dopo un lungo periodo di incertezza, sia per il nostro cambio di strategia – abbiamo modificato i nostri portafogli, eliminando le azioni italiane – ti avevamo consigliato di vendere l’Etf Pir, vedi Altroconsumo Finanza n° 1320.
Le azioni italiane, anche oggi, restano fuori dai nostri portafogli, e il nostro giudizio sull’Aim - il mercato azionario destinato alle piccole e medie imprese, vedi a fianco – non è cambiato. Inoltre, per godere del vantaggio fiscale legato all’investimento in Pir, dovresti aprire un conto titoli Pir in cui collocare il prodotto. Nel 2019 Directa ha sospeso il suo servizio e, per ora, non lo ha rispristinato. L’unica soluzione per puntare sui Pir con lo scopo di approfittare del vantaggio fiscale, al momento, è quella di indirizzarti verso un prodotto costoso e dal risultato incerto come FAI Progetto Italia 2021. Insomma, come ti abbiamo detto prima, i motivi per cui sconsigliarti questi Pir non mancano: costi alti, importi di sottoscrizione elevati, difficoltà a vendere il prodotto prima della naturale scadenza. Il nostro consiglio è di non comprarli.
L’Aim Italia è il mercato azionario di Borsa italiana destinato alle piccole e medie imprese. È nato nel 2008, e, nel corso degli anni, anche grazie ai minori obblighi informativi, ha attratto diverse società: oggi i titoli quotati sono quasi 110. Spesso i titoli quotati su questo listino hanno performance sbalorditive, che, però, non corrispondono a risultati contabili altrettanto sbalorditivi. Qui trovi un approfondimento.