Concambio
Concambio: che cosa vuol dire?
Il termine concambio indica il rapporto attraverso il quale, in occasione di una fusione o di un’operazione straordinaria tra società, le azioni già possedute dagli investitori vengono sostituite con nuove azioni della società risultante o incorporante. In altre parole, rappresenta il criterio con cui le vecchie azioni vengono convertite in titoli di un’altra società. Questo passaggio è necessario affinché gli azionisti continuino a mantenere una partecipazione, seppure in una nuova realtà societaria.
Come funziona praticamente
Il funzionamento del concambio ruota attorno al cosiddetto rapporto di concambio. Si tratta di un valore che stabilisce quante nuove azioni spettano a ciascun azionista in cambio delle azioni possedute nella società di partenza. Ad esempio, il rapporto di concambio può essere fissato in modo che per ogni due vecchie azioni si riceva una nuova azione. Questo rapporto non è arbitrario: deve essere calcolato sulla base di parametri economici, patrimoniali e di mercato, con l’obiettivo di riflettere il più possibile il valore relativo delle società coinvolte.
Il concambio, inoltre, può essere realizzato non solo tramite nuove azioni, ma anche con eventuali conguagli in denaro, se necessario per equilibrare la proporzione.
Esempio
Immaginiamo che la società Alfa S.p.A. si fonda con la società Beta S.p.A., dando vita a un’unica realtà. Per rendere possibile l’operazione, viene stabilito un rapporto di concambio di 3 a 1: per ogni 3 azioni di Beta, gli azionisti ricevono 1 azione di Alfa, che diventa la società incorporante. In questo scenario, un piccolo azionista che possedeva 300 azioni di Beta si troverà con 100 azioni di Alfa. Le vecchie azioni di Beta spariscono, ma l’investitore mantiene comunque una quota nella nuova entità. Il valore complessivo dell’investimento può essere simile a quello precedente, ma potrà variare in base all’andamento delle nuove azioni sul mercato.
Le implicazioni per gli investitori
Dal punto di vista degli investitori, il concambio ha alcune conseguenze pratiche importanti. Determina in che misura la partecipazione detenuta nella società originaria viene trasformata in una partecipazione nella società risultante. Questo significa che il valore complessivo del portafoglio dell'investitore sarà influenzato sia dal rapporto di concambio sia dall’andamento successivo del titolo della nuova società sul mercato.
Un altro aspetto rilevante è che il concambio deve essere approvato dalle assemblee degli azionisti e validato da esperti indipendenti, in modo da garantire trasparenza e correttezza nella valutazione. Proprio in questa fase si usano spesso i termini “a premio” e “a sconto”: se il valore delle nuove azioni ricevute è superiore a quello di mercato delle vecchie, il concambio è considerato a premio; se invece è inferiore, si parla di concambio a sconto. Non si tratta di un risultato definitivo, perché l’andamento futuro delle azioni può modificare l’effetto per gli azionisti, ma rappresenta un’indicazione utile per capire la convenienza immediata dell’operazione.