Volatilità

Che cosa rappresenta la volatilità?

In parole semplici, la volatilità misura il grado di incertezza o di rischio associato all’andamento di un titolo o di un mercato. Un’azione il cui prezzo rimane stabile nel tempo avrà una volatilità bassa; al contrario, un titolo che registra oscillazioni quotidiane ampie e imprevedibili sarà considerato ad alta volatilità.

È importante sottolineare che non indica se un titolo salirà o scenderà, ma semplicemente la misura della sua variabilità. Per questo viene considerata una sorta di “termometro” del rischio: più è alta, più l’investimento può comportare sorprese, in positivo o in negativo.

Come viene misurata la volatilità

Dal punto di vista tecnico, la volatilità è spesso calcolata utilizzando la deviazione standard dei rendimenti: una misura statistica che mostra quanto i rendimenti effettivi si discostano dalla media.

Esistono diversi modi per misurarla:

- Volatilità storica: guarda a come sono cambiati i prezzi in passato (per esempio negli ultimi sei mesi o nell’ultimo anno) e ci dice se un titolo è stato stabile oppure se ha avuto molti alti e bassi.

- Volatilità implicita: non si basa su quello che è successo, ma su quello che gli investitori si aspettano che succederà in futuro. Si calcola guardando al prezzo delle opzioni, cioè strumenti finanziari il cui valore dipende molto dalle aspettative degli investitori sui movimenti futuri del mercato.

Un esempio concreto è il VIX, l’indice della volatilità calcolato sul mercato americano. Si basa sui prezzi delle opzioni sull’S&P500 e riflette le aspettative degli investitori riguardo ai futuri movimenti dell’indice. Valori bassi del VIX indicano un clima di relativa stabilità, mentre valori elevati segnalano maggiore incertezza e timore di oscillazioni marcate. Per questo motivo è spesso definito anche “indice della paura”.

Queste misurazioni non sono previsioni certe, ma strumenti per avere un’idea della probabilità che i prezzi possano muoversi in modo più o meno marcato.

Le conseguenze sugli investimenti

Per un risparmiatore o un investitore, la volatilità ha implicazioni pratiche significative.

- Rischio e rendimento: in genere, strumenti più volatili comportano un rischio maggiore, ma offrono anche potenzialmente rendimenti più elevati. Al contrario, investimenti a bassa volatilità tendono a essere più stabili ma con rendimenti contenuti.

- Orizzonte temporale: la volatilità è particolarmente rilevante per chi investe nel breve periodo, perché oscillazioni anche ampie possono incidere molto sul valore di un portafoglio. Sul lungo termine, invece, le fluttuazioni tendono ad attenuarsi, e la volatilità può avere un impatto meno preoccupante.

- Diversificazione: costruire un portafoglio che comprenda asset con diversa volatilità può ridurre il rischio complessivo. Non a caso, uno dei principi cardine della finanza personale è proprio la diversificazione.

- Emotività e decisioni: una forte volatilità può indurre gli investitori a reazioni impulsive, come vendere nei momenti di ribasso o comprare in euforia. Essere consapevoli di questo fenomeno aiuta a mantenere la disciplina e a rispettare la propria strategia di investimento.