Irr

Cosa significa IRR?

IRR è l'acronimo con cui si indica l'internal rate of return, che in italiano è anche chiamato tasso interno di rendimento (TIR).

Che cosa indica l'IRR?

Immaginiamo di avere un investimento, che genererà una serie di flussi di cassa futuri (dividendi, interessi, rimborsi del capitale...). L'IRR è il tasso di interesse che, se usato per scontare ad oggi tutti questi flussi di cassa, rende la somma di tutti questi flussi di cassa uguali al prezzo da pagare oggi per investire. Vediamolo con un esempio.

Immaginiamo di avere un bond che oggi costa 100 euro, e che darà una cedola di 2 euro tra un anno, una cedola di 4 euro tra due anni e infine un rimborso di capitale + cedola di 102 euro tra 3 anni. Il tasso interno di rendimento, o IRR, è il 2,7%. Se infatti sconti al tasso del 2,7% i 2 euro che avrai tra un anno , oggi valgono 1,95 euro. Se sconti al tasso del 2,7% la cedola di 4 euro che avrai tra due anni , oggi vale 3,80 euro. Infine, se sconti al tasso del 2,7% il rimborso di 102 che avrai tra due anni , oggi vale 94,25 euro. La somma di questi tre valori ad oggi (1,95+3,80+94,25) dà proprio 100, cioè il prezzo attuale dell'obbligazione.

Come si calcola l'IRR?

Il modo più veloce è sicuramente usare un foglio di calcolo elettronico, come excel, in cui esiste una specifica formula per calcolare l'IRR.

In alternativa, certo, si può calcolare manualmente, ma il procedimento è molto più lungo e macchinoso perché bisogna andare per tentativi. Nel nostro caso di prima, per esempio, avresti potuto provare a scontare i tassi futuri al 2,5%, ma la somma ti avrebbe dato un valore superiore a 100. Avresti poi potuto provare a scontare i tassi futuri al 3%, e la somma ti avrebbe dato un valore inferiore a 100. Sai quindi che l'IRR è compreso tra il 2,5% e il 3%, e procedi con ulteriori tentativi in questo intervallo finché, per errori e approssimazioni, non arrivi al tasso che ti porta ad avere una somma pari esattamente a 100. 

A cosa serve l'IRR?

L'IRR serve, in buona sostanza, a valutare a colpo d'occhio la redditività di un investimento. Può quindi essere utile in due casi:

1) per paragonare tra loro due investimenti diversi: il confronto è immediato, perché la redditività delle due alternative è sintetizzata in un numero

2) per valutare se valga la pena indebitarsi per intraprendere una determinata attività: sapendo quanto ti costa l'indebitamento, l'attività in cui vai a investire i soldi che ti hanno prestato deve avere un IRR almeno pari, o superiore, al costo del debito, altrimenti ti conviene lasciare perdere.

Quali sono i vantaggi dell'IRR?

Il principale vantaggio te lo abbiamo già anticipato: permette un confronto immediato tra diverse alternative di investimento, senza doversi perdere in troppi ragionamenti e dandoti un'idea univoca del rendimento anche quando i flussi di cassa sono irregolari come abbiamo volutamente ipotizzato nel nostro esempio.

Il secondo vantaggio è che, pur sintetizzando il tutto in un numero, è completo: tiene infatti conto di tutti i flussi futuri e tiene anche conto del valore del tempo (cioè del fatto che un euro pagato tra un anno non ha certo lo stesso valore di un euro pagato tra 10 anni).

Quali sono gli svantaggi dell'IRR?

In contropartita ai vantaggi, l'IRR ha anche dei limiti. 

1) Si basa su un'ipotesi forte, e cioè sul fatto che tu sia in grado di reinvestire i flussi intermedi a un tasso pari esattamente all'IRR stesso. Nel nostro esempio di prima, tra un anno dovresti per esempio essere in grado di reinvestire i 2 euro al 2,7% per i due anni residui del bond. Questa è una convenzione largamente diffusa nella metodologia finanziaria con cui si calcolano i rendimenti, ma nella pratica non è così: potresti, per esempio, non riuscire a reinvestire la cedola perché l'importo è troppo piccolo e non raggiunge il taglio minimo per acquistare un ulteriore bond per due anni.

2) Non tiene conto delle variazioni dei mercati. Proseguendo nel caso del punto precedente, se anche l'importo fosse sufficiente per coprire un lotto minimo, tra un anno i tassi di mercato potrebbero essersi alzati, o abbassati: il risultato reale del tuo investimento potrebbe perciò essere inferiore, o superiore, a quello indicato dall'IRR:

3) Ci sono investimenti, come per esempio quelli in azioni, in cui i flussi di cassa futuri non sono prevedibili ex ante con precisione, perciò l'IRR non può essere calcolato, o può essere calcolato solo facendo delle ipotesi sui flussi futuri, ipotesi che potrebbero rivelarsi errate.

Conviene considerare l'IRR quando si investe?

Nonostante i suoi limiti, sì, è un indicatore importante da considerare, specialmente nel campo del "reddito fisso" (obbligazioni e titoli similari). Non basta, infatti, guardare la cedola: se il prezzo attuale è diverso da 100, o se le cedole non sono sempre uguali nel tempo, la cedola non dà un'indicazione corretta del rendimento, come invece fa l'IRR.