Margine di interesse
Come si calcola e quali informazioni può dare il margine di interesse?
Il margine di interesse è uno dei principali indicatori presenti nel bilancio di una banca.
Questo margine è calcolato come differenza tra gli interessi attivi e gli interessi passivi. Gli interessi attivi sono quelli che la banca incassa come guadagno per aver concesso prestiti, mutui o altri tipi di finanziamento alla clientela, come i conti correnti in rosso. Gli interessi passivi, invece, sono quelli che la banca stessa deve pagare alla clientela, in particolare sui conti correnti con un saldo positivo (come nella maggior parte dei casi) o sui conti deposito o prodotti similari.
Il margine di interesse, quindi, dà un'idea della redditività della banca, perché indica i profitti "netti" che può portare a casa da una delle sue attività tipiche. Attenzione, però. Il margine di interesse è un valore assoluto, per dare delle indicazioni sulla redditività occorre osservare il suo andamento nel tempo (per esempio, se da un anno all'altro è aumentato o diminuito, e in quale percentuale).
Per fare un confronto tra banche diverse, il margine di interesse va considerato in termini relativi, per esempio rapportandolo al totale delle risorse a disposizione della banca (patrimonio) oppure rapportandolo al totale dei depositi e dei prestiti concessi. In questo modo, si evita che il confronto tra banche sia falsato a favore di quelle di dimensioni maggiori.
Un altro aspetto importante da considerare è che il margine di interesse misura la redditività solo di una parte dell'attività della banca - quella legata alla concessione di prestiti. Nel tempo, le banche hanno allargato la loro attività anche in altri ambiti: per esempio le commissioni incassate dalla clientela sul trading, sulle operazioni bancarie o su altre operazioni non rientrano nel margine di interesse - rientrano invece in un'altra misura della reddività bancaria, il margine di intermediazione.
Per misurare non solo la redditività ma anche l'efficienza della banca, occorre comparare il margine di interesse (ma anche il margine di intermediazione) con i costi sostenuti dalla banca per la sua operatività (infrastrutture, personale, e così via...).