ISM
Che cos’è l'ISM?
Quando si parla di economia e mercati finanziari, spesso si incontrano acronimi e indicatori che possono sembrare tecnici o riservati agli addetti ai lavori. Uno di questi è ISM, termine che sta per Institute for Supply Management. Si tratta di un’organizzazione statunitense che, tra le varie attività, pubblica ogni mese rapporti molto seguiti: l’ISM manifatturiero, noto anche come Manufacturing PMI (Purchasing Managers' Index), e l’ISM dei servizi, chiamato anche Services PMI.
Questi due indicatori rappresentano una bussola importante per valutare la salute dell’economia degli Stati Uniti, rispettivamente nel settore manifatturiero e in quello dei servizi.
Come si calcola e cosa rappresenta
Il rapporto ISM manifatturiero sintetizza, in un unico numero, la situazione del comparto produttivo nel mese precedente. Per costruire l’indice, l’Institute for Supply Management raccoglie un questionario rivolto ai responsabili degli acquisti di numerose aziende manifatturiere statunitensi.
Le domande riguardano vari aspetti della loro attività, tra cui: nuovi ordini (ossia la domanda per i prodotti); produzione effettiva; occupazione nel settore; scorte dei clienti e livelli di magazzino; tempi di consegna dei fornitori.
Parallelamente, viene elaborato anche l’ISM dei servizi. In questo caso le domande sono rivolte alle aziende che operano nei comparti come commercio, trasporti, sanità, finanza e altre attività non manifatturiere. L’indice dei servizi è particolarmente rilevante poiché questo settore rappresenta la parte più ampia dell’economia statunitense.
Come interpretarli
L’interpretazione di entrambi gli indici segue la stessa logica. Sia l’ISM manifatturiero sia l’ISM dei servizi vengono espressi come un valore numerico, con una soglia chiave: un livello superiore al 50 indica espansione, mentre un valore sotto 50 segnala contrazione.
La dinamica mese su mese è altrettanto importante: un miglioramento rispetto al mese precedente può trasmettere un segnale positivo anche se il livello resta vicino o leggermente sotto alla soglia di 50, mentre un calo da valori elevati può generare preoccupazione.
Attenzione a non confonderli con altri PMI
L’ISM manifatturiero e l’ISM dei servizi non vanno confusi con i PMI elaborati da S&P Global. Questi ultimi sono indagini simili, ma si basano su un diverso campione di aziende e su una metodologia propria. Inoltre, S&P Global produce indici non solo per gli Stati Uniti, ma anche per numerose altre aree geografiche, come l’Eurozona, il Regno Unito e vari Paesi emergenti.
Nonostante le differenze di fonte e di calcolo, l’interpretazione rimane la stessa: un valore sopra 50 indica espansione, sotto 50 segnala contrazione. Per questo, è importante distinguere le diverse pubblicazioni, ma sapere che la soglia chiave resta valida in entrambi i casi.
Implicazioni per gli investimenti
Dal punto di vista dei mercati finanziari, gli indici ISM sono considerati indicatori anticipatori. Offrono una fotografia tempestiva delle condizioni economiche e possono influenzarne le aspettative.
Il PMI manufactoring è seguito con attenzione perché, anche se oggi il peso dell’industria è minore rispetto al passato, il settore resta importante per l’export e per capire come si muove l’economia nelle fasi di crescita o rallentamento. L’ISM dei servizi, invece, è utile per capire la forza della domanda interna, cioè dei consumi e delle attività che impiegano la maggior parte dei lavoratori negli Stati Uniti.
Un miglioramento di entrambi gli indici tende a essere accolto positivamente dai mercati azionari, mentre una debolezza diffusa può alimentare timori di recessione. Anche il mercato obbligazionario guarda con attenzione a questi dati: un quadro di forte espansione potrebbe spingere al rialzo i rendimenti, mentre un indebolimento rafforza le ipotesi di politiche monetarie accomodanti.
Infine, alcuni sottoindici – come quello sui nuovi ordini o sulle scorte dei clienti – forniscono segnali utili per valutare in dettaglio la sostenibilità della crescita.